28 dicembre 2007

Centralità della carità con Benedetto XVI (Osservatore Romano)


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Oltre un milione di dollari per affrontare le urgenze più immediate in seguito alle catastrofi naturali; circa settecentomila euro e altri ottantasettemila dollari per finanziare progetti in zone depresse e sottosviluppate; 35 Paesi destinatari di aiuti umanitari; circa diecimila documenti, comprese lettere in arrivo e in partenza, a supporto di tutto il movimento logistico. In queste cifre è raccolto sinteticamente l'intero anno di attività del Pontificio Consiglio Cor unum, l'organismo attraverso il quale si concretizza nel mondo la solidarietà del Papa con popolazioni e paesi che, per motivi diversi, hanno bisogno di aiuto.

Centralità della carità con Benedetto XVI

Benedetto XVI ne ha fatto oggetto della sua prima enciclica, restituendo al mondo l'immagine di un "Dio che è carità". Giovanni Paolo II ne parlava in chiave di pace, di giustizia, di via alla santità, poiché, diceva "è l'anima di tutte le virtù e riassume l'intero insegnamento di Cristo". E anche andando più indietro nelle pagine della storia ultramillenaria della Chiesa, si nota come pur in ogni grande sconvolgimento culturale, religioso o geopolitico la carità sia stata sempre considerata un po' come l'abito esteriore e la forza interiore del vero discepolo di Cristo.
A partire da questo fondamento, nel segno di un'identità non ideologica ma intrisa di una fede vissuta praticamente nella quotidianità, sacramenti compresi, il Papa ritiene possibile sviluppare le potenzialità del messaggio cristiano della carità anche nel rapporto con le altre fedi, con le altre culture.
Una convinzione radicata nel tempo, che ha preso una dimensione specifica e concreta il 15 luglio del 1971 quando, per volontà di Papa Paolo VI, fu istituito il Pontificio Consiglio Cor unum. Da quel momento il dicastero è divenuto per tutti "la mano della carità del Papa verso il mondo bisognoso e sofferente".
E certamente non si tratta di un'attività estemporanea. Anche martedì scorso, Natale 2007, per restare nell'attualità, Benedetto XVI, nel messaggio rivolto "alla città e al mondo" ha costretto il pensiero ad andare laddove c'è maggiore bisogno della "luce di Cristo, che viene ad illuminare ogni essere umano", perché sia "consolazione per quanti si trovano nelle tenebre della miseria, dell'ingiustizia, della guerra; per coloro che vedono ancora negata la loro legittima aspirazione a una più sicura sussistenza, alla salute, all'istruzione, a un'occupazione stabile, a una partecipazione più piena alle responsabilità civili e politiche, al di fuori di ogni oppressione e al riparo da condizioni che offendono la dignità umana".

Un dicastero al servizio della solidarietà

Un riferimento dunque preciso al terreno in cui opera Cor unum. "Il dicastero - ha detto infatti il cardinale presidente Josef Cordes a "L'Osservatore Romano" - deve portare a compimento le iniziative caritative del Papa specialmente in occasione di gravi calamità. Quest'anno ricordiamo le inondazioni e gli uragani che hanno colpito con particolare veemenza specialmente Paesi dell'Asia, come il Bangladesh, l'India, il Nepal e il Pakistan, e la diocesi di Tabasco in Messico, o i terremoti verificatisi, tra l'altro, in Perú e in Indonesia. Cor unum, a nome e per incarico del Papa, ha erogato aiuti per complessivi US$ 1.078.992,13. Quando è stato possibile, si è dato sostegno a progetti di promozione umana integrale, specialmente in favore delle donne, dei bambini, degli anziani e dei senza dimora. A tale scopo, il dicastero, sempre in nome del Papa, ha erogato aiuti per complessivi euro 667.284,00 e US$ 87.156,54. In totale sono stati 35 i Paesi dove è giunto un segno diretto della sollecitudine del Papa".
Principale impegno di quest'anno è stato per Cor unum la diffusione dell'enciclica Deus caritas est, la prima in assoluto sull'attività caritativa della Chiesa: in Brasile in occasione della V Conferenza del Celam, riunita in Aparecida; all'università di Olomouc, nella Repubblica Ceca; in Russia, durante l'incontro organizzato dalla Caritas russa; a Lourdes in occasione delle celebrazioni d'apertura del 150° anniversario delle apparizioni della Vergine Immacolata.
"Particolare accento - ha spiegato il cardinale - è stato sempre posto sulla formazione integrale continua dei responsabili e degli operatori delle agenzie caritative cattoliche, insistendo in particolar modo sulla vita di fede che sempre li deve alimentare".
Oltre agli incontri, in diverse occasioni, con gli episcopati, tra i "momenti forti dell'attività di Cor unum nell'anno - ha ricordato ancora il cardinale presidente - c'è la diffusione del messaggio quaresimale del Papa. Il 13 febbraio di quest'anno lo abbiamo presentato ufficialmente nella sala stampa della Santa Sede. È intervenuto anche il compianto don Oreste Benzi, fondatore dell'associazione Giovanni XXIII. Lemma guida del messaggio di quest'anno, lo ricordiamo, era "Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto" (Giovanni, 19, 37).
Il Papa, riprendendo la sua prima enciclica, ha messo in risalto il significato profondo del mistero della croce come rivelatore dell'amore e della misericordia di Dio per l'uomo. Cor unum ne ha curato le traduzioni in francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco, portoghese, rumeno, neerlandese e svedese, e la diffusione presso tutte le rappresentanze pontificie, le conferenze episcopali, le due unioni internazionali delle superiore e dei superiori generali degli Ordini religiosi ed attraverso i vari mezzi di comunicazione della Santa Sede. Dai rapporti ricevuti dalle rappresentanze pontificie e dalle Chiese locali sappiamo che il messaggio è stato tradotto in diverse altre lingue locali, come il mandarino, lo swahili, l'arabo, etc. Si è trattato dunque di tappe importanti per far riscoprire e rinvigorire le radici dell'azione caritativa, che sono le virtù teologali della fede, della speranza e della carità, tanto presso le istituzioni caritative come presso i benefattori".

Le fondazioni

Una menzione particolare il presidente l'ha dedicata alle due Fondazioni che, istituite dal servo di Dio Giovanni Paolo II, operano nell'ambito del dicastero: la Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel, e la Fondazione Populorum progressio.
"Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel, che concerne Burkina Faso, Capo Verde, Ciad, Gambia, Guinea Bissau, Mali, Mauritania, Niger e Senegal - ha informato il cardinale - nella sessione di febbraio 2007, ha disposto il finanziamento di 200 progetti per l'importo complessivo di circa euro 1.900.000,00. A tale riguardo è doveroso ricordare che il più grande sostegno alla Fondazione proviene dalla Chiesa Italiana, che attraverso il comitato per gli interventi caritativi in favore del terzo mondo destina un annuale cospicuo contributo per la realizzazione dei progetti sottoposti alla Fondazione. Essi riguardano vari settori come l'agricoltura, l'approvvigionamento idrico, la salute, la formazione tecnica alla lotta contro la siccità e la desertificazione".
Il consiglio di amministrazione della Fondazione Populorum progressio, quest'anno, ha tenuto la propria sessione in Vaticano, nel mese di giugno, approvando il finanziamento di circa 200 progetti per l'importo complessivo di US$ 1.885.700, proveniente in larghissima parte dal comitato della Conferenza episcopale italiana per gli interventi caritativi in favore del terzo mondo. "I progetti presentati alla Fondazione - ha spiegato ancora il cardinale - riguardano la promozione umana integrale delle popolazioni indigene, meticce ed afroamericane contadine povere dell'America Latina".

La collaborazione con le ong cattoliche

Uno sguardo infine ai rapporti che fin dalla sua istituzione, Cor unum ha avuto con le diverse istanze operanti nella Chiesa in ambito socio-caritativo, per armonizzarne l'attività.
Un impegno estremamente delicato al quale lo stesso Benedetto XVI guarda con estrema attenzione. Non a caso è intervenuto in prima persona a conclusione dell'incontro mondiale delle ong di ispirazione cattolica - organizzato a Roma all'inizio di questo mese di dicembre dalla segreteria di Stato - per raccomandare una più stretta collaborazione tra le organizzazioni stesse e con la diplomazia della Santa Sede nell'intento di dare maggiore vigore alla riaffermazione dei principi fondamentali della vita internazionale e ad una più efficace azione comune al servizio del bene integrale dell'uomo. In quella stessa circostanza il Papa raccomandò di opporsi a "certi stili egoistici di vita, o al disinteresse per le necessità economiche e sociali dei popoli più deboli" ed auspicò "che lo studio e il confronto permettano di individuare modi efficaci e concreti per far recepire a livello internazionale gli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa".
In tal senso invitò ad opporre alla logica relativista che presiede agli atteggiamenti di alcuni Stati "la grande creatività della verità circa l'innata dignità dell'uomo e dei diritti che ne conseguono". E evocando lo spirito della solidarietà il Papa auspicò proprio la collaborazione tra tutte le ong e la Santa Sede. Una spirito di collaborazione che è già nelle corde di Cor unum, come scritto tra le sue finalità, e che il dicastero porta avanti con la collaborazione delle Caritas nazionali e la loro Confederazione internazionale, con i Catholic relief services, e con altre numerose singole organizzazioni.
Particolarmente stretto il rapporto con la Caritas Internationalis. Tra l'altro Cor unum ha un proprio rappresentante nella Confederazione. Attualmente è monsignor Segundo Tejado Muñoz. Prende ufficialmente parte all'assemblea generale annuale e partecipa alle riunioni del comitato esecutivo.
Per il prossimo anno sono già in cantiere numerose iniziative. Singolare l'appuntamento che il cardinale Cordes ha voluto dare per la prima settimana del mese di giugno 2008 a Guadalajara (Messico) ai responsabili ed agli operatori degli organismi caritativi cattolici nazionali e diocesani dei Paesi delle Americhe: l'intenzione è quella di vivere insieme l'esperienza degli esercizi spirituali, predicati dal padre Raniero Cantalamessa per una nuova apertura di orizzonti della carità nel grande continente della speranza.

(©L'Osservatore Romano - 29 dicembre 2007)

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