4 ottobre 2008

Don Rigoldi getta la spugna: Il messaggio del Papa? I ragazzi non capiscono e non condividono, la Chiesa non parla in modo comprensibile...


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«Ma così la Chiesa scava un abisso»

di Redazione

«La mia esperienza dice che di questi tempi i figli si fa più fatica ad averli che a non averli». Don Gino Rigoldi, «prete di frontiera», abituato a storie difficili di delinquenza e tossicodipendenza, conosce bene la realtà metropolitana: «Basta guardare Milano, troppo stress, pochi soldi. I ragazzi sono preoccupati semmai del contrario, di poterli fare i figli».

Lei come affronta coi suoi ragazzi il tema contraccezione?

«Riferisco cosa dice la Chiesa, dico loro che si può o non si può essere d’accordo».

E chi condivide?

«Devo dirla tutta? Nessuno».

Quindi secondo lei la Chiesa su questi temi è lontana dai giovani?

«Diciamo che è a una distanza enorme dalla realtà».

Perché secondo lei?

«Perché i problemi dei ragazzi e delle coppie di oggi sono altri. A volte il figlio è un miraggio per chi ha un mutuo o un affitto da pagare e vive col cappio al collo. Il Papa sappia anche lui che i cattolici italiani non confessano più i peccati sessuali».

La gente preferisce non raccontarli più?

«No, la gente ha altro per la testa. Confessa magari una violenza, un approccio con una prostituta, ma la convivenza non è più un tema da confessione».

Il Papa dice che la Chiesa dovrebbe fare più sforzi per farsi comprendere.

«Io penso che ci sia un’incapacità da parte della Chiesa di parlare in maniera comprensibile. Penso che anche questo messaggio del Papa non verrà capito».

Il Pontefice forse voleva esortare proprio voi preti a farvi capire di più.

«Io spiego, ma come le dicevo i ragazzi non capiscono e non condividono. Allora dico: la mia preoccupazione, il compito di un prete è testimoniare, è trasmettere i principi della libera scelta, della fiducia, della fedeltà. Spiegare che su amore e sesso bisogna essere rigorosi, perché sono cose serie. Ma chi deve fare il resto, dov’è?».

Che vuol dire?

«Vuol dire che per incoraggiare la maternità, i figli, servono politiche di sostegno alla famiglia».

© Copyright Il Giornale, 4 ottobre 2008 consultabile online anche qui.

Questa e' la Chiesa odierna, bellezza!
C'e' un problema? Qualcosa da spiegare, un messaggio da far comprendere? E perche'? Troppo difficile. La gente ha altro a cui pensare e quindi gettiamo la spugna...
L'affermazione dell'intervistatore e' la chiave di volta di tutto il messaggio del Papa: "Il Pontefice forse voleva esortare proprio voi preti a farvi capire di più".
Ecco! Il Papa si fa capire benissimo, e' chiarissimo nell'esposizione. Se poi sacerdoti e vescovi non lo seguono...
Nessuno pretende che i preti riescano a fare passare tutti i messaggi della Chiesa, ma almeno ci provino!

R.

6 commenti:

Luisa ha detto...

Questa è la Chiesa, o meglio questi sono i sacerdoti che vivono nel mondo e del mondo, sacerdoti che non osano più diffondere il messaggio evangelico, che si direbbe si vergognano persino di essersi, in principio, consacrati a Cristo, che non portano nemmeno più su di loro un segno distintivo del loro stato sacerdotale, nememno una piccolissima croce, questi sono i sacerdoti che hann adottato il politicamente-culturalmente-socialmente-corretto, preti che sconvolgono il messaggio di Cristo, lo strumentalizzano, evitano con cura di trasmetterne la forza della sua esigenza.
Il messaggio di Cristo è sorgente di scandalo, non è fatto per spazzolare la gente nel senso del pelo.
Le parole di Bendetto XVI, come sempre sono chiare, semplici, le parole di un Pastore che ama le pecore che gli sono confidate, che spazia con il suo sguardo sulla storia e la legge alla luce del messaggio di Cristo.

Anonimo ha detto...

Raffaella quanti figli hai?

Anonimo ha detto...

Concordo in tutto con Luisa :-)
Mi dispiace, Mari, ma non rispondo a domande personali.
R.

euge ha detto...

Per quanto ne so io carissimi amici del blog, ai sacerdoti è affidato il compito peraltro molto delicato, di far comprendere proprio ai fedeli, gli insegnamenti della dottrina cattolica. Soprattutto, in una società come la nostra, in cui non si ha più rispetto per niente e per nessuno la loro funzione dovrebbe essere determinante. Evidentemente, come ho già espresso in altre situazioni, è cambiato il modo in cui i sacerdoti non tutti, ma la stragrande maggioranza, interpretano il loro ruolo; mi spiego:
E' passato il tempo in cui ogni sacerdote era consapevole che la sua era una missione che se pur ostacolata da difficoltà ed incomprensioni, veniva portata avanti consapevoli dell'aiuto del Signore; ora la missione sacerdotale è ridotta ad un lavoro come tanti con un orario di ufficio ben preciso come qualsiasi esercizio pubblico con tanto di pausa pranzo, ferie e tutto il resto. Quanti sacerdoti oggi come oggi, sono consapevoli che lavorano per gli insegnamenti di Cristo? quanti di loro sono disposti ad andare avanti senza se e senza ma, senza gettare la spugna come viene riportato miseramente in questo articolo? No! Don rigoldi non ci siamo proprio; se lo vuole sapere è proprio questo atteggiamento rinunciatario impostato sul tira a campà che allontana e disorienta i fedeli e mi scusi il discorso del Papa è comprensibilissimo e risulta l'opposto solo per chi non lo vuole capire. Certo è chiaro che i giovani non sono d'accordo e su questo avrei molto da obiettare, visto che i giovani si presentano sempre numerosissimi agli incontri con Sua Santità. Allora le cose sono due: O sono dei pecoroni che si lasciano intruppare dalle parrocchie e vanno lì tanto per passare il tempo, oppure hanno il desiderio di stabilire un contatto vero con gli insegnamenti della chiesa. I giovani oggi, caro don Rigoldi, sono affascinati da falsi ideali di libertà e di successo e questo non devo dirglielo di certo io ed è chiaro che gli insegnamenti della dottrina cattolica e del Papa, possano risultare non tanto incomprensibili, ( questa è una stupidaggine), ma, un ostacolo alla loro falsa libertà. Il vostro compito è proprio questo dialogare, dialogare, dialogare con i giovani e con i fedeli cosa che non succede più ormai da svariati anni anche nelle parrocchie. Il vostro compito e la vostra missione è quella di guidare i fedeli giovani e non sulla strada di Cristo compito non facile al giorno d'oggi ma che comunque va fatto. Se tutti facessero come lei che disperatamente getta la spugna beh allora per noi fedeli e per chiunque voglia avvicinarsi o riavvicinarsi alla fede, non c'è storia. Troverà un portone sbarrato ed anche se busserà fino a rompersi le mani, nessuno verrà ad aprire; e la fanmosa frase " Bussate e vi sarà aperto" rimarrà una frase pura e semplice senza riscontro pratico.
Se questa è la chiesa e se questi caro Don Rigoldi sono i sacerdoti ed il lro spirito di missione, non ci resta che piangere.

Anonimo ha detto...

Mi piacerebbe sapere cosa ha scritto repubblica... Se tu raffaella non l'hai inserita, significa che non ci devono essere dei buon articoli. Politi si sarà sfogato sulla chiesa retrò? Marco

Raffaella ha detto...

Beh, Politi e' sempre Politi, ma non e' stato certo il peggiore.
Il suo articolo non mi e' piaciuto ma almeno non ha addossato tutte le "colpe" (dal suo punto di vista) a Benedetto XVI.
Forse lo inseriro' stasera o domani.