1 aprile 2008

“Dalla moschea alla chiesa un cammino solitario” (un illuminante articolo di "Le Monde")


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CONVERSIONE DI MAGDI CRISTIANO ALLAM: ARTICOLI, INTERVISTE E COMMENTI

Cari amici, su segnalazione di Luisa, possiamo leggere uno splendido articolo pubblicato dal quotidiano "Le Monde" a firma di Stéphanie le Bars.
E' ovviamente in francese ma comprensibile e facilmente traducibile.
Il titolo italiano e' “Dalla moschea alla chiesa un cammino solitario”. Si parla dell'esperienza di alcuni Musulmani convertiti al Cristianesimo.
Molto bello ed illuminante il passaggio su Benedetto XVI ed il battesimo di Magdi Cristiano Allam.
Ecco il link
:

De la mosquée à l'église, une route solitaire

Il passaggio sul Papa:

Dans ce contexte, la conversion médiatisée d'un musulman italien, le 22 mars au Vatican, a réjoui les convertis de France. "Je bénis le pape, qui a mis le doigt là où ça fait mal", commente Mohammed Christophe Bilek, fondateur de Notre-Dame-de-Kabylie, à Créteil (Val-de-Marne). "Ces conversions sont de plus en plus nombreuses ; tant pis si cela déplaît aux gardiens du temple de l'islam. Chacun doit pouvoir être baptisé, cela relève des droits de l'homme."

In questo contesto, la conversione mediatizzata di un musulmano italiano, il 22 marzo in Vaticano, ha raggiunto i convertiti francese: "Io benedico il Papa, che ha messo il sito là dove ciò fa male", commenta Mohammed Christophe Bilek...

Davvero una bella frase che viene da un convertito e non dai mass media...
Grazie ancora a Luisa :-)
R.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Due giorni prima lo stesso giornalista aveva scritto un articolo piuttosto critico: si vede che in Francia qualche certezza comincia a vacillare.Da noi invece ancora la si butta sempre in politica. Cordialmente, Eufemia

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella, ti posto questa notizia:
ISLAM/ RAMADAN: CON RATZINGER C'E' UN PROBLEMA E SERVE CONFRONTO
Domani a Roma: "Sbagliato pubblicizzare la conversione di Allam"

Roma, 1 apr. (Apcom) - "Esiste un problema molto profondo con Ratzinger, per la sua comprensione dell'Islam e per il modo in cui vuole impostare le relazioni con i musulmani: per questo abbiamo bisogno di un confronto molto rigoroso con lui". E' l'opinione di Tariq Ramadan, docente di Studi Islamici al Saint Antony College di Oxford e presidente della 'Rete Musulmana Europea' (Emn). Intellettuale controverso, soprattutto per via della sua stretta parentela con il fondatore del movimento egiziano dei Fratelli musulmani di cui è nipote, Ramadan è fra i principali relatori di un convegno organizzato dai gesuiti della Loyola University di Chicago che si terrà domani e dopodomani a Roma.

Ma l'islamologo, che Time ha iscritto fra i 100 intellettuali più innovatori del XXI secolo, è soprattutto uno degli oltre 138 firmatari della lettera che i 'saggi musulmani' hanno inviato al Papa e ad altri leader cristiani per promuovere un dialogo congiunto in nome della pace. "Chiedere al Vaticano e al Papa di aprire un dialogo su questioni teologiche è importante per individuare valori e principi comuni" spiega Ramadan in un'intervista ad Apcom. "Questo non significa che stiamo nascondendo le divergenze politiche che possono esistere fra cattolici e musulmani. Il confronto teologico è un modo per avviare un dialogo che andrà portato avanti su più piani" precisa l'accademico svizzero, annunciando che "con ogni probabilità" farà parte della delegazione dei saggi che in novembre sarà ricevuta da Benedetto XVI.

Quand'era cardinale, Ratzinger parlava di un'Europa fondata esclusivamente su radici greco-cristiane. "Sbagliando", secondo Ramadan. "Alcuni suoi interventi, all'epoca, potevano sembrare goffi" aggiunge lo studioso. "Ora siamo di fronte a un Papa che sostiene che la verità risieda solo ed esclusivamente nella Chiesa cattolica, ritenuta l'unica Chiesa giusta e illuminata, e la sua posizione, piuttosto costante, rischia di diventare problematica non solo per i musulmani, ma anche per i protestanti e per gli ebrei" prosegue l'islamologo. In tal senso, "c'è bisogno di una discussione profonda con Ratzinger, che non è assolutamente paragonabile - a detta di Ramadan - al suo predecessore" Wojtyla, di cui domani Benedetto XVI celebrerà con una messa l'anniversario della morte.

Nella stessa lettura, la conversione e il battesimo del vicedirettore del Corriere Magdi Allam per mano diretta del pontefice "in modo così pubblicizzato" hanno mandato "un messaggio che non è stato positivo, da nessun punto di vista" e che "diversi musulmani hanno interpretato come una provocazione". "Senza arrivare a tanto - afferma Ramadan - penso che la conversione, da una qualsiasi religione a qualsiasi altra, debba restare nella dimensione privata di un individuo. Mi sembra d'altronde abbastanza strano - dice ancora - che il Vaticano abbia preso le distanze dalle posizioni di Allam il giorno dopo, quando tutti sapevamo quello che stava dicendo il giorno prima".

Su questa, come su altre decisioni di Ratzinger, d'altronde, in Vaticano ci sono "tensioni e divisioni" constata l'accademico svizzero: "Mi sono arrivati messaggi molto chiari" riferisce, sottolineando che "ci sono comunque diverse persone che stanno facendo il possibile per dare un'impressione diversa" della linea cattolica verso i musulmani e citando il cardinale Jean-Louis Tauran (presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso) come "uno di quelli che più si è speso" per il futuro incontro fra i 'saggi musulmani' e il pontefice.
Segue)
Raffaella, ti confesso che questo individuo mi mette i brividi.
Buona notte.
Alessia

Anonimo ha detto...

Grazie Eufemia :-)

Ciao Alessia, ho letto l'intervista di questo signore ad Apcom.
Non mi preoccupo molto, anzi...
Tariq Ramadan e' approdato a Oxford dopo essere stato allontanato dall'universita' di Ginevra ed e' un intellettuale molto controverso anche perche' non puo' nascondere di essere nipote del fondatore dei Fratelli Musulmani.
Che cosa vada a fare in un convegno organizzato dai Gesuiti e' un mistero o forse no...
Mi piacerebbe sapere chi sono i notabili vaticani con cui e' in contatto.
Credo sarebbe bellissimo mandarli a confrontarsi con Ramadan, magari in terra islamica come nunzi o vescovi...
Sono cattiva...lo so!
Il fatto e' che non sopporto il doppio gioco.
R.

Luisa ha detto...

Cari amici, da Ginevrina conosco molto bene questo personaggio controverso, contestato e molto contestabile. Un uomo certo intelligente, ma sopratutto direi di un fascino "redoutable"nel senso che è dotato dell`arte della parola, è capace di gettare polvere agli occhi di chi lo ascolta e di annebbiare la vostra vista il tempo in cui si esprime, all`universtà di Ginevra le ragazze pendevano dalle sue labbra...salvo poi a rendersi conto che quello che ha detto a voi è esattamente il contrario di quello che ha detto 3 giorni prima in un`altra sede e che dirà 7 giorni dopo ancora altrove.
Sì perchè Ramadan viaggia molto per portare la sua buona e variabile parola.
Ramadan è un uomo pericoloso,perchè dietro la sua facciata di moderato è in realtà legato alla frangia la più estremista, fondamentalista dell`Islam.
È stato rifiutato da parecchie università e ha trovato rifugio in Inghilterra, il che non mi sorprende affatto.
E evidentemente non potevano che essere i gesuiti ad invitarlo.

Luisa ha detto...

Dire poi che è un accademico svizzero...mi fa ridere...l`università ginevrina l`ha escluso dai suoi ranghi....ah questa stampa sempre meno bene informata e sempre più faziosa.....

Anonimo ha detto...

grazie Raffaella e Luisa per le preziose notizie su questo individuo, allontanato dall'Università di Ginevra (ateneo non certo sospettabile di simpatie cattoliche!).Tali informazioni meriterebbero una più ampia diffusione.....

Anonimo ha detto...

Ramadan è maestro nell'"arte" tutta islamica delle "Takyya" ossia della "dissumulazione".
Un'arte che consente agli islamici di dire una cosa ma di essere contemporaneamente convinti dell'esatto contrario se questo è finalizzato al perseguimento dei propri fini (islamicamente corretti, è ovvio).
Non vi è chi non veda come tutto ciò sia all'opposto di quello che predica Gesù, quando nel Vangelo dice "Sia la vostra parola si, si, e no, no".
Come è possibile un dialogo con personaggi di tal fatta? Li avete mai sentiti spendere una parola di condanna per i "kamikaze" che macellano persone innocenti in nome di allah? Ovviamente no! Per questo non ci possono essere cedimenti di nessun tipo: il dialogo è possibile solo dopo il riconoscimento dei diritti fondamentali della persona, compreso quello di praticare liberamente il proprio culto (esattamemte come fanno gli islamici in occidente) e di convertirsi, anche pubblicamente, anche a San Pietro la notte di Pasqua!
Maria

Anonimo ha detto...

"Ora siamo di fronte a un Papa che sostiene che la verità risieda solo ed esclusivamente nella Chiesa cattolica, ritenuta l'unica Chiesa giusta e illuminata, e la sua posizione, piuttosto costante, rischia di diventare problematica non solo per i musulmani, ma anche per i protestanti e per gli ebrei" prosegue l'islamologo"

Da profano,quale sono, ho capito bene??
Dobbiamo pensare che gli altri Papi non credevano che la verità risiedesse nella Chiesa cattolica?
E' un peccato che Giovanni Paolo II non abbia avuto la possibilità di chiarire meglio alcune sue posizioni ecumeniche, che tra i non credenti come me, e anche tra i musulmani stanno ingenerando solo una gran confusione. E lo dico senza offesa