7 ottobre 2008
Il Papa: «I soldi sono niente, solo la Parola di Dio resta» (Mazza)
Vedi anche:
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Il Papa nell'aula del Sinodo sullo tsunami finanziario. «Soltanto il Vangelo è fondamento di tutta la realtà» (Accornero)
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La prima volta di un non Cristiano ad un Sinodo. Il rabbino: “No a Pio XII beato” (Galeazzi)
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Shear Cohen: "Io, primo rabbino in un Sinodo quanta strada dopo i secoli dell´odio" (Stabile)
Luca Volontè: "E' ora che i parroci diano retta al Papa" (Il Tempo)
Crisi dei mercati: Papa Ratzinger preoccupato per globalizzazione, poveri, disoccupati (Apcom)
Il saluto del card. Levada all'apertura dei lavori del Sinodo: "L'indissolubile unione tra Sacra Scrittura e Tradizione" (Osservatore Romano)
Card. Martino al Tg2: "Enciclica sulla globalizzazione entro dicembre"
Sinodo, la roccia e la sabbia: l'apertura dei lavori con le parole del Papa (Sir)
La prima volta di un rabbino al Sinodo (Osservatore Romano)
Grave atto di scortesia del rabbino di Haifa: parla ai giornalisti e chiede che Pio XII non venga beatificato
Visita del Papa al Quirinale: i commenti di Galeazzi e Sassano
Giovanni Maria Vian: "La meditazione di Benedetto XVI non è astratta o di maniera, ma chiede a ognuno di interrogarsi, con la ragione aperta a Dio"
Prof. Vacca (Presidente Fondazione Gramsci): "Dal Papa un nuovo invito ai laici ad allargare la ragione. Fronte comune per l’emergenza educativa"
Le relazioni introduttive al Sinodo tenute dal cardinale Ouellet e da mons. Eterović (Radio Vaticana)
Esce l'edizione illustrata di "Gesù di Nazaret" di Benedetto XVI: la prefazione di Mons. Ravasi
Il Papa al Sinodo: "Realista è chi riconosce nella Parola di Dio, in questa realtà apparentemente così debole, il fondamento di tutto" (Meditazione "a braccio" del Santo Padre in apertura dei lavori del Sinodo)
Sinodo, card. Ouellet: "Il Codice da Vinci ha portato confusione ma il libro del Papa su Gesù ristabilito il valore storico dei Vangeli"
SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG
OMELIE, DISCORSI E MEDITAZIONI IN OCCASIONE DEL SINODO DEI VESCOVI 2008
LA CHIESA E IL DENARO
«I soldi sono niente, solo la Parola di Dio resta»
Il Papa: lo vediamo nel crollo delle grandi banche. Successo e carriera? Rischio di illusioni
«Chi costruisce solo sulle cose visibili rischia di perdere tutto Sembrano problemi importanti, in realtà sono di second’ordine»
DA ROMA
SALVATORE MAZZA
Se davvero «vogliamo essere realisti », la «vera realtà» su cui «dobbiamo proprio contare» è «la Parola di Dio». È necessario, insomma, «cambiare la nostra idea che la materia, le cose solide, da toccare, sarebbero la realtà più solida, più sicura». Sbagliato. E «lo vediamo adesso nel crollo delle grandi banche: questi soldi scompaiono, sono niente. E così tutte queste cose, che sembrano la vera realtà sulla quale contare, sono realtà di secondo ordine». Sono parole semplici, ma dure, ferme, quelle che Benedetto XVI ha dedicato ieri alla crisi finanziaria che sta attraversando il mondo industrializzato.
Nella meditazione proposta all’apertura della XII Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi dedicata alla Parola di Dio, parlando a braccio Papa Ratzinger ha richiamato l’immagine evangelica, dopo il sermone della Montagna, con le «due possibilità di costruire la casa della propria vita: sulla sabbia e sulla roccia». Sulla sabbia, ha ricordato, edifica «chi costruisce solo sulle cose visibili e tangibili, sul successo, sulla carriera, sui soldi. Apparentemente queste sono le vere realtà. Ma tutto questo un giorno passerà».
È appunto la lezione che stiamo drammaticamente prendendo dalla crisi di queste settimane, ha ammonito il Pontefice, e «solo la Parola di Dio è fondamento di tutta la realtà, è stabile come il cielo e più che il cielo, è la realtà». Per questo allora «dobbiamo cambiare il nostro concetto di realismo. Realista è chi riconosce nella Parola di Dio, in questa realtà apparentemente così debole, il fondamento di tutto. Realista è chi costruisce la sua vita su questo fondamento che rimane in permanenza. E così questi primi versetti del Salmo ci invitano a scoprire che cosa è la realtà e a trovare in questo modo il fondamento della nostra vita, come costruire la vita».
Nei termini in cui s’è espresso ieri, il richiamo di Benedetto XVI può suonare inedito.
«Nella Chiesa – ha osservato non a caso ieri monsignor Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali – una riflessione su questi campi e appena cominciata, non abbiamo su finanza grandi interventi del magistero, c’è qualcosa della conferenza episcopale italiana e di quella tedesca, ma credo che ancora si debba fare una analisi più approfondita ». Ma se ciò è vero, è anche vero che tutto il magistero di Benedetto XVI è continuamente attraversato sia, da una parte, da ammonimenti a non farsi incantare dalle sirene del potere, del carrierismo, del successo facile, e sia, dall’altra, dall’esigenza imprescindibile di considerare le ricchezze un bene da condividere.
Esempi dei primo tipo li troviamo soprattutto nei discorsi ai giovani, da Colonia 2005 a Sydney 2008, ma anche ai seminaristi americani lo scorso 19 aprile, o a quelli romani il 17 febbraio del 2007 («...quanto più ci lasciamo toccare da questo suo amore... tanto più possiamo capire che sì, ho trovato la vera perla, tutto il resto non conta...»).
Innumerevoli anche gli esempi del secondo tipo, dall’ultimo Messaggio per la giornata mondiale della pace all’Angelus del 23 settembre 2007 («...Cristo insegna ai suoi discepoli quale è il modo migliore di utilizzare il denaro e le ricchezze materiali, e cioè condividerli con i poveri...»), dai discorsi alle diplomazie a quello ai partecipanti alla 34ª Conferenza generale della Fao, il 22 novembre dello stesso anno.
© Copyright Avvenire, 7 ottobre 2008
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