8 settembre 2007

Il Papa in Austria: gli articoli del Corriere e della Gazzetta del sud


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«Eutanasia, temo pressioni su anziani e malati»

Vienna, la denuncia del Papa: «L'aborto non è un diritto. L'Europa ricordi le sue radici»

Luigi Accattoli

VIENNA — L'aborto «non può essere un diritto umano». Nel dire questo la Chiesa e il Papa si fanno «portavoce dei nascituri che non hanno voce». Si devono «accompagnare » i morenti ma non è accettabile un «attivo aiuto a morire ». L'Europa non dimentichi le sue «radici» e «un'Austria senza una viva fede cristiana non sarebbe più l'Austria».
Sarà che a Vienna il Papa tedesco «si sente un po' a casa », come ha detto nel saluto all'aeroporto, o sarà piuttosto che quando ci sono di mezzo i valori «non negoziabili» Benedetto XVI si sente a casa dappertutto: sta di fatto che ieri nella capitale austriaca, prima giornata di una visita che termina domani, ha svolto una severa predicazione contro l'aborto e l'eutanasia, con accenni al dibattito legislativo di questo Paese — già cattolicissimo e oggi fortemente secolarizzato — ma con argomentazioni rivolte all'insieme dell'Europa.
Ha ricordato che l'Europa è la culla dei «diritti umani», ha aggiunto che il «diritto umano fondamentale è il diritto alla vita» e ha concluso che «dunque l'aborto non può essere un diritto umano, è il suo contrario ». Parlando a nome dei cattolici di tutto il mondo ha detto che qui non è in gioco «un interesse ecclesiale »: «Nel dire questo ci facciamo piuttosto avvocati di una richiesta profondamente umana e ci sentiamo portavoce dei nascituri che non hanno voce ». Nei giorni scorsi il cardinale Segretario di Stato Bertone aveva tirato in ballo Amnesty International sostenendo che «bisogna salvare la vita anche se è frutto di violenza».
In Austria è in discussione una proposta laica tendente a spostare l'inquadramento legislativo della materia aborto dal diritto penale al diritto sanitario e il Papa ha alluso a quel dibattito: «Mi appello ai responsabili della politica affinché non permettano che i figli vengano considerati come casi di malattia né che la qualifica di ingiustizia attribuita dal vostro ordinamento giuridico all'aborto venga di fatto abolita».
Altro tema in discussione in Austria è quello dell'eutanasia, indicata con l'espressione «attivo aiuto a morire», e il Papa ha detto che anche questo dibattito gli provoca «grande» preoccupazione: «C'è da temere che un giorno possa essere esercitata una pressione non dichiarata o anche esplicita sulle persone gravemente malate o anziane, perché chiedano la morte o se la diano da sé». Benedetto XVI non poteva scegliere occasione più solenne per il suo pronunciamento: l'ha fatto a metà pomeriggio nella Sala delle cerimonie dello Hofburg, cioè di quello che fu il Palazzo degli Imperatori d'Austria, ed erano presenti il presidente Heinz Fischer, il governo guidato dal cancelliere socialdemocratico Alfred Gusenbauer, i governatori dei Länder, i presidenti del parlamento e i capigruppo, compreso l'ex cancelliere Wolfgang Schüssel che guida ora la Oevp (Partito popolare, cattolico), il corpo diplomatico.
A quel pubblico politico e istituzionale il Papa ha consegnato anche un monito accorato sulla rapida secolarizzazione del Paese, dove la pratica religiosa e il numero dei sacerdoti sono in veloce diminuzione: «Deve essere nell'interesse di tutti non permettere che un giorno in questo Paese siano forse ormai solo le pietre a parlare di Cristianesimo».
Anche a motivo della fitta pioggia che cade su Vienna da tre giorni si è vista poca gente in giro a fare ala al corteo papale. Forse diecimila persone hanno assistito alla preghiera in piazza Am Hof. Trentamila sono attese per oggi al santuario di Mariezell, al cui 850˚ anno è dedicata la visita papale, che ha per motto «Guardare a Cristo».
Una piccola manifestazione della gioventù socialista «contro la politica del Papa» si è tenuta nel pomeriggio di ieri nella Karlsplatz: appena duecento persone sotto la pioggia, con cartelli che dicevano «Fuori dalla Chiesa dentro la vita», «All'inferno con Ratzinger », «Studiare anziché pregare».

© Copyright Corriere della sera, 8 settembre 2007

Che dovizia di particolari! Anche gli slogan dei contestatori del Papa! Diecimila persone (soprattutto GIOVANI!) sono poche? A me sembrano moltissime considerata la pioggia battente! Non occorre essere Maga Maghella per indovinare che oggi non saranno presenti 30mila pellegrini: le strade di accesso al Santurio di Mariezell sono bloccate ed il terreno su cui sono state collocate le sedie per i fedeli e' diventato un pantano. Gia' ieri sera si pensava di trasferire la cerimonia all'interno del Santuario a causa del maltempo incessante.
Noto, pero', che il Corriere inizia a dare conto del numero dei fedeli presenti ai raduni con il Papa. Bene! Aspettiamo la sottolineatura dei record di affluenza alle udienze del mercoledi'
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Raffaella


Il momento più intenso

In preghiera davanti al memoriale della Shoah

Luigi Accattoli

DAL NOSTRO INVIATO
VIENNA — Il momento più intenso della giornata passata dal Papa Ratzinger a Vienna è stato l'omaggio al memoriale della Shoah, nella Judenplatz. Si è trattato di un «messaggio muto», come aveva preannunciato lo stesso cardinale Schönborn: Benedetto XVI è restato per un paio di minuti in preghiera silenziosa davanti al monumento, in piedi sotto la pioggia, protetto da un ombrello bianco, accanto al rabbino capo di Vienna e al presidente della comunità ebraica. In aereo il Santo Padre aveva detto ai giornalisti che sarebbe andato in quella piazza «per esprimere la nostra tristezza, il pentimento e l'amicizia con i fratelli ebrei». Il memoriale ricorda sia lo sterminio nazista sia le migliaia di ebrei messi a morte nel 1420-1421 per aver rifiutato di convertirsi al cristianesimo.
Dal 1998 sulla piazza c'è anche una targa che ricorda tutte le persecuzioni antiebraiche e chiede perdono per le corresponsabilità dei cristiani.

© Copyright Corriere della sera, 8 settembre 2007


Vienna Nella sua visita in Austria, Benedetto XVI davanti al corpo diplomatico ha rinnovato la sua condanna e ha chiesto un adeguamento legislativo

L'aborto non può essere un diritto umano

Timori per «la deriva verso l'eutanasia» e richiamo all'Europa affinché non rinneghi le sue radici cristiane

Giovanna Chirri

VIENNA
L'aborto «non può essere considerato un diritto umano». Il Papa chiede che la legge non cessi di qualificare l'aborto come una «ingiustizia», e davanti al corpo diplomatico di Vienna, città sede di molti organismi internazionali, si «appella ai responsabili della politica affinché non permettano che i figli vengano considerati come casi di malattia».
Benedetto XVI tiene a sottolineare che non parla per «un interesse specificamente ecclesiale» ma per farsi «portavoce» dei più indifesi; e che non vuole «chiudere gli occhi davanti ai problemi e ai conflitti di molte donne».
Alla «vita» è intitolato un ampio capitolo dei sette in cui è diviso il discorso rivolto agli ambasciatori nell'Hofburg, l'antica residenza degli Asburgo. La condanna dell'aborto si accompagna ai timori per una deriva verso l'eutanasia, una «pressione non dichiarata o anche esplicita sulle persone gravemente malate o anziane, perché chiedano la morte o se la diano da sé».
Benedetto XVI spinge inoltre l'Europa a non «rinnegare» le sue radici cristiane e a governare la «globalizzazione» dandole «limiti» che tutelino i Paesi poveri e i poveri dei Paesi ricchi. Il «modello di vita europeo», ricorda, è un mix di economia e giustizia sociale, pluralità e tolleranza, liberalità e apertura.
E l'Europa deve svolgere il suo ruolo «unico» al mondo, non diventando un continente di vecchi, esportando solidarietà verso Africa, America Latina e Asia, e esportando politiche di pace in tutti i continenti e nel Medio Oriente.
È un sogno di Europa ad ampio raggio quello che papa Ratzinger traccia nel suo amplissimo discorso, e si capisce che per il papa tedesco l'Europa, dopo le tragedie e le guerre del Novecento e il suo presente di pace, non deve avere solo un'anima, ma anche concretezza, ruolo politico, consapevolezza del proprio patrimonio culturale: «ha vissuto terribili crimini», dalle ideologie alle religioni usate «per scopi imperialistici», dal materialismo che ha degradato l'uomo fino alla «degenerazione della tolleranza in indifferenza priva di valori». Ma si «distingue» nel mondo perché ha «capacità di autocritica».
L'incontro con i diplomatici, considerato dal Papa una «occasione provvidenziale per fissare lo sguardo sull'intera Europa di oggi», conclude la prima giornata del viaggio in Austria, del quale Benedetto XVI ha spiegato le linee guida prima di decollare da Roma: farsi pellegrino nel cuore d'Europa per confortare la fede dei cattolici, soprattutto di quelli che anche in anni di «tensioni» hanno saputo vedere sempre nella Chiesa la presenza di Cristo, e parlare di Dio a una Europa in cui «il relativismo relativizza tutto e rende indistinguibili il male e il bene».
Papa Ratzinger ha attribuito molta importanza alla preghiera silenziosa nello Judenplatz di Vienna, e si è mostrato lieto dell'accoglienza dei fedeli austriaci che in alcune migliaia ieri mattina hanno sfidato una pioggia inclemente e hanno aspettato per ore di incontrarlo e festeggiarlo. Il maltempo ha smorzato gli entusiasmi sia dei cattolici che di chi voleva contestare la presenza del Papa: soltanto alcune decine hanno preso parte nel pomeriggio a una manifestazione «contro e il Papa e la politica del Vaticano».
È oggi che la visita si trasformerà in pellegrinaggio vero e proprio, a Mariazell, dove da 850 anni gli austriaci venerano la Madonna e dove il Papa celebrerà la messa, i vespri e incontrerà la comunità benedettina.
Papa Ratzinger, sempre ieri, ha inoltre precisato che di fronte a materie «di grave preoccupazione per l'intera famiglia umana» come «la conservazione dell'ambiente, la promozione dello sviluppo sostenibile e la particolare attenzione ai mutamenti cimatici», diventa vitale la «cooperazione» tra le nazioni, oltre all'impegno comune di «scienza e religione» per «salvaguardare i doni della natura e promuovere la gestione responsabile». È quanto ha scritto nel messaggio per il convegno religioso e scientifico su «Artico: specchio della vita», promosso dal patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e apertosi ieri in Groenlandia.

© Copyright Gazzetta del sud, 8 settembre 2007


Oltre agli appuntamenti religiosi e liturgici il Pontefice ha avuto incontri istituzionali

Un minuto di silenzio davanti al Memoriale dell'Olocausto

Flaminia Bussotti

VIENNA
Il maltempo, con pioggia torrenziale che non ha dato tregua, l'omaggio alla comunità ebraica con il minuto di silenzio osservato davanti al Memoriale all'Olocausto, e il discorso sferzante con il monito contro l'aborto nella cornice spettacolare della Hofburg a Vienna, sono i flash che più sono rimasti impressi del filmato della prima giornata della visita di Papa Benedetto XVI in Austria.
Il Pontefice ha avuto, oltre agli appuntamenti religiosi e liturgici, una serie di incontri istituzionali con i dirigenti austriaci, a cominciare dal presidente Heinz Fischer che ha indirizzato al Pontefice parole di benvenuto in due discorsi, all'arrivo all'aeroporto in mattinata e nel pomeriggio alla Hofburg, l'ex palazzo imperiale, durante il ricevimento nella sala delle cerimonie in presenza di tutto il governo, delle alte cariche pubbliche, e del corpo diplomatico.
Benedetto XVI è atterrato all'aeroporto Schwechat, dove è stato accolto con gli onori militari dal presidente Fischer. Protagonista all'arrivo la pioggia, che ha costretto a trasferire al chiuso, in un hangar sgomberato all'ultimo minuto, la cerimonia dei saluti. Sulla piazza della colonna di Maria, l'Am Hof, prima sosta del Pontefice dopo il suo arrivo in città, la pioggia è stata probabilmente responsabile di un guasto tecnico che ha bloccato il sistema di altoparlanti costringendo il Papa ad accorciare il suo discorso. A salvare la situazione è stato l'arcivescovo di Vienna, card. Christoph Schoenborn, che ha dato l'ordine di intonare il "Padre nostro" impedendo che sulla cerimonia liturgica, trasmessa in diretta dalla tv pubblica Orf, piombasse il silenzio.
Quindi la suggestiva commemorazione alla Judenplatz con l'omaggio al Memoriale alle vittime della Shoah. Il Papa si è raccolto in silenzio per un minuto, senza tenere discorsi. Il capo della comunità ebraica Ariel Muzicant e il rabbino capo Paul Chaim Eisenberg hanno apprezzato il gesto e hanno consegnato al Pontefice un messaggio scritto. L'ebraismo e la barbarie dell'Olocausto hanno occupato l'attenzione anche del discorso di saluto di Schoenborn al Papa a piazza Am Hof, e anche di Fischer all'aeroporto. La Chiesa cristiana non deve dimenticare le sue radici ebraiche, ha ammonito il cardinale ricordando che Pietro, gli Apostoli, Maria e Gesù erano tutti ebrei. Per Fischer l'Austria è orgogliosa delle sue conquiste sociali e culturali nella sua gloriosa storia, ma non dimentica il capitolo buio del nazismo.
Prima dei discorsi, il Papa aveva ricevuto alla Hofburg il saluto di tutto il governo austriaco, guidato dal cancelliere socialdemocratico Alfred Gusenbauer, quindi il presidente e il Papa hanno avuto un colloquio di oltre un'ora.
In margine alla prima giornata della visita del Papa, si è svolta anche una dimostrazione di protesta contro la politica del Vaticano su temi sociali come omosessualità, aborto e contraccezione. La manifestazione, cui anche a causa del maltempo hanno partecipato poche centinaia di persone, era stata indetta dalla Gioventù socialista e vi hanno aderito anche altre iniziative civiche.

© Copyright Gazzetta del sud, 8 settembre 2007

Qualche precisazione: per chi ha visto la diretta televisiva (si puo' comunque osservare anche in un video di sky) e' stato il Papa a chiedere all'arcivescovo di Vienna di intonare il "Padre Nostro". Sarebbe bello leggere informazioni complete...
La manifestazione contro il Papa e' stata un flop? Poche decine di persone? Beh! Buon segno: anche in Austria i Cattolici sono di piu' dei laicisti visto che hanno sfidato la pioggia per vedere Benedetto XVI
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Raffaella

2 commenti:

euge ha detto...

La manifestazione contro il Papa e chi li ha visti???????????? ma, questi pensano veramente di essere così importanti da poter rovinare un evento del genere ?????????????????

Ma per favore!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Vi ricordo, che solo in Italia e proprio a Roma mentre il Papa si recava a rendere omaggio alla Madonnina di Piazza di Spagna nel giorno dell'Immacolata, le autorità italiane hanno permesso di fare del volantinaggio indecoroso ed offensivo ad un giornale di estrema sinistra!!!!!!!!! per il quale avrebbero dovuto scusarsi minimo!!!!! Non credo che l'Austria avrebbe permesso che quattro gatti ( senza offendere i nostri amici felini), potessero arrivare a rovinare la visita del Papa a Vienna ........... meditiamo!!!!!!!!!! - Eugenia -

Anonimo ha detto...

Noto che ultimamente accattoli non è molto simpatico nei confronti del papa. perchè si va alla ricerca di particolari così insignificanti? Non ha nemmeno espresso tutti i contenuti dei discorsi. Ammiro tutti i fedeli che nonostante la pioggia o il vento hanno accolto il papa. Non so se qui in Italia sarebbe stata la stessa cosa. Forse loro sono più preperati. Ciao, Marco