27 dicembre 2007

Perché la telecamera impalla la nuova vecchia messa di Benedetto? (Un testo di Lami che condivido e sottoscrivo in pieno!)


Vedi anche:

I Martiri ed il Natale: la vittoria sull'odio e sulla morte (Rondoni per "Avvenire")

Il Papa si china sulle ferite del mondo (Messa di Natale e Messaggio Urbi et Orbi)

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Programma del viaggio del Papa negli Usa (in francese)

Lucio Dalla: "Il livello delle catechesi del Papa è così elevato da sfuggire a quelle menti che ricercano, nel mondo attuale, solo l'insulto"

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Incredibile: Scalfari attacca la Binetti usando la "Spe salvi" come clava...ma non aveva tentato infruttosamente di demolire l'enciclica?

Messa tridentina: petizione alla curia di Milano per ottenere l'applicazione del motu proprio "Summorum Pontificum"

Finalmente cade il tabù: i giornali parlano della persecuzione dei Cristiani nei Paesi a maggioranza indù e buddista!

Card. Bagnasco: “Insegniamo ai giovani il valore della fatica” (Elkann per "La Stampa")

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BOOM DI ASCOLTI PER LA BENEDIZIONE "URBI ET ORBI" E LA MESSA DI MEZZANOTTE

Gioia e gratitudine dei fedeli nelle diocesi italiane in cui è stata annunciata la visita del Papa nel 2008

Il martirio cristiano è esclusivamente un atto d’amore, verso Dio e verso gli uomini, compresi i persecutori

PAPA/ NEL 2008 TRASFERTE A SAVONA-GENOVA, BRINDISI E CAGLIARI

Mons. Guido Marini spiega all'Osservatore Romano i riti di Natale presieduti dal Papa

MESSAGGIO URBI ET ORBI DI PAPA BENEDETTO XVI (25 DICEMBRE 2007)

In qualche modo l’umanità attende Dio, la sua vicinanza. Ma quando arriva il momento, non ha posto per Lui!

Card. Ratzinger (1978): "Se non riconosciamo che Dio si è fatto uomo non possiamo veramente festeggiare e custodire nel nostro cuore il Natale"

FESTIVITA' NATALIZIE 2005-2006-2007

NATALE 2007: RACCOLTA DI COMMENTI

LITURGIA IN LATINO, CITAZIONI DOTTE E UNA TV UN PO’ TROPPO INVADENTE

Perché la telecamera impalla la nuova vecchia messa di Benedetto?

Lucio Lami

Al direttore – La splendida Messa celebrata al Papa la notte di Natale resterà come una pietra miliare del suo pontificato per due profonde ragioni. In primo luogo, perché ha rappresentato una palese restaurazione della liturgia, con il ricupero della Messa tridentina, in latino, quanto meno dalla Colletta alla Comunione. E’ stato un po’ come quando, nel dopoguerra, assistevamo alla rinascita dei vecchi palazzi bombardati, finalmente restaurati.

L’operazione deve aver comportato un paziente lavoro di preparazione, visto lo speciale opuscolo stampato ad uso anche di quel clero che, dopo anni di ad libitum, probabilmente poco ricordava di quello che un tempo si chiamava “Cerimoniale Romano”.

Il recupero del gregoriano e della Missa de Angelis, malgrado qualche intrusione del Maestro di Cappella, ha restituito la dignità liturgica ad un rito da tempo finito nel repertorio dei chitarristi e della musica country.

In secondo luogo questa Messa rimarrà storica per la splendida omelia del Papa.

Chi è ormai rassegnato ad ascoltare le miserevoli esegesi di tanti parroci o le perifrasi sociologiche di religiosi che attingono l’ispirazione per le proprie omelie dai quotidiani, è rimasto folgorato da questa interpretazione papale della Natività che ha affondato le radici nella patristica, rievocata in chiave modernissima e con una scelta di voci estremamente mirata.

La citazione di Gregorio Nisseno, dottore della chiesa di Cappadocia, grande pensatore, divenuto vescovo di Nissa dopo una vocazione tardiva, protagonista del Concilio di Costantinopoli ( nel 381) e strenuo difensore dell’ortodossia, non può essere casuale in un momento come l’attuale nel quale l’ortodossia viene grottescamente recepita, anche da tanti cristiani, come integralismo.
Lo stesso discorso vale per l’altro dottore della chiesa citato, Anselmo d’Aosta, detto anche Anselmo di Canterbury (1033- 1109), campione di lotta per la difesa delle investiture dei vescovi, contro la corona inglese, grande teologo, difensore del primato della fede sulla ragione (Credo ut intelligam) e tuttavia sostenitore dell’approfondimento razionale, come coronamento della fede (fides quaerens intellectum), un antesignano di Papa Benedetto XVI.

E’ con questi ispiratori che Papa Ratzinger ha spiegato il Natale, il Gloria in excelsis, ubicando agostinianamente i cieli nel cuore dei giusti.

Tutta la funzione minuto per minuto

Una Messa, come si dice, davvero edificante, con il ritrovato senso della consunstanziazione, malgrado alcune irritualità che gli organizzatori ci propinano abitualmente, in occasione delle celebrazioni papali.

La tendenza di costoro, infatti, è di trasformare il Sacrificio in “evento televisivo”, cosicché si è costretti a sorbire una radiocronaca che assomiglia a quelle delle partite di calcio, con chiose non necessarie alle parole papali, con continue sovrapposizioni della voce dei radiocronisti Orazio Coclite e Filippo di Giacomo a quella del celebrante.

L’ossessione di tradurre in italiano i testi latini, ad uso di quella che viene chiamata “assemblea”, e che potrebbe essere soddisfatta facendo semplicemente scorrere il testo italiano al piede dello schermo (nel “sottopancia”), si trasforma invece in un fastidioso, ininterrotto disturbo per chi presta attenzione al rito.

L’uso un po’ triviale, poi, delle telecamere, che mentre il Papa legge il Vangelo di Luca o somministra la Comunione, vagano con occhio turistico sulla falegnameria di Giuseppe, dove gli irrequieti innovatori hanno collocato quest’anno il presepio di Piazza San Pietro, o sui soffitti della basilica, non aiuta alla compartecipazione.

Tanto meno aiutano le divagazioni dei cronisti sulle percentuali di affluenza turistica in Palestina, sulle vicende di altri presepi capitolini e dei loro sponsor, o le battute da laici in trasferta, come quella sull’autore dell’Adeste Fideles, S. Alfonso de Liguori, definito come “uno che ha scritto di tutto e di più”.
Chissà che col tempo, sia concesso all’ “assemblea” dei cristiani telespettatori, di pregare col Papa, marcando la diversità tra una Messa pontificale e un evento di cronaca, per vaticana che sia.

© Copyright Il Foglio, 27 dicembre 2007

Posso dirlo? ERA ORA!!!! Era finalmente ora che qualcuno scrivesse un articolo come questo riassuntivo di tutte le riserve che io e tanti amici del blog avevano gia' espresso in passato!
Era proprio ora che qualcuno dicesse a chiare lettere che non se ne puo' piu' della "radiocronaca" della Messa papale con le voci dei commentatori che addirittura coprono quella del Papa!
La Messa non e' uno show, cari signori!
E' chiaro che le letture ed il Vangelo vanno tradotte perche' nessuno e' obbligato a conoscere il latino, ma sarebbe bellissimo potere inserire i sottotitoli in modo che mai la liturgia venga coperta da voci fuori campo.
I canti non sono intermezzi da Sanremo ed il telespettatore ha il diritto di ascoltarli senza essere costretto a sentire il commento alle parole del Papa che si capiscono perfettamente senza che ci sia la necessita' di ripeterle in continuazione.
Il problema del "sonoro fastidioso" si risolve andando su Sat2000 e accedendo all'audio internazionale secondo la procedura descritta qui.
Questo perche' il commento non e' un'esclusiva di Raiuno ma, purtroppo, anche di Sat2000 e Telepace.
Comunque chi ha la possibilita' di seguire le dirette su Sat2000 puo' risolvere il problema "audio".
Resta, pero', il problema "video", problema che sta peggiorando di giorno in giorno.
Quando il Papa pronuncia la sua omelia, il fedele che e' a casa amerebbe ascoltare senza distrazioni il testo. Che senso ha andare ad inquadrare il Presepe, il cardinale che dormicchia, la bambina che saluta, il nonno che chiacchiera? Che significato ha?
Fatemi sentire l'omelia senza farmi girare la testa per i volteggi della telecamera!
Mi aspetto di piu' e di meglio da chi ha il compito di riprendere il Papa. Mi dispiace dirlo, ma la penso cosi'...
E il momento della Santa Comunione? Perche' fare il giro turistico della Basilica? Perche' inquadrare il lume sulla finestra del Papa o il Presepe esterno? Non mi pare che il rito della Comunione sia un intermezzo.
Per non parlare di cio' che accade alle udienze ed agli Angelus.
Quando il Papa legge la catechesi facciamo, di solito, il giro della Piazza o dell'Aula Paolo VI. Quando il Papa recita l'Angelus non ci e' concesso di concentrarci nella preghiera perche' ci sono stacchi inutili sulla folla (spesso vediamo gruppi che non pregano ma saltano appena di vedono nel monitor. Siamo a Sanremo?).
Condivido in tutto l'articolo di Lami e mi auguro che si faccia tesoro delle sue considerazioni
.
Raffaella

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Raffaella, io essendo andato a messa nella mia parrocchia non ho potuto vedere la messa del Papa della notte, non l'ho nemmeno registrata, ma tornando ho acceso la tv e ho guardato un po' la comunione, poi per la stanchezza sono andato a letto... Ma mi piacerebbe rivederla e una volta c'erano le registrazioni sul sito del vaticano. http://www.vatican.va/news_services/television/multimedia/archivio_it.html. Da Novembre del 2006 non ci sono più. Non è possibile fare una petizione a qualcuno (in particolare a Mons. Marini) per avere di nuovo le registrazioni? Ciao, grazie!

Anonimo ha detto...

il post di prima è di Marco

Luisa ha detto...

FINALMENTE!
Mi sento un pò meno sola dopo aver letto questo articolo. Io il problema dell`audio l`ho risolto da subito grazie al suono internazionale.
Ma resta il problema delle telecamere vagabonde e agitate.
È mai possibile che i cameramen giudichino l`omelia del Santo Padre un momento per andare a spasso fra i fedeli o fuori dalla Basilica?
Non hanno ancora capito che noi fedeli che siamo a casa desideriamo come i presenti ascoltare E guardare il Papa come se fossimo presenti?
Perchè distrarci con immagini inutili ? Hanno bisogno di mettere in scena anche le parole del Papa? Mi dispiace ma le parole di Papa Benedetto non ne hanno bisogno, anzi domandano tutta la nostra attenzione, il discorso del Papa che scorre cristallino,profondo, non deve essere interrotto e noi non dobbiamo essere distratti.
Al limite io potrei immaginare che al momento dell`omelia il cameramen fissi la telecamera sul Papa e come tutti noi, ascolti.
E invece no, prima di chiudere gli occhi per ascoltare (è a questo che si è ridotti se non si vuol essere distratti),ho potuto osservare che la telecamera restava sul Papa un massimo di 30 secondi, talvolta 10 talvolta ,5 secondi, ma che cosa temono ? Che ci annoiamo?
Quando avranno capito che i fedeli che seguono da casa la Messa, fedeli per i quali lavorano, devono trovarsi il più possibile nelle
stesse condizioni dei presenti e messi in condizione di seguire la Liturgia in tutti i suoi momenti, le trasmissioni ritroveranno la loro funzione e utilità.
Che la RAI consideri la Messa uno spettacolo e come tale la metti in scena, è prevedibile ma che il CTV lo faccia mi delude e sorprende assai.

Anonimo ha detto...

Concordo con Luisa :-)
Ciao Marco, forse si puo' scrivere al CTV.

Anonimo ha detto...

Mah, secondo me, si pensa che lasciare la telecamera fissa sul papa durante l'omelia si può annoiare qualcuno. ma non è così. Tra l'altro le parole di Benedetto XVI non sono mai parole casuali o banali, ma sono frutto di grande meditazione e meritano sempre di essere ascoltate. La proposta dei sottotitoli mi piace molto perchè così potremo seguire pienamente la liturgia senza essere interrotti dalla voce che copre tutto. Poi io amo la musica ed in particolare la musica sacra, perchè non devo avere la possibilità di ascoltarla?(non ho la parabola) Altrimenti a cosa servono? La musica sacra ha il compito di elevare il nostro cuore a Dio e i cronosti vogliono "tenerci in basso" ad ascoltare le loro informazioni, magari utili, ma prendetevi un altro spazio (ad esempio andate a "a sua immagine" e lì si può parlare delle varie cose! Speriamo che capiscano ora che la notizia è andata su un giornale! Marco

mariateresa ha detto...

Avete ragione da vendere. A volte penso che queste messe papali siano un'occasione per fare lavorare questi vaticanisti della Rai che , ehm, secondo me non sudano dalla fatica. Insomma non è che siano molto utilizzati. E quando c'è un'occasione parlano e straparlano. Quanto alle riprese televisive è un problema , il cameraman ha il ballo di San Vito e non riesce a stare fermo. Da un mucchio, un mucchio di persone ho sentito queste lamentele e non vi dico i commenti su Orazio Coclite.
Già il nome inquieta.

Luisa ha detto...

Perfetto Mariateresa,come sempre hai l`espressione giusta : le telecamere hanno
IL BALLO DI SAN VITO....quanta agitazione ....
Finisco per dirmi che il cameramen, lui, deve annoiarsi, forse pensa, pure lui purtoppo,che deve far prova di creatività,non ha capito che è AL SERVIZIO della liturgia e che non è la liturgia che deve piegarsi alla sua agitazione .
Sì che le telecamere siano al servizio della Santa Liturgia, che non è uno show da animare, ma un momento di preghiera, meditazione e participazione.
Che ci permettino di seguire la Messa,senza interruzioni, distrazioni assolutamente fuori luogo e senza senso.

paola ha detto...

Sottoscrivo in pieno!!!!!ANCOR DI PIù PERCHè PUBBLICcato su un giornale "laico" possibile che Avvenire,l'Osservatore non se ne accorgono?? Lo stesso vale per Sat 2000 da cui ci si aspetterebbe maggiore sensibilità. Mi fa piacere comunque constatare che ci siano persone che avvertono questo disagio Paola

paola ha detto...

Concordo in pieno!!!Mi fa piacere che a notare questo sia stato un giornale "laico" Possibile che Avvenire,Osservatotre,Sat200,da cui ci si aspetterebbe maggiore sensibilità non si accorgono di niente? Comunque anch'io mi sento meno sola Paola

Anonimo ha detto...

Rispetto alle riprese televisive delle Messe papali, vorrei porre anche un'altra questione.
Trovo che le telecamere del CTV, purtroppo, da quando la croce è tornata la centro dell'altare papale con i 6+1 candelieri, facciano fatica a dare un'immagine complessiva e ravvicinata nel "nuovo" e antico altare papale. Forse che c'è pericolo che qualche parroco prenda esempio? o che i fedeli si chiedano perchè il Crocifisso nelle nostre chiese si trova a destra, a sinistra dell'altare o in altro luogo del presbiterio ma non al centro? Cos'è questa allergia per Cristo al centro? Succede la stessa cosa, mi sembra, cioè le telecamere sono improvvisamente "sbadate", quando il papa si trova sul trono/cattedra di PIO X finalmente riesumato, o quando, non so se qualcuno se ne sia accorto, due chierici con candelieri accompagnano il Papa, uno a dex l'altro a sin, quando comunica i fedeli. Insomma, credo che questo sia un non tanto velato boicottaggio alla divulgazione della liturgia "more antiquo", morta e retrogada per alcuni ma sempre attuale e soprattutto viva per me.

Luisa ha detto...

Ancora un ultimo commento, mi dicevo che l`occhio della telecamera sono i NOSTRI occhi, è con questa coscienza che dovrebbe lavorare il cameramen.
I nostri occhi durante l`omelia del Santo Padre desiderano guardare il Papa per meglio ascoltarlo e durante tutta la Liturgia desiderano potere seguire senza interruzioni varie e senza senso.
Quando al cameramen viene la tentazione mettere in scena uno spettacolo, si ricordi che a casa ci sono persone che desiderano semplicemente seguire la Santa Messa. GRAZIE !

Anonimo ha detto...

Ora che nelle liturgie papali domina il senso della geometria, della belleza finalizzata all'eterno, al trascendente, auspichiamo un migloramento radicale per il glorioso coro della cappella sistina.
Un coro degno di quel nome, basta voci liriche che cantano il gregoriano come se fosse il rigoletto, basta musiche di Mons.Liberto ( attuale direttore) vogliamo riascoltare Palestrina, Bartolucci !! E speriamo un domani un gruppo specializzato che intoni senza sentire l'organo una bella antifona gregoriana.