23 aprile 2008
Stamattina alle 11 i funerali del cardinale Trujillo: l'omaggio dell'Osservatore Romano ed il cordoglio del Papa
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La morte del cardinale Alfonso López Trujillo
Il cardinale Alfonso López Trujillo - arcivescovo emerito di Medellín e presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia dal 1990 - è morto alle 19.45 di sabato 19 aprile, presso la clinica romana Pio XI, dove era ricoverato da circa un mese per una grave insufficienza cardiaca. Al momento della morte erano ad assisterlo un fratello, un cugino e alcuni familiari. Con loro il decano del collegio cardinalizio Angelo Sodano ed altri membri della Curia romana
Il cardinale López Trujillo era nato l'8 novembre 1935 in Colombia, a Villahermosa, diocesi di Líbano-Honda. Ordinato sacerdote il 13 novembre 1960, era stato eletto alla sede titolare di Boseta il 25 febbraio 1971 e nominato, allo stesso tempo, ausiliare dell'arcivescovo di Bogotà. Il 25 marzo successivo aveva ricevuto l'ordinazione episcopale. Il 22 maggio 1978 era stato promosso arcivescovo coadiutore di Medellín. Il 2 giugno 1979 era succeduto per coadiuzione alla guida dell'arcidiocesi colombiana. Era stato creato cardinale da Giovanni Paolo II e pubblicato nel Concistoro del 2 febbraio 1983, del titolo di Santa Prisca. L'8 novembre 1990 era stato nominato presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia e il 9 gennaio dell'anno successivo aveva rinunciato al governo pastorale dell'arcidiocesi di Medellín. Il 17 novembre 2001, con la promozione all'ordine dei vescovi, aveva ricevuto il titolo della Chiesa suburbicaria di Frascati.
Nella mattina di lunedì 21, dopo la firma del rogito, la salma del porporato è stata trasferita nella chiesa di Santo Stefano degli Abissini, in Vaticano. La messa esequiale sarà celebrata dal cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio cardinalizio, all'altare della Cattedra, nella Basilica Vaticana, mercoledì 23, alle 11.
Al termine della liturgia eucaristica, il Papa scenderà in basilica per tenere l'omelia e presiedere il rito dell'ultima commendatio e della valedictio.
"Rivolgo un affettuoso pensiero al caro cardinale Alfonso López Trujillo, che da diciotto anni guida il dicastero con passione e competenza. Sentiamo la sua mancanza in mezzo a noi. A lui il nostro augurio di pronta guarigione e la nostra preghiera". Appena due settimane fa il Papa lo aveva ricordato così, parlando ai partecipanti all'assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia: a quella assemblea il porporato colombiano - che pure l'aveva voluta e organizzata con il suo abituale dinamismo, nonostante le energie andassero indebolendosi - non aveva potuto partecipare a causa dell'improvviso ricovero. Parole, quelle di Benedetto XVI, che testimoniano l'importanza del servizio reso alla Chiesa dal cardinale López Trujillo per quasi cinquant'anni, con una passione e una dedizione tutte particolari nell'incarico alla guida del dicastero vaticano per la famiglia.
Era nato e cresciuto in una famiglia profondamente cristiana. Laureatosi in filosofia era stato ordinato sacerdote per l'arcidiocesi di Bogotá il 13 novembre 1960, aveva proseguito gli studi a Roma per altri due anni.
Fu eletto da Papa Montini, il 25 febbraio 1971, alla Chiesa titolare di Boseta e nominato ausiliare di Bogotá. Aveva ricevuto l'ordinazione episcopale il 25 marzo successivo.
Chiamato al Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) come segretario generale, il 22 novembre 1972, Paolo VI, il 22 maggio 1978, lo aveva nominato coadiutore con diritto di successione dell'arcidiocesi di Medellín. Di questa Chiesa locale era poi divenuto arcivescovo il 2 giugno 1979. Nel marzo dello stesso anno, era stato eletto presidente del Celam.
In seno al Celam, dove aveva lavorato infaticabilmente per undici anni, monsignor López Trujillo si era dedicato prioritariamente a un'opera di evangelizzazione e di animazione teologica finalizzata a un progresso dottrinale che non mettesse però mai in dubbio l'identità della Chiesa.
Nel concistoro del 2 febbraio 1983, Giovanni Paolo II lo aveva creato cardinale del titolo di Santa Prisca. Appena quarantasettenne, era il più giovane di quella tornata di porporati. Dal 1987 al 1990 era stato presidente della conferenza episcopale colombiana.
L'8 novembre 1990 Papa Wojtyla lo aveva nominato presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Il 9 gennaio 1991 egli aveva rinunciato al governo pastorale di Medellín.
Il 17 novembre 2001 era stato promosso all'Ordine dei Vescovi e il successivo 27 aprile aveva preso possesso della Chiesa Suburbicaria di Frascati.
Con i suoi 25 anni di porpora era il più "anziano" tra i cardinali a capo di un dicastero della Curia. Era inoltre membro delle Congregazioni per la Dottrina della Fede, delle Cause dei Santi, per i Vescovi e per l'Evangelizzazione dei Popoli, e della Pontificia Commissione per l'America Latina. Dal 1990, dunque, il cardinale López Trujillo aveva vissuto totalmente l'impegno per la pastorale della famiglia. Con particolare vigore spirituale aveva promosso l'anno della famiglia nel 1994 che aveva voluto significativamente aprire a Nazareth.
Da quello storico incontro ne sono poi scaturiti altri. In questi giorni era impegnato nella preparazione del prossimo incontro delle famiglie, in programma a Città del Messico nel gennaio 2009. Negli anni, dunque, l'azione da lui svolta alla guida del Pontificio Consiglio per la Famiglia aveva assunto un valore di grande significato e di grande speranza.
(©L'Osservatore Romano - 21-22 aprile 2008)
Il dolore del Papa per la morte del cardinale López Trujillo
Il cardinale Alfonso López Trujillo è morto sabato 19 aprile a Roma. Il Papa, appresa la notizia mentre era in America, si è raccolto in preghiera. Successivamente ha inviato il seguente telegramma al fratello Aníbal:
Nel ricevere la triste notizia della morte dell'amato cardinale Alfonso López Trujillo, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, desidero esprimere le mie più sentite condoglianze a Lei, ai suoi fratelli Flavio e Asdrúbal, nonché a tutti i suoi familiari. In questi dolorosi momenti mi sento molto vicino a tutti voi e chiedo a Dio, per intercessione di Nuestra Señora de Chiquinquirá, che conceda l'eterno riposo a questo infaticabile Pastore, così generosamente impegnato al servizio della Chiesa e del Vangelo della vita.
Il suo lungo lavoro ministeriale, svolto come sacerdote e vescovo ausiliare di Bogotá, come arcivescovo di Medellín, segretario e presidente del Consiglio episcopale latinoamericano, presidente della Conferenza episcopale della Colombia e, infine, come presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, è una chiara testimonianza del suo profondo amore per la Chiesa e della sua dedizione alla nobile causa della promozione del matrimonio e della famiglia cristiana.
In questa circostanza mi è grato impartirvi con affetto la Benedizione Apostolica confortatrice, che estendo con piacere a quanti lo hanno assistito, come pure ai vescovi, ai sacerdoti, alle comunità religiose e ai fedeli che lo hanno accompagnato da vicino con la loro amicizia e collaborazione.
BENEDICTUS XVI
Analogo telegramma è stato inviato dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone.
(©L'Osservatore Romano - 21-22 aprile 2008)
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