Clicca qui per leggere l'omelia che il cardinale Ratzinger pronuncio', "a braccio", il 12 dicembre 2003.
Grazie di cuore a Marco per averci segnalato questa preziosissima chicca :-)
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6 commenti:
Per me, Raffaella, questa si può chiamare davvero omelia: piena di richiami alle letture, collegamenti, spiegazione accurata e indicazioni per il nostro presente. A volte quando ascolto i sacerdoti delle parrocchie che frequento a volte sento buone omelie pronunciate in base alle letture, ma altre volte i discorsi sono vaghi o si abbandonano a frasi fatte, senza lasciare un vero messaggio. Nelle vostre realtà com'è la situazione? Marco
Caro Marco, la situazione e' la stessa anche da me!
Un abbraccio e grazie ancora.
R.
diciamo, come Messori, che a volte , per resistere a certe omelie, occorre veramente una grande fede. Cerco sempre di non dimenticarmi i limiti umani di ogni sacerdote e cerco di adattarmi con santa pazienza.
Non ès empre così, ma a volte ammetto che si vacilla.
Le omelie di Benedetto invece sono cesellate, vanno al punto, sono un piacere della fede e del cervello.
Buona domenica a tutti.
Condivido il tuo giudizio mariateresa..... le attuali omelie sono un'altra piaga delle celebrazioni domenicali; o trovi chi parla per un ora senza dirti nulla cioè nel senso che di quello che dice non rimane traccia perchè è di una banalità allucinante, oppure trovi chi ti liquida in pochi minuti senza aver cura di spiegarti fino in fondo cosa voleva dirti.
Le parole di Benedetto come dici tu sono un elisir per il cervello, per il cuore e per la fede che spesso almeno la mia, vacilla di brutto.
Eugenia
Il problema è, almeno per me, che pochi tengono il confronto con Papa Benedetto, ci stiamo abituando "troppo bene", la sbarra è talmente alta, che l`omelia del sacerdote della domenica,al minimo rischia di annoiarci quando non ci infastidisce, sì oso dirlo senza vergogna, sono stata infastidita da omelie che assomigliano più a comizi socio-politici, che a commenti della Parola, o si non si parte dalla Parola o la si strumentalizza al servizio di ideologie...devo restare incollata al banco, chiudo gli occhi , respiro tranquillamente e prego ...se ce la faccio. Poi ci sono le omelie che si vogliono vicine alle realtà dei fedeli, e allora il sacerdote si fa spiritoso, gli succede persino di interpellare i fedeli....e anche lì mi sforzo di restare e non scappare....c`è chi vuole mettere la Parola al livello del fedele ....e la Parola diventa parole banali, senza soffio che ci trasporta, che ci illumina....
Immagino che Papa Benedetto se leggesse queste parole non sarebbe contento con me, il suo amore per i suoi sacerdoti è grande, ma, sinceramente, la formazione di tanti sacerdoti lascia veramente a desiderare.
Si intuisce che l`omelia non è stata preparata, meditata, il prete dovrebbe essere abitato dalla sua meditazione, dovrebbe esserne impregnato e in seguito trrasmettercela. Ci vuole tempo? I preti non hanno più tempo? Nemmeno per preparare un bella liturgia,la domenica, con una predica preparata,sentita? Non lo posso credere, è piuttosto secondo me una mancanza di investimento personale .
Dal mio ritorno alla pratica domenicale ho girato diverse parocchie, credetemi , ne ho viste di tutti i colori, ho trovato una parrocchia tenuta da religiosi pieni di buona volontà, ma talvolta devo interiorizzarmi al massimo, so che non è giusto, ma se non lo facessi... troppo spesso scapperei!
cara Luisa, cari tutti, cara Euge, ci vuole grande pazienza. Mi è capitato di sentire un'omelia,naturalmente nella stessa chiesa, uguale all'anno precedente, tenuta dallo stesso sacerdote. Ho purtroppo un'ottima memoria.Cosa volete. E' un sacerdote che ha più di 80 anni, posso arrabbiarmi? No di sicuro.Gli voglio molto bene,ma santo cielo, mia figlia mi guardava spiando un mio giudizio e io ho fatto un sorriso come quello delle faccine che mettiamo qui nel blog. Un sacerdote di 80 anni è giustificato, io la metto così,anche se non vale per il nostro Benedetto, evidentemente,ma gli altri? Di cosa parlano? A chi interessa? Preghiamo per i santi sacerdoti come diceva la grandiosa santa Teresa di Lisieux. Oh,come ce n'è bisogno.
Ci stiamo abituando alle omelie di Benedetto e ci stiamo abituando troppo bene.Ci stiamo viziando.
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