26 ottobre 2008

Il Papa: "Via al rinnovamento della Chiesa, senza arbitrii e soggettività" (Izzo)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo il seguente articolo di Salvatore Izzo (Agi):

PAPA: VIA A RINNOVAMENTO CHIESA,SENZA ARBITRII E SOGGETTIVITA'

(AGI) - CdV, 26 ott.

Il Sinodo dei vescovi su che si conclude oggi potra' essere l'avvio di "un autentico rinnovamento nella Chiesa universale", che sgorghera' "in ogni comunita' cristiana dal rinnovato ascolto della Parola di Dio, sotto l'azione dello Spirito Santo".
Ne e' convinto Benedetto XVI, per il quale "compito prioritario della Chiesa, all'inizio di questo nuovo millennio, e' innanzitutto nutrirsi della Parola di Dio, per rendere efficace l'impegno della nuova evangelizzazione".
Ma questo rinnovamento va perseguito senza rinunciare alla Tradizione (che deve illuminare la lettura della Bibbia, che non puo' essere solo in senso letterale, come pretende il metodo storico-critico, ma anche spirituale come insegna l'ermeneutica cattolica).
"L'incontro con la Scrittura - mette in guardia il Papa - rischia di non essere 'un fatto' di Chiesa, ma esposto al soggettivismo e all'arbitrarieta'".
Dunque, spiega sintetizzando le 55 "propositiones" votate ieri, "diventa indispensabile una promozione pastorale robusta e credibile della conoscenza della Sacra Scrittura, per annunciare, celebrare e vivere la Parola nella comunita' cristiana, dialogando con le culture del nostro tempo, mettendosi al servizio della verita' e non delle ideologie correnti e incrementando il dialogo che Dio vuole avere con tutti gli uomini".
"Cari e venerati Fratelli - ha detto Papa Ratzinger ai 253 padri sinodali - grazie per il contributo che ciascuno di voi ha offerto all'approfondimento del tema del Sinodo: 'La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa'. Tornando a casa, trasmettete a tutti il saluto affettuoso del Vescovo di Roma. Occorre - ha affermato - che questa esperienza ecclesiale sia recata in ogni comunita'; e' necessario che si comprenda la necessita' di tradurre in gesti di amore la parola ascoltata, perche' solo cosi' diviene credibile l'annuncio del Vangelo, nonostante le umane fragilita' che segnano le persone. Cio' richiede in primo luogo una conoscenza piu' intima di Cristo ed un ascolto sempre docile della sua parola".
"Il Concilio Vaticano II - ha ricordato il Papa teologo - afferma essere necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla Sacra Scrittura, perche' le persone, incontrando la verita', possano crescere nell'amore autentico. Si tratta di un requisito oggi indispensabile per l'evangelizzazione".
Infatti, "tanta gente e' alla ricerca, talora persino senza rendersene conto, dell'incontro con Cristo e col suo Vangelo; tanti hanno bisogno di ritrovare in Lui il senso della loro vita". Da qui l'esortazione del Sinodo a "sostenere lo sforzo di far conoscere la fede attraverso la Parola di Dio anche a chi e' 'lontano' e specialmente a quanti sono in sincera ricerca del senso della vita".
"In quest'Anno Paolino,facendo nostre le parole dell'Apostolo 'guai a me se non predicassi il Vangelo', auspico di cuore - ha continuato Benedetto XVI - che in ogni comunita' si avverta con piu' salda convinzione quest'anelito di Paolo come vocazione al servizio del Vangelo per il mondo, un appello a cui non dobbiamo mai stancarci di rispondere malgrado le difficolta' che possiamo incontrare".
Da parte della Chiesa occore dunque "dare chiara e condivisa testimonianza di una vita secondo la Parola di Dio, attestata da Gesu'": la coerenza, cioe', "diventa indispensabile criterio di verifica della missione della Chiesa". Per questo si deve curare "in modo speciale la preparazione dei pastori, preposti poi alla necessaria azione di diffondere la pratica biblica con opportuni sussidi.
Vanno incoraggiati gli sforzi in atto per suscitare il movimento biblico tra i laici, la formazione degli animatori dei gruppi, con particolare attenzione ai giovani".
"Molte altre riflessioni - ha poi concluso Papa Ratzinger - vorrei aggiungere, ma mi limito infine a sottolineare che il luogo privilegiato in cui risuona la Parola di Dio, che edifica la Chiesa, e' senza dubbio la liturgia, nella quale appare che la Bibbia e' il libro di un popolo e per un popolo; un'eredita', un testamento consegnato a lettori, perche' attualizzino nella loro vita la storia di salvezza testimoniata nello scritto: ogni assemblea liturgica, grazie allo Spirito Santo, ascolta Cristo, poiche' e' Lui che parla quando nella Chiesa si legge la Scrittura e si accoglie l'alleanza che Dio rinnova con il suo popolo. Scrittura e liturgia convergono, dunque, nell'unico fine di portare il popolo al dialogo con il Signore".

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