22 aprile 2008
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Pedofilia, giovani e immigrati il nuovo Ratzinger "americano"
I cinque giorni che hanno cambiato l´immagine del pontefice
È stato il protagonista delle copertine dei giornali e dei servizi tv. Nel 2007 era finito in prima pagina sulla stampa Usa pochissime volte
La condanna degli abusi sessuali compiuti dai preti, il bagno di folla nella Quinta Strada, l´incontro con la comunità ebraica
Mario Calabresi
I vigili del fuoco della "Caserma Dieci" si sono schierati in silenzio davanti alle autopompe che portano sulle fiancate i nomi dei loro compagni caduti alle Torri Gemelle. Hanno aspettato il passaggio della carovana blindata di Benedetto XVI all´angolo della West Side Highway.
L´hanno aspettato, poi sono tornati alla base, in quella "Numero Dieci" che un tempo aveva il compito di guardare e sorvegliare le Torri Gemelle e che oggi si affaccia su un buco. È stato il loro modo di ricordare.
I camion rossi della "Dieci" sono stati l´unica macchia di colore di una mattina di nebbia, quella in cui il Papa tedesco ha benedetto Ground Zero, fermandosi a pregare insieme a 24 persone colpite dalla tragedia dell´11 settembre: 16 familiari delle vittime, quattro sopravvissuti e quattro soccorritori. Più di mille avevano chiesto di poter partecipare, i "fortunati" sono stati estratti a sorte.
La discesa a Ground Zero doveva essere uno dei momenti fondamentali della visita papale, ma quest´immagine sembra essere stata superata dal bagno di folla della Quinta Strada, dalle due messe negli stadi del baseball a Washington e New York, dalla festa con i giovani a Yonkers, ma soprattutto dalla scelta di incontrare le vittime degli abusi sessuali e di parlare, con una chiarezza e una decisione inaspettate, dello scandalo dei preti pedofili.
Benedetto XVI con questi viaggio ha cambiato la sua immagine, solo una settimana fa il vaticanista americano John Allen spiegava che l´uomo della strada americano sapeva non più di tre cose dell´attuale Pontefice: «Appare più mite di quello che ci aspettava alla sua elezione, ha avuto qualche problema con i musulmani e indossa mocassini rossi di Prada».
Poi per cinque giorni le televisioni hanno inondato l´America di immagini e dirette che hanno raccontato una storia diversa. Sabato pomeriggio, nel verde del seminario di Yonkers a nord di Manhattan, in mezzo a 20 mila giovani in festa il Papa ha sorpreso tutti: è sceso dal palco, ha preso per mano una ragazza nera che lo salutava e poi ha appoggiato la fronte su quella della giovane.
Si sono messi tutti e due a ridere e la folla dei ragazzi è esplosa in un boato di gioia. Da quel momento è stato un continuo rompere il protocollo per scendere dal palco per baciare ed abbracciare altri giovani.
Così come la sera del suo arrivo a New York, il 18 aprile, non aveva resistito ai canti e ai richiami di una folla di alcune centinaia di ragazzi, che si erano messi di fronte alle finestre della residenza del nunzio apostolico vaticano all´Onu, e dopo cena era sceso a salutarli. Tutto questo nonostante un di sicurezza che ha superato come spiegamento di forze quello che viene messo in azione quando si muove il presidente degli Stati Uniti. Una decisione presa dal secret service americano dopo il messaggio audio di Bin Laden in cui minacciava il Papa accusandolo di essere alla testa di una crociata anti-islamica.
Poi c´è stata la visita ad una sinagoga di New York, città dove vive la più grande comunità ebraica al mondo fuori da Israele, gli auguri per l´ottantunesimo compleanno sul prato della Casa Bianca e la sfilata a bordo della papamobile sulla Quinta Strada. Ma il simbolo più forte di questo viaggio è l´unico incontro non ripreso da nessuna telecamera, quello nella cappella della Nunziatura di Washington, in cui Benedetto XVI ha pregato mano nella mano con le vittime degli abusi sessuali.
Glielo avevano chiesto i vescovi americani, soprattutto il cardinale di Boston - la diocesi più segnata dallo scandalo dei preti pedofili - Sean O´Malley. La scelta di Ratzinger di affrontare di petto questa storia, senza omissioni, sembra aver dato nuova energia alla Chiesa americana e la possibilità di rialzare la testa.
L´altro punto delicato e fondamentale è il rapporto con gli ispanici: negli Stati Uniti ci sono 65 milioni di cattolici, 18 milioni di questi sono latinoamericani. Sono la parte più dinamica e in crescita del cattolicesimo ma anche quella più attratta dalle sirene delle chiese pentecostali, delle sette evangeliche che predicano la rinascita dell´individuo nel nome di Cristo, che propongono un rapporto personale forte e diretto con Dio, nella vita di tutti i giorni, non mediato da sacerdoti e gerarchie. Una religione più facile, più adatta a rispondere ai problemi pratici della quotidianità.
Negli ultimi anni un milione e 300mila nuovi immigrati, hanno abbandonato la Chiesa di Roma conquistati dalla vivacità e dalla potenza coreografica dei riti protestanti e dall´aiuto che ricevono da queste comunità evangeliche, anche di tipo economico.
Per questo Ratzinger ha scelto di "disturbare" la politica americana, immersa in un trend anti-clandestini: ha chiesto di proteggere le famiglie degli immigrati e non di dividerle e ha sollecitato i vescovi americani, durante l´udienza privata con loro, a continuare ad accogliere chi arriva in America, a condividere le loro speranze e a sostenerli ed aiutarli. Una linea che negli ultimi anni ha spinto i vescovi a sollecitare una politica di regolarizzazione per i 13 milioni di immigrati illegali che vivono negli Stati Uniti e a caldeggiare una legislazione favorevole ai ricongiungimenti familiari.
Questi temi lo hanno imposto come il protagonista assoluto delle prime pagine di tutti i quotidiani e non era scontato: nel 2007 Benedetto XVI è finito due volte sulla prima pagina del New York Times, mentre Giovanni Paolo II, nel suo terzo anno di papato, l´aveva conquistata ben 25 volte. Prima della visita il 74 per cento dei cattolici americani, secondo il Pew Forum on Religion and Public Life, aveva un´opinione favorevole dell´attuale Pontefice, mentre il suo predecessore nell´ultima visita del ‘95 era al 93 per cento. E anche se i venditori di oggetti sacri e immaginette raccontano che il Papa polacco continua a vendere di più, da due giorni un nuovo slogan ha contagiato i giovani cattolici: «Be-ne-dii-tto - Be-ne-dii-tto».
Che sia stato un successo lo raccontano sconsolati i parrocchiani della chiesa di Santa Lucia a Newark: volevano cento biglietti per andare alla messa allo Yankee Stadium, ma dalla Diocesi ne sono arrivati solo cinque. Troppe richieste da tutta America. Così hanno fatto una lotteria e hanno estratto a sorte i quattro fortunati. Solo quattro, perché il quinto se lo sono giocati i sacerdoti. Il parroco ha perso.
© Copyright Repubblica, 21 aprile 2008
Certo che il New York Times e' il quotidiano piu' gettonato e citato anche per i gadget ma non per i milioni di libri venduti negli Usa da Joseph Ratzinger...
R.
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1 commento:
Nuovo vecchio........ ma questi danno i numeri!!!!!!!! Benedetto è sempre lo stesso non soffre di sdoppiamento della personalità secondo le situazioni!!!!!!! Forse questa diversità è dovuta piuttosto ad un certo voluto strabismo della stampa statunitense e non!!!!!
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