22 aprile 2008

Un trionfo in America per il Papa (John Voice)


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Un trionfo in America per il Papa

John Voice

Sulla carta era un viaggio difficile. Uno slalom tra le ferite ancora aperte dello scandalo della pedofilia, un cattolicesimo frammentato e confuso, il pericolo di strattonamenti della campagna presidenziale statunitense e le insidie di un palcoscenico delicato come quello dell'Onu.

Il viaggio di Benedetto XVI negli Stati Uniti si è trasformato invece in un trionfo a tutto campo. «È stato un successo», ripetono all'unisono tutti i componenti della delegazione pontificia, assaporando quasi un senso di rivincita rispetto a certe previsioni pessimistiche della vigilia. Negli Stati Uniti il Papa inoltre ha affrontato di petto il nodo dei preti pedofili riuscendo ad aiutare la Chiesa statunitense «a chiudere una pagina di vergogna e di dolore per delle colpe e delle responsabilità gravi del passato...», ha spiegato il direttore della sala stampa vaticana.

Padre Federico Lombardi ha infatti confermato che il viaggio americano del Papa è stato vincente anche perché Ratzinger «ha usato il suo modo di affrontare i problemi»: cioè «una grande lealtà, senza sfuggire mai di fronte alle difficoltà, ma guardandole anzi davanti a sè con grande onestà, lucidità e chiarezza di coscienza».

Papa Ratzinger non ha quindi sbagliato una mossa, una parola, grazie anche, probabilmente, ai consigli di persone di grande spessore, come il nunzio negli Stati Uniti, mons.Pietro Sambi, e il presidente dell'episcopato americano, card. Francis George.
E la sintesi del giudizio diffuso negli Usa sulla visita di Benedetto XVI, l'ha trovata il New York Post in un editoriale: «Il pellegrinaggio di sei giorni del Papa è stato un trionfo dall'inizio alla fine, ha catturato i cuori americani».
Adesso, salutato un pontefice che se n'è andato dicendo «God bless America», gli Stati Uniti riflettono sull'eredità del viaggio. Il vicepresidente Dick Cheney, nel dare l'addio a Benedetto XVI all'aeroporto Jfk di New York, gli ha garantito di essere «entrato nella storia del nostro paese in un modo molto speciale» e ha promesso che le sue parole «resteranno con noi per sempre». Ciò che ha colpito molti osservatori e che potrebbe lasciare un segno, in questo senso, è stata l'insistenza con cui il Papa ha lodato gli ideali e la religiosità americani, pur mettendo in guardia sui rischi che presentano.
La forza della preghiera a Ground Zero poi ha commosso tutti gli States.

L'incontro, senza precedenti, tra il Papa e un gruppo di vittime dei preti pedofili ha chiuso, in un certo senso, un capitolo che rischiava di paralizzare il cattolicesimo statunitense.

Ratzinger ha centrato però anche un altro obiettivo: quello di ricompattare la comunità cattolica americana. Quanto questo influenzerà i comportamenti dell'elettorato cattolico, nel voto per le presidenziali del prossimo novembre, rimane tutto da vedere.

© Copyright Il Tempo, 22 aprile 2008 consultabile online anche qui.

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