17 novembre 2007

Messa tridentina: sarà pubblicato, probabilmente entro Natale, un "documento esplicativo" sul motu proprio "Summorum Pontificum"


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Il Vaticano: messa in latino, i vescovi disobbediscono

ORAZIO LA ROCCA

CITTÀ DEL VATICANO - Tempi duri per la Messa in latino di rito tridentino ripristinata da papa Ratzinger. Intorno al documento (motu proprio) con cui Benedetto XVI ha liberalizzato il vecchio messale preconciliare «c´è un clima di disobbedienza» piuttosto diffusa da parte di sacerdoti, vescovi e persino di qualche cardinale.
La denuncia arriva, a sorpresa, dal segretario della Congregazione vaticana per il Culto e la disciplina dei sacramenti, il vescovo cingalese Albert Malcolm Ranjith.
Si tratta, evidentemente, di un problema molto avvertito nei piani alti della curia pontificia, dove non a caso si sta preparando un nuovo documento esplicativo sullo stesso motu proprio ratzingeriano. Sul documento sta lavorando il cardinale Castrillon Hoyos, presidente della pontificia commissione Ecclesia Dei, l´organismo vaticano istituito da Giovanni Paolo II per favorire il rientro nella Chiesa di Roma dei seguaci del vescovo tradizionalista Marcel Lefebvre, scomunicato per essersi opposto al rinnovamento conciliare e per aver consacrato alcuni vescovi senza l´autorizzazione papale. Secondo il settimanale cattolico britannico The Tablet, il documento sarebbe stato sottoposto all´attenzione di Benedetto XVI giovedì scorso dallo stesso cardinale Hoyos.
La denuncia sui vescovi "disobbedienti" arriva invece attraverso l´agenzia vaticana Fides, alla quale monsignor Malcolm Ranjith ha rivelato che «in alcune diocesi i vescovi hanno emanato delle regole che praticamente annullano o deformano» il motu proprio di Benedetto XVI.
«Si tratta di un comportamento - lamenta il numero due del dicastero vaticano per il Culto - non consono con la dignità e la nobiltà della vocazione di un pastore della Chiesa». Monsignor Malcolm Ranjith definisce, invece, «lodevole» il fatto che «la maggioranza dei vescovi ed ecclesiastici abbiano accettato, con il dovuto senso di riverenza e obbedienza, la volontà del Papa». Nella stessa intervista a Fides, l´arcivescovo parla anche di errori ed abusi che sono stati commessi nell´uso del nuovo messale di Paolo VI, che in alcuni casi «veniva addirittura inteso come un´autorizzazione o perfino come un obbligo alla creatività, la quale porta spesso a deformazioni della liturgia al limite sopportabile», come l´ostia consegnata nelle mani dei fedeli o l´uso di canti e balli non liturgici. «Il risultato di tali abusi - per l´arcivescovo cingalese - fu un crescente spirito di nostalgia per la Messa di San Pio V».

© Copyright Repubblica, 17 novembre 2007


VATICANO: IN ARRIVO DOCUMENTO PER CHIARIRE MOTU PROPRIO MESSA IN LATINO

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 16 nov - Non c'e' solo la nuova enciclica ''Spe salvi'' tra i nuovi documenti vaticani in dirittura d'arrivo: prima di Natale, con ogni probabilita', sara' emanata una ''istruzione'' con l'obiettivo di chiarificare alcuni aspetti rimasti poco chiari del Motu Proprio ''Summorum Pontificum'' con cui papa Benedetto XVI ha liberalizzato l'uso della cosidetta 'messa in latino', la messa, cioe', con i libri liturgici di Pio V, precedenti al Concilio Vaticano II.
Secondo alcune anticipazioni del settimanale cattolico britannico The Tablet, il documento, che e' stato presentato ieri al papa dal presidente della Pontificia Commissione ''Ecclesia Dei'', il card. Dario Castrillon Hoyos, si occupera', ad esempio, di chiarire in cosa consista il ''gruppo stabile'' di fedeli che, secondo il Motu Proprio, ha il diritto di richiedere al proprio parroco la celebrazione di una messa col rito antico. Saranno principalmente alcuni aspetti di diritto canonico a venire approfondite nella ''istruzione''.
La necessita' di tornare sui temi del Motu Proprio nasce anche dalla reazione quantomeno di tiepida di alcuni vescovi e conferenza episcopali al ritorno della 'messa in latino', che ha dato origine in alcuni casi alla pubblicazione di linee guida per la sua applicazione considerate restrittive.
In una intervista la scorsa settimana, il segretario della Congregazione per il culto divino, mons. Malcolm Ranjith, aveva parlato di una vera e propria ''ribellione'' contro il Motu Proprio da parte di ''teologi, liturgisti, preti, vescovi e persino cardinali'', invitandoli a tornare all'obbedienza.

8 commenti:

euge ha detto...

Sono sicura cara Raffaella che qualcuno troverà di difficle comprensione anche questo documento come ha trovato di difficile comprensione la chiarissima lettera esplicativa che accompagnava il Motu Proprio la prima volta....... ma, sempre per lo stesso motivo...... intenzione di non voler capire e di non voler accettare insomma in una parola disobbedire a questo Pontefice e sottolineo la parola Questo, perchè secondo me il problema è proprio tutto lì.
Sicuramente ora si ritirerà in ballo il Concilio del quale a mio avvisop si è straparlato usandolo a proprio piacimento quando serviva per affossare il Motu Proprio e per appioppare a Benedetto XVI, la fama di restauratore retrogrado in barba appunto al Concilio. Forse sarebbe il caso Raffaella che anche in questo blog, siano inserite magari a parte le parti del Concilio Vaticano II, che riguardano la liturgia e la messa tridentina onde evitare almeno qui dentro nuove strumentalizzazioni fuori luogo.
Eugenia

Gianpaolo1951 ha detto...

Concordo pienamente con te cara Eugenia, però non dobbiamo dimenticare che Il Santo Padre è sì buono e mite, ma non per questo senza “carattere”, anzi, ne ha da vendere e questi ultimi richiami all’ordine per mezzo dei Suoi fedelissimi, per me fanno presagire a un qualcosa di più duro e concreto, magari per via diretta da parte di Egli Stesso (almeno così spero e auspico nel mio intimo)!!!

euge ha detto...

Caro Giampaolo lungi da me pensare che Benedetto XVI non abbia carattere ciò che ho risposto a Francesco nell'altro post lo dimostra. Anch'io credimi non ne posso più di certi atteggiamenti di strafottenza vera e propria quasi di sfida nei confronti del Pontefice. Qui ogni ambito della cosidetta cerarchia clericale ha dimenticato che c'è un Papa a cui si deve obbedienza e questo ostinato ostruzionismo è dato proprio dal lassimo che impera da un pò di tempo a questa parte in ogni parte di questa povera barca di Pietro. Spero anch'io Giampaolo in quello che speri anche tu e che sperano tutti coloro che credono e stimano Benedetto
Eugenia

Gianpaolo1951 ha detto...

Se Raffaella riterrà opportuno pubblicare la “COSTITUZIONE SULLA SACRA LITURGIA SACROSANCTUM CONCILIUM” questo è il link:
www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_const_19631204_sacrosanctum-concilium_it.html

Anonimo ha detto...

Grazie del bel consiglio, Gianpaolo. Nel blog degli speciali sto preparando una sezione con i documenti piu' importanti :-)
Buona serata a tutti.
Raffaella

Anonimo ha detto...

Credo che, se attendibile, la seguente sia una notizia molto rilevante, destinata a cambiare la formazione dei futuri sacerdoti, in meglio, a Dio piacendo.

17-NOV-07 14:03
VATICANO: ALLO STUDIO CIRCOLARE SU MESSA IN LATINO CONTRO VESCOVI 'DISOBBEDIENTI'


Citta' del Vaticano, 17 nov. (Adnkronos) - E' allo studio una circolare rivolta ai seminari in cui si chiede di insegnare ai futuri sacerdoti anche la celebrazione della messa in latino. A quanto si apprende da autorevoli fonti, il dicastero presieduto dal cardinale Dario Castrillon Hoyos, tra i principali caldeggiatori del ritorno della messa secondo il rito preconciliare, starebbe pensando ad una circolare indirizzata ai seminaristi che nella pratica vuole rivolgersi direttamente a quei vescovi che, 'disobbedendo' al motu proprio del Papa, non ne vogliono sapere di celebrare la messa secondo il rito di San Pio V.
(Dav/Col/Adnkronos)

euge ha detto...

Spero che questa circolare arrivi presto e riporti all'obbedienza tutti coloro che si sentono in dovere di beffeggiare le decisioni e la figura del Pontefice.

Anonimo ha detto...

Sarei molto contento se nei seminari si insegnasse un po' di più la sacra liturgia e le cerimonie sia nella forma Ordinaria che in quella Straordinaria del Rito Romano.
San Benedetto nella sua Regola invitava i monaci a compiere con devozione e rigore l'"Opus Dei".