17 novembre 2007
Il Patriarcato ortodosso di Mosca scettico sul «documento di Ravenna»
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PATRIARCATO RUSSO CRITICA APERTAMENTE ACCORDO ECUMENICO
Ilarion: Conclusioni dubbie. Sinodo lo esaminerà
Roma, 16 nov. (Apcom) - Dopo aver lasciato una recente riunione tra ortodossi e cattolici, a Ravenna, e averne pubblicato anticipatamente il documento conclusivo (non firmato da Mosca e presentato, nel frattempo, dal Vaticano), il patriarcato russo critica apertamente il testo "Le conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura sacramentale della Chiesa".
"Il documento ha una serie di conclusioni dubbie e affermazioni che non sono sorrette da verità storiche", afferma il vescovo Ilarion, rappresentante del patriarcato di Mosca e di tutte le Russie all'agenzia stampa 'Interfax'.
"A quanto pare - prosegue il vescovo - ci ritroveremo in trappola. Ossia, i cattolici romani si sforzeranno di esprimere un modello ecclesiologico della Chiesa ecumenica in modo tale che il ruolo di 'primo vescovo' sia il più vicino possibile a quello che il Papa ha nella moderna Chiesa cattolica romana. Da parte sua il patriarcato di Costantinopoli si sforzerà per fare in modo che il primo nella gerarchia ottenga i diritti che non ha attualmente".
Per Ilarion, ad ogni modo, il documento approvato dalle delegazioni presenti a Ravenna (tra le quali quella vaticana e quella del patriarcato ortodosso ecumenico di Costantinopoli) deve essere esaminato dagli esperti russi di diritto canonico e poi vagliato dal Sinodo della Chiesa ortodossa russa.
Il Patriarcato ortodosso di Mosca scettico sul «documento di Ravenna»
Il Patriarcato ortodosso russo chiederà alla Commissione teologica del Santo Sinodo di esaminare nel dettaglio il «documento di Ravenna», il testo sull’autorità e sulla conciliarità nella Chiesa che presenta le conclusioni a cui è arrivata la Commissione mista di dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiesa ortodosse nella sua ultima riunione, svoltasi a Ravenna dall’8 al 14 ottobre.
«Ci troviamo in una trappola – ha detto ieri il vescovo Hilarion di Vienna e Austria in un’intervista all’agenzia russa Interfax –. È come se i cattolici si stessero ingegnando a trovare un modello ecclesiologico di Chiesa ecumenica così che il ruolo di primo vescovo possa coincidere con ciò che è il Papa di Roma nella moderna Chiesa cattolica romana». «È un loro punto di vista.
Il dialogo è aperto», sottolinea monsignor Eleuterio Fortino, sottosegretario del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani e co-segretario della Commissione teologica mista. «Si può continuare il dialogo – ha proseguito –, ma è compito della parte ortodossa ritrovare la completezza della loro rappresentanza. Noi non entriamo dentro a queste questioni, se possiamo aiutare aiutiamo ma è un problema interortodosso. Il dialogo, ben orientato – conclude Fortino –, resta positivamente aperto».
© Copyright Avvenire, 17 novembre 2007
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1 commento:
Dopo l’abbandono della X sessione plenaria di Ravenna da parte della delegazione russa, non poteva che seguire una reazione di scetticismo come questa. Peccato…, ma non tutto è perduto.
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