20 luglio 2008
Gmg 2008. Sulle piste di una fede esigente e coraggiosa (Ognibene)
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L’anatema del Papa sui preti pedofili: «Siano processati» (Tornielli...da leggere!)
I giornali italiani dedicano intere pagine alla condanna della pedofilia da parte del Papa. Osservazione: indelicato contrapporre due Papi!
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Benedetto XVI ai giovani: "Edificate una nuova era dell'amore" (Sir)
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Messa finale a Sydney: il Papa abbraccia 500mila giovani. A Randwick il più grande evento della storia d'Australia
A tavola col Papa, mangiando patate dolci e pere. Il venerdì di Benedetto XVI (Eco di Bergamo)
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DURISSIMA PRESA DI POSIZIONE DEL PAPA: PORTARE I PRETI PEDOFILI DAVANTI ALLA GIUSTIZIA!
Una preghiera per Gianluca Barile, direttore di Petrus
DISCORSI, OMELIE E MESSAGGI DEL SANTO PADRE A SYDNEY
IL PAPA IN AUSTRALIA: TUTTI I VIDEO
GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU' SYDNEY 2008: LO SPECIALE DEL BLOG
IL MOTORE CHE SPINGE QUEI GIOVANI
SULLE PISTE DI UNA FEDE ESIGENTE E CORAGGIOSA
FRANCESCO OGNIBENE
Cosa cercate? Chi seguite? E dove andate? Quando una Giornata mondiale della gioventù arriva al suo culmine la veglia e la Messa conclusive - puntualmente ci si ritrova davanti allo spettacolo sbalorditivo di una moltitudine in cammino verso la meta che ciascuno ha sognato forse per anni.
Vanno dal Papa per concludere la Gmg, che domande. Ma quello che vogliono riportarsi a casa per poi condividerlo è oltre il traguardo apparente di una bella notte a contemplare il cielo australe, e della domenica di festa dentro un mare di bandiere, brividi e foto ricordo da squadernare agli amici invidiosi. Osservando questi giovani per le strade di Sydney, e poi ancora ieri sera sotto il tremolare delle candele in migliaia di mani dentro il campo di Randwick, prorompevano gli stessi interrogativi di ogni Gmg. Chi siete, davvero, voi che venite da così lontano non a un concerto o a un happening, che sembrate non voler consumare ma custodire qualcosa? Chi è per voi quel Benedetto il cui nome appare su magliette, zaini, bandiere, sciarpe, ovunque? E da dove la tirate fuori quell’aria fresca che pare uscita dall’alba del mondo? Non c’è spiegazione adulta che tenga, niente da fare. Bisogna disarmarsi per decifrare una Giornata come questa, lasciar parlare quei volti. E pensare questo Papa come lo pensano loro d’istinto, un muro maestro al quale appoggiare i propri fragili anni come fosse un’armatura interiore.
E’ un popolo ogni volta nuovo spuntato da chissà dove, disperso nel grande campo dell’umanità. La forza che lo chiama a una Giornata mondiale fosse pure remota come questa di Sydney va oltre la caccia all’esperienza gratificante. Non si viene in Australia da ogni dove per poter dire che è stato semplicemente un bel viaggio: tanti ce ne sono che smerciano emozioni assai più a buon mercato. A mobilitare questa gioventù c’è un motivo che con tutta evidenza sta oltre, un motore nascosto da qualche parte dentro di loro. Il segreto va trovato dentro le cose che gli sa dire e che gli mostra il Papa al cui dolce nome sono così affezionati. Lo cercano giovani infinitamente lontani, l’occidentale e l’asiatico, lo yankee e l’africano, per quel suo sapergli spiegare verità semplici e belle che vanno dritte alla loro parte migliore, quella di cui hanno un’inappagabile nostalgia, pronunciando parole che li fanno sentire capiti, mai più soli. Con lui imparano a conoscere se stessi e a vedere la vita con uno sguardo ampio spezzando la «visione corta» che li imprigiona, credendo davvero che possono farcela a non lasciarsi semplicemente galleggiare sulla corrente della vita. Lui cita Agostino per spiegargli il mistero dello Spirito Santo ('anch’io - li incoraggia - ho fatto fatica a capirlo'), e forse molti di loro nemmeno saprebbero dire chi sia. Ma non importa, intuiscono che la fede di cui Benedetto gli parla è quella che loro cercano, «solida e insieme aperta, consistente e insieme dinamica, vera e tuttavia sempre protesa a una conoscenza più profonda», come lui stesso gli ha detto ieri. E’ una fede persuasiva, anche perché sa riconoscere duramente l’errore sebbene costi, come Ratzinger ha fatto prendendo di petto il tragico nodo dei casi di abusi sui minori da parte di alcuni sacerdoti australiani. Vale la pena seguire le piste di una fede così, esigente e coraggiosa, fosse pure necessario andare in capo al mondo.
E’ vero, ciascuna Gmg vive anche del fascino dei luoghi dov’è ambientata. E così il tramonto di giovedì al molo di Barangaroo, e questa fredda notte trascorsa a contemplare la Croce del Sud resteranno indimenticabili. Il viaggio nella terra degli aborigeni diventerà col tempo un trofeo memorabile, 'in Australia, io, ci sono già stato'. Ma sotto il cielo di Sydney questi giovani sono venuti con le loro splendide facce liete perché sapevano che, dopo, potrebbe davvero essere tutta un’altra vita.
© Copyright Avvenire, 20 luglio 2008
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