12 settembre 2008

L'incontro del Papa con i giornalisti sull'aereo in volo per la Francia. Intervista con padre Lombardi (Radio Vaticana)


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L'incontro del Papa con i giornalisti sull'aereo in volo per la Francia. Intervista con padre Lombardi

Sull'aereo che lo portava in Francia il Papa ha tenuto il tradizionale incontro con i giornalisti. Quattro le domande: il colloquio, durato 15 minuti circa, si è svolto in francese. Ce ne parla il nostro direttore, padre Federico Lombardi, raggiunto telefonicanmente da Sergio Centofanti:

R. – La prima domanda partiva dalla famosa frase di Giovanni Paolo II alla Francia: “Francia, sei fedele alle promesse del tuo battesimo?”, e ha posto la questione al Papa se la Francia a causa della sua laicità, stia perdendo o no la sua identità cristiana. Nella sua risposta, il Papa ha parlato del tema di una laicità positiva, di un rapporto positivo tra Stato e Chiesa al servizio delle stesse persone e del bene comune. La seconda domanda è stata di carattere più personale, sul rapporto tra il Papa e la cultura francese: quali sono gli autori che gli sono più cari, quali sono i suoi ricordi della Francia …
E qui, il Papa ha ricordato molte delle grandi personalità della cultura francese, in particolare di quella cristiana, che nel corso della storia hanno segnato e arricchito tutta la storia del pensiero cattolico e quindi ha messo bene in rilievo il suo rapporto intimo con la cultura francese. Ha ricordato de Lubac, ha ricordato Congar, ha ricordato tantissimi dei grandi teologi e pensatori francesi, antichi e moderni.

Un'altra domanda molto interessante è stata quella sul Motu Proprio Summorum Pontificume sulle preoccupazioni dei cattolici francesi sul significato di questo documento, che non sia un ritorno indietro rispetto alle grandi intuizioni del Concilio Vaticano II.

La risposta del Papa è stata estremamente serena e rassicurante. Ha messo in rilievo come la sua intenzione sia stata quella di una accoglienza, un senso di tolleranza nei confronti delle persone che erano molto legate ad una forma di liturgia e di spiritualità che ha avuto una lunghissima storia fino al Concilio Vaticano II e alla sua riforma liturgica e alla legittimità di tenere presente anche nel momento attuale questa componente, questa forma di preghiera che non è assolutamente in contraddizione con quella della riforma liturgica del Vaticano II.

Quindi una risposta del tutto serena e positiva, che fa vedere anche la complementarietà e il possibile reciproco arricchimento delle due forme della liturgia latina. Infine, una domanda sullo spirito con cui il Papa si mette in pellegrinaggio verso Lourdes.

Il Papa ha ricordato di essere già stato, da cardinale, a Lourdes per un grande congresso mariologico, e ha ricordato anche che la sua spiritualità, la sua storia personale è legata alla figura di Santa Bernardette e quindi l’atteggiamento di grande devozione e di umiltà nel rivolgersi alla Madre del Signore con cui egli si mette in cammino insieme a tutto il popolo cristiano, in particolare ai piccoli, ai sofferenti che si rivolgono con fiducia alla Vergine.

Quindi, sono state quattro risposte, quelle del Papa, che hanno dato veramente un tono, una ispirazione a coloro che desiderano seguire il Santo Padre, comprendendo veramente lo spirito del suo pellegrinaggio e della sua visita in Francia.

D. – Come si presenta quindi a questo punto il viaggio del Papa in Francia?

R. – Mi sembra che si presenti sotto i migliori auspici: il Papa è stato accolto con molta gentilezza e cordialità dal presidente francese e certamente trova un clima di attesa, un clima di rispetto e anche un clima di rispetto da parte dei credenti, da parte della Chiesa che è qui in Francia.

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2 commenti:

Luisa ha detto...

Ebbene ci sono persone, come sul blog di in vaticanista (non Tornielli...) che prendono spunto dalla parola "tolleranza" per deridere e ironizzare sui fedeli al rito antico...hanno proprio capito tutto e sopratutto sono in sintonia con la profondità del pensiero del Papa e con la sua bontà !

Luisa ha detto...

Ecco le parole del Papa :

Que dites-vous à ceux qui, en France, craignent que le Motu proprio ‘Summorum pontificum’ marque un retour en arrière sur les grandes intuitions du Concile Vatican II ?

C’est une peur infondée parce que ce Motu proprio est simplement un acte de tolérance, dans un but pastoral pour des personnes qui ont été formées dans cette liturgie, l’aiment, la connaissent, et veulent vivre avec cette liturgie. C’est un petit groupe parce que cela suppose une formation en latin, une formation dans une certaine culture. Mais il me semble que c’est exigence normale de la foi et de pastorale pour un évêque de notre Eglise d’avoir de l’amour et de la tolérance pour ces personnes et de leur permettre de vivre avec cette liturgie. Il n’y a aucune opposition entre la liturgie renouvelée par le Concile Vatican II et cette liturgie. [...] Je pense quand même qu’il y a une possibilité d’un enrichissement des deux parties. D’un côté les amis de l’ancienne liturgie peuvent et doivent connaître les nouveaux saints, les nouvelles préfaces de la liturgie, etc… d’autre part, la liturgie nouvelle souligne plus la participation commune mais, toujours, n’est pas seulement l’assemblée d’une seule communauté mais un acte de l’Eglise universelle, en communion avec tous les croyants de tous les temps, et un acte d’adoration. Dans ce sens, il me semble qu’il y a un enrichissement réciproque et il est clair que la liturgie renouvelée est la liturgie ordinaire de notre temps."


Come al solito è sempre meglio andare direttamente alle fonti...