29 dicembre 2007
Ratzinger "spende" in beneficenza un milione e mezzo di euro, una notizia riportata solo da "Libero": comodo, giornaloni, comodo...
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Ratzinger "spende" in beneficenza un milione e mezzo di euro
di CATERINA MANIACI ROMA
Un milione e quattrocentomila euro all'anno. In beneficenza, anzi, più esattamente, con l'antico termine che non piace e non è politically correct, ma è quello precisa, in elemosina: tanto elargisce il Papa per tutte le richieste di aiuto che gli arrivano da tutta la terra. Tanto è vero che esiste proprio uno specifico ufficio preposto, ossia l'Elemosineria Apostolica. E proprio l'arcivescovo Fèlix del Blanco Prieto, elemosiniere del Papa, lo ha ben spiegato, in dettaglio, all'Osservatore Romano.
«Tutti i giorni spediamo un centinaio di lettere allegando una somma in contanti o in assegno», ha spiegato il prelato. Specificamente, dunque, dal Vaticano ogni anno vengono elargiti «circa 1.000.000 di euro ai singoli e altri 400.000 euro circa alle istituzioni assistenziali, a piccoli progetti di carità e ai monasteri di clausura bisognosi, per un totale di più di 10.000 interventi. In ufficio facciamo circa 122.000 pergamene all'anno che contegono la benedizione apostolica, evadendo le richieste che ci giungono tramite lettera, fax e di persona, mentre altre 180.000 pergamene vengono diffuse da enti con noi convenzionati».
Anche perché ogni giorno arrivano domande di aiuto, come racconta l'arci vescovo, «da parte di chi è ammalato, di chi non ce la fa a pagare l'affitto, le bollette della luce e del gas, da parte degli immigrati, degli studenti, delle persone in cerca di lavoro», domande pressanti, spesso vere e proprie grida di aiuto. L'ele mosiniere spiega come l'importo venga deciso in base alla situazione e alla gravità del caso: «accompagniamo l'elargizione con una lettera per sottolineare che questa è la carità che arriva direttamente dal Papa».
Le richieste che arrivano in Vaticano sono in maggioranza provenienti da parte dei singoli, delle famiglie. Le richieste di aiuto arrivano in maggioranza dall'Italia, ma anche dall'estero. «Attualmente», ha specificato monsignor del Blanco Prieto, «molte delle domande arrivano dall'Italia da parte di immigrati. Nel periodo natalizio si intensificano le richieste: molti colgono l'occasione del Natale per chiedere della carità». L'esercizio istituzionalizzato della carità risale ai primi secoli della Chiesa e nei secoli il compito fu poi affidato a familiari del Pontefice.
Il Papa che per primo ha costituito l'Elemosineria Apostolica è stato nel XIII secolo il beato Gregorio X. L'Elemosiniere ha dignità arcivescovile, fa parte della Famiglia pontificia e come tale prende parte alle celebrazioni liturgiche e alle udienze ufficiali del Papa. Tutte le entrate che pervengono all'Elemosineria come contributo per il rilascio dei diplomi di benedizione sono interamente devolute per la carità papale.
© Copyright Libero, 29 dicembre 2007
Un appunto: la cifra indicata in questo articolo non e' erogata dalla Elemosineria Apostolica ma dal Pontificio Consiglio Cor Unum, guidato dal cardinale Paul Josef Cordes (tedesco ed amico personale di Benedetto XVI).
L'intervista al porporato e' stata pubblicata ieri dall'Osservatore Romano ed e' disponibile nel blog qui.
In ogni caso la sostanza non cambia: come mai i giornaloni, sempre solleciti quando si tratta di blaterare sui presunti privilegi alla Chiesa Cattolica Italiana (il Vaticano non c'entra comunque nulla, nonostante la confusione creata "ad arte"), non si preoccupano di informarci sugli aiuti che la Santa Sede elargisce ogni anno? Non volevate la trasparenza, cari quotidiani? Eccola! Come mia non c'e' un solo articolo oggi sull'argomento?
Comodo...troppo comodo...oltre che superficiale e scorretto!
Raffaella
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