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MAURIZIO BOLOGNI
Il Papa caccia don Cantini dalla Chiesa, lo confina in una residenza, lo minaccia di scomunica se non accetterà questi arresti. E severa la condanna da parte di Benedetto XVI del prete fiorentino che tra il 73 e l´87 ha abusato sessualmente di bambine e ragazze. Severa lo è anche nelle espressioni: «al condannato» il provvedimento è stato «intimato» l´11 ottobre e non semplicemente notificato come fa la giustizia penale. Ieri sera l´annuncio della sentenza del Papa attraverso una «notificazione» diffusa dall´Amministratore apostolico cardinale Antonelli. «Il Papa riconosce quanto abbiamo denunciato, ma adesso auspichiamo che proceda anche nei confronti di chi si è reso responsabile di aver coperto per anni don Cantini e di non averci creduti» fanno sapere le vittime, che dal 2004 hanno cominciato a denunciare le violenze subite alla Chiesa fiorentina ottenendo solo una condanna parziale di don Cantini.
Il Papa - si legge nella nota - «ha decretato in via definitiva nei confronti di don Lelio Cantini la pena espiatoria perpetua della dimissione dallo stato clericale con la dispensa dagli obblighi sacerdotali e ha imposto con severo precetto penale l´obbligo di dimora vigilata in spirito di preghiera e penitenza in una residenza stabilita dall´ordinario di Firenze, sotto pena di scomunica riservata alla sede apostolica in caso di disobbedienza. La dimora vigilata - aggiunge il provvedimento - comporta che i contatti con persone estranee alla casa debbano essere esplicitamente autorizzati e rigorosamente controllati». Ed anche questo lo avevano invocato le vittime.
© Copyright Repubblica (Firenze), 13 ottobre 2008 consultabile online anche qui.
1 commento:
E' quello che merita un sacerdote che abusa del suo compito e macchia la sua consacrazione.
Per favore non facciamone un martire adesso. Proprio, perchè in passato si è sempre troppo perdonato la barca di Pietro si ritrova nella disastrosa situzione attuale.
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