28 ottobre 2008
Benedetto XVI: le autorità civili e religiose mettano fine alla tragedia delle persecuzioni (articolo approfondito di Accattoli)
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SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG
L'Angelus «I leader mondiali difendano le minoranze». Un «pensiero speciale» per i vescovi cinesi. A marzo il primo viaggio in Africa
L'appello del Papa: «India e Iraq, proteggete i cristiani»
Benedetto XVI: le autorità civili e religiose mettano fine alla tragedia delle persecuzioni
Luigi Accattoli
CITTÀ DEL VATICANO
Con il solito garbo ma con parole forti il Papa ha fatto appello ieri alle «autorità civili e religiose» dell'India e dell'Iraq perché mettano fine alla «tragedia» delle violenze anticristiane che da mesi stanno montando nei loro Paesi.
Si è appellato anche ai «responsabili civili e religiosi» di tutto il mondo perché difendano le minoranze «cristiane o di altre religioni» che vivono nelle rispettive nazioni.
L'appello di ieri è il più dettagliato di quanti ne abbia fatti Benedetto XVI da agosto a oggi, cioè da quando la situazione dei cristiani si è fatta tragica nella regione irachena di Mosul e nello Stato indiano dell'Orissa. In India si sono avuti almeno 35 morti e la distruzione di varie chiese, in Iraq duemila famiglie cristiane (pari alla metà della locale comunità cristiana) hanno dovuto abbandonare Mosul.
Della persecuzione dei cristiani in Oriente il Papa ha parlato all'Angelus, subito dopo la celebrazione di chiusura del Sinodo dei vescovi.
Di quella persecuzione si era trattato più volte lungo le tre settimane del Sinodo — che aveva per tema la «Parola di Dio» — e in particolare su di essa c'era stato, venerdì, un «messaggio» firmato dai «patriarchi delle Chiese orientali » partecipanti all'assemblea. Si erano rivolti «alla comunità internazionale e agli uomini di governo perché garantiscano a livello legislativo la vera libertà religiosa nel superamento di ogni discriminazione e l'aiuto a quanti sono costretti a lasciare la propria terra per motivi religiosi».
Il Papa è partito da quell'appello — che ha fatto suo — insistendo «sulla tragedia che si sta consumando in alcuni Paesi dell'Oriente, dove i cristiani sono vittime di intolleranze e crudeli violenze, uccisi, minacciati e costretti ad abbandonare le loro case e a vagare in cerca di rifugio».
«Penso in questo momento — ha continuato — soprattutto all'Iraq e all'India». Si è detto «certo» che «le antiche e nobili popolazioni» di quelle terre «hanno appreso, nel corso di secoli di rispettosa convivenza, ad apprezzare il contributo delle piccole ma qualificate minoranze cristiane alla crescita della patria comune: esse non domandano privilegi ma desiderano di poter continuare a vivere nel loro Paese insieme ai loro concittadini, come hanno fatto da sempre». Sia in India che in Iraq i cristiani sono presenti dall'età «apostolica».
Ed ecco la chiamata in causa di governi e religioni (le violenze in Iraq vengono da terroristi musulmani e in India da estremisti indù): «Alle autorità civili e religiose interessate chiedo di non risparmiare alcuno sforzo affinché la legalità e la convivenza civile siano presto ripristinate e i cittadini onesti e leali sappiano di poter contare su una adeguata protezione da parte dello Stato».
Durante la messa di chiusura del Sinodo Benedetto aveva annunciato il primo viaggio in Africa, in marzo con destinazione Camerun e Angola, e mandato «un pensiero speciale» ai «vescovi della Cina continentale, che non hanno potuto essere rappresentati in questa assemblea sinodale».
All'inizio del Sinodo il portavoce vaticano aveva dichiarato che c'erano stati «colloqui con le autorità cinesi» perché fossero concessi i visti per la venuta a Roma di alcuni vescovi «continentali» ma che non c'era stato «accordo » e quindi non sarebbero venuti, come del resto erano stati assenti dai sinodi precedenti.
© Copyright Corriere della sera, 27 ottobre 2008
Molto ben scritto questo articolo di Accattoli.
Bello il riferimento alle autorita' religiose.
Vale la pena di leggere anche il "lunghissimo" servizio di Repubblica, una vera meraviglia:
Il Papa farà un viaggio in Africa a marzo andrà in Camerun e Angola
Repubblica — 27 ottobre 2008 pagina 16 sezione: CRONACA
CITTÀ DEL VATICANO - Primo viaggio africano di papa Ratzinger nel marzo 2009. Lo ha detto ieri Benedetto XVI alla chiusura del Sinodo dei vescovi. Camerun e Angola i paesi che il Pontefice visiterà per consegnare, tra l' altro, il documento preparatorio del Sinodo per l' Africa che si terrà in Vaticano a ottobre. Ratzinger ha anche lanciato un appello contro le persecuzioni dei cristiani in India e in Iraq.
© Copyright Repubblica, 27 ottobre 2008 consultabile online anche qui.
Caspita!
R.
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1 commento:
Diamine ma questo servizio di Repubblica deve aver comportato uno sforzo inaudito! Magari è stato scritto a quattro mani o a 8 zoccoli.
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