PAPA: SUSSIDIARIETA' NON STATALISMO PER RIDARE SPERANZA (Agi)

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Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo questo bel commento di Salvatore Izzo al discorso del Santo Padre alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali trascurato o ridotto in malo modo nei commenti delle agenzie.
R.

PAPA: SUSSIDIARIETA' NON STATALISMO PER RIDARE SPERANZA

(AGI) - CdV, 3 mag.

''Una societa' che onora il principio di sussidiarieta' libera le persone dal senso di scoraggiamento e sfiducia, garantendo loro la liberta' di impegnarsi assieme nella sfera del commercio, della politica e della cultura''. E
' una indicazione chiara quella offerta oggi ai legislatori e governanti da Benedetto XVI nel discorso alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, ai quali ha ricordato che ''quando i responsabili del bene comune si conformano al desiderio proprio della natura umana per l'autogoverno basato sulla sussidiarieta' lasciano spazio alla responsabilita' e all'iniziativa individuale, ma cosa ancora piu' importante lasciano spazio all'amore''.
Il richiamo e' al proncipio formulato da Pio XI nella ''Quadrigesimo Anno'' del 1931, e da allora costantemente riproposto dalla Dottrina Sociale, che esorta ''l'autorita' suprema dello Stato'' a non togliere alle comunita' locali i compiti ''di direzione, di vigilanza, di incitamento, di repressione, a seconda dei casi e delle necessita''' che esse possono assolvere ''con piu' liberta', con piu' forza ed efficacia''.
E questo, affermava l'enciclica sociale di Papa Ratti, ''perche' l'oggetto naturale di qualsiasi intervento nella societa' stessa e' quello di aiutare in maniera suppletiva (subsidium) le membra del corpo sociale, non gia' di distruggerle e assorbirle''.
Parole che Joseph Ratzinger ritiene attualissime anche oggi per ispirare un ''coordinamento delle attivita' della societa' capace di sostenere la vita interna delle comunita' locali''. E' inscindibile, ha spiegato, il binomio ''solidarieta' e sussidiarieta''', principi che ''possano agire assieme per uno sviluppo del bene comune rispettoso di quella dignita' umana che e' il valore intrinseco di ogni persona creata ad immagine e somiglianza di Dio e redenta da Cristo''.

Per Benedetto XVI, ''i cristiani dunque devono essere incoraggiati ad impegnarsi con maggiore solerzia nella solidarieta' verso gli altri cittadini, secondo il principio della sussidiarieta', attraverso la promozione della vita famigliare, le associazioni volontarie, le iniziative private e un ordine pubblico che favorisca il corretto funzionamento delle comunita' basilari della societa'''.

Nella visione cristiana, sono state le parole del Papa, ''la vera solidarieta' giunge a compimento solo quando mettiamo la nostra vita al servizio degli altri''. ''Quando esaminiamo i principi di solidarieta' e sussidiarieta' alla luce del Vangelo - ha spiegato - comprendiamo che entrambi hanno una dimensione verticale, giacche' Gesu' ci chiede di amare il nostro prossimo come noi stessi. Una legge, questa, iscritta dal Creatore nella natura di ogni uomo''.

In proposito il Pontefice ha notato che la dignita' della persona puo' essere posta nell'intersezione di due assi: ''uno orizzontale, rappresentante la solidarieta' e la sussidiarieta', l'altro verticale per il bene comune''.

''I principi di solidarieta' e sussidiarieta' - ha rilevato - sono indubbiamente arricchiti dalla nostra fede nella Trinita''', soprattutto nel senso che ''questi principi hanno la potenzialita' di porre gli uomini e le donne sul cammino per la scoperta del loro destino definitivo e sovrannaturale''. Di conseguenza, ''la responsabilita' dei cristiani nel conseguire la pace e la giustizia, il loro irrevocabile impegno a costruire il bene comune e' inseparabile dalla loro missione di proclamare il dono della vita eterna alla quale Dio ha chiamato ogni uomo e donna''.

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