20 luglio 2008

Intervista con padre Lombardi sulla GMG di Sydney (Radio Vaticana)


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Intervista con padre Lombardi sulla GMG di Sydney

Domani il Papa trascorrerà l’ultima giornata del suo viaggio a Sydney.
In mattinata saluterà 12 mila volontari della GMG. Subito dopo si svolgerà la cerimonia di congedo all’aeroporto internazionale della città australiana e quindi la partenza per Roma. Ma su questa 23.ma Giornata mondiale della gioventù ascoltiamo il commento del nostro direttore, padre Federico Lombardi, al microfono di Roberto Piermarini:


R. – E’ una Giornata unica, naturalmente, perchè si è svolta in un ambiente molto particolare, quello dell’Australia. Io sono ammirato dell’impegno che gli australiani e la Chiesa australiana hanno messo nell’organizzazione, raggiungendo dei risultati veramente notevoli, sia per il numero di giovani che sono venuti, sia per il modo in cui le manifestazioni si sono svolte, sia anche per il modo in cui si è riuscita a coinvolgere la città, la società circostante. E in tutto questo in particolare quello della Via Crucis è stato un momento molto speciale, perchè la Via Crucis, svoltasi in mezzo alla vie e nei luoghi più significativi della grande città, è stata naturalmente una proposta di riflessione che ha colpito molto, al di là dei partecipanti alla Giornata mondiale della gioventù, tutta la città e la società circostante. Si è, quindi, anche mostrata la validità dell’antica tradizione della Via Crucis e delle sacre rappresentazioni per proporre con efficacia un momento fondamentale del mistero cristiano.

D. – Padre Lombardi, sta diventando una costante – dopo Colonia – anche l’adorazione eucaristica…

R. – Sì. Nella Veglia che aveva tradizionalmente avuto un aspetto di festa, di canti e di grande animazione, che naturalmente deve continuare ad avere - almeno in parte - da Colonia è stato inserito anche questo elemento specifico e nuovo dell’adorazione eucaristica. E’ stato un atto, a mio avviso, coraggioso quello fatto a Colonia, perchè non era così chiaro che si riuscisse a fare una veglia con una buona partecipazione, con una forma di preghiera così impegnativa. Invece qui si è continuato e con una formula molto ben riuscita: un’adorazione non certo di durata eccessiva, ma vissuta con grandissima intensità ed accompagnata anche da canti e da brevissime riflessioni. Credo che questo significhi un messaggio di importanza della preghiera al centro della vita cristiana e anche di questa forma specifica di preghiera che è l’adorazione, ed anche il silenzio di fronte a Dio. Penso che sia molto coerente anche con l’impostazione che Benedetto XVI dà a queste Giornata della Gioventù, in cui cerca di portare contenuti profondi con una sua catechesi impegnativa e non sempre facile, ma certamente solida e su cui ritornare a meditare, ed anche con momenti importantissimi della spiritualità e della preghiera esplicita.

D. – Quale è stato il tono dei discorsi di Benedetto XVI in questa GMG a Sydney?

R. – E’ stata una catechesi molto ampia sulla vita cristiana: centrata sul tema dello Spirito Santo, ma che è anche partita dal Battesimo ed è arrivata alla Cresima, che è stato un po’ il Sacramento caratteristico di questa Giornata mondiale della gioventù.
Il Papa ha parlato, ha parlato a lungo, ha parlato con chiarezza, ma dando dei contenuti molto ricchi, dando dei contenuti profondi, non sempre facili da assimilare immediatamente, perchè a volte sono articolati, anche concettualmente. Ma sono sempre accompagnati da una grande intensità spirituale ed anche emotiva, se non in mondo profondo, certo non in modo superficiale. Questa intensità emotiva, in questo viaggio, l’abbiamo sperimentata in particolare quando il Papa ha parlato ai giovani in difficoltà, ai giovani che hanno avuto delle esperienze difficili e a cui ha proposto la vita cristiana come cammino di risanamento interiore, di pace e di abilitazione ad un amore che diventa positivo nei confronti degli altri, anche da parte di chi ha vissuto difficoltà e può essere quindi particolarmente capace di capire le difficoltà degli altri.

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