1 settembre 2007
Chiesa, tasse ed agora': il grande "minestrone" dei media
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Cari amici, oggi e' il giorno dell'incontro del Papa con i giovani a Loreto ma alcuni organi di stampa (non tutti) hanno privilegiato le dichiarazioni di Mons. Betori sull'esenzione ICI alla Chiesa, citando, di sfuggita, anche l'agora' dei giovani.
Evidentemente dedicare qualche riga in piu' al Pontefice richiede una spesa di inchiostro eccessiva.
Raffaella
LA POLEMICA
Monsignor Betori: gettano fango su chi serve la società
La Chiesa e il fisco "La sinistra ci attacca ma si fa male da sola"
MARCO POLITI
LORETO - I vescovi si sentono «aggrediti» dalle polemiche sull´Ici e avvertono la Sinistra a «non farsi del male» attaccando le opere della Chiesa. E per bocca del segretario della Cei, mons.Betori, sottolineano di essere impegnati da un anno in un dialogo costante con il governo e il ministro Padoa-Schioppa sul tema del regime fiscale per le iniziative non profit.
Il segretario dell´episcopato ha usato termini molto duri parlando con i giornalisti alla vigilia del grande incontro di Loreto fra i giovani cattolici italiani e Benedetto XVI. L´evento si preannuncia grandioso. Già trecentomila giovani, secondo gli organizzatori, si sarebbero messi in cammino.
«Ci sentiamo aggrediti, c´è una strumentalità in queste denunce che lascia esterrefatti, qualcuno vuole buttare fango sulla Chiesa facendo credere che goda di privilegi ed è assolutamente falso», ha dichiarato il prelato. «Attaccare la Chiesa sull´Ici - ha continuato - fa male anche alla Sinistra, sia perché il problema riguarda pure attività sociali della loro stessa area e sia soprattutto perché si vogliono ostacolare soggetti che aiutano i più deboli nella società».
Poi Betori si è messo ad elencare polemicamente una serie di esempi. Una mensa Caritas, ha spiegato, riceve aiuti dal Comune e deve quietanzarli e questo può anche avere un aspetto commerciale, ma le istituzioni europee non possono pensare che per questo motivo le mense della Caritas entrino in concorrenza con i ristoranti. Sarebbe assurdo dire, ha soggiunto, che un «circolo Arci è concorrenziale alla scuola di danza o un centro sociale fa concorrenza a un circolo di biliardo». E così una scuola materna, retta da un istituto religioso non può essere assimilata ad un´impresa commerciale.
Ai presenti è parso evidente che il segretario della Cei aveva proprio voglia di togliersi più di un sassolino dalla scarpa. «Stanno invocando un tavolo concordatario - ha proseguito - su una materia che non è concordataria, ma ordinaria». Il prelato ha rimarcato che la legge Amato riguarda le esenzioni agli edifici dello Stato e degli enti locali e che ne usufruiscono anche gli enti non profit, di cui fanno parte le Chiese al plurale e non solo quella cattolica. E comunque «solo per alcune specifiche tipologie, non commerciali, di tipo associativo, educativo, sportivo e di culto». Betori ha spiegato che da un anno Prodi ha istituito un tavolo per verificare i criteri di applicazione.
Non serve, dunque, rivedere la legge ma unicamente fare chiarezza riguardo alla tipologia dei soggetti, che hanno diritto alle esenzioni. «La Chiesa - ha concluso Betori - non difende alcun privilegio, semplicemente vuole continuare ad operare per i più poveri».
Ma le polemiche non sembrano quietarsi. Per il presidente del Senato Marini in Europa e in Italia c´è ancora una «certa antipatia nei confronti della Chiesa», legata a ideologie ottocentesche. Marini sottolinea che la Chiesa italiana si sta mostrando seria e disponibile a discutere e perciò, a maggior ragione, bisogna rispettare il suo straordinario ruolo sociale». L´onorevole Bertolini, di Forza Italia, coglie l´occasione per l´ennesimo attacco a Prodi: sarebbe «muto» e complice della sinistra laicista. Mentre il leghista Calderoli invita la Chiesa a scomunicare i critici. Il socialista Villetti ricorda però che il problema di alcune esenzioni illecite esiste, mentre il radicale Turco chiarisce che nessuno degli esempi citati da Betori fa parte delle indagini dell´Unione europea.
© Copyright Repubblica, 1° settembre 2007
Eccolo qui il "nostro" Politi: lo stile e' inconfondibile. Espone le tesi di Mons. Betori, poi da' la parola al Presidente del Senato, poi all'opposizione ("ennesimo attacco a Prodi"?) e, giusto alla fine dell'articolo, perche' resti ben impresso nei lettori, ecco il commento di radicali e socialisti.
Un bel "panino"...complimenti!
Raffaella
MONS. BETORI, SEGRETARIO DELLA CEI: VANNO CONTRO CHI AIUTA I PIÙ DEBOLI NELLA SOCIETÀ
“Gli attacchi alla Chiesa sull’Ici? La sinistra fa male a se stessa”
MARCO TOSATTI
INVIATO A LORETO
Il segretario della Conferenza Episcopale incontra i giornalisti, e spara a zero contro chi «vuole gettare fango sulla Chiesa». La conferenza stampa, a Loreto, è per presentare l'avvenimento di oggi e domani, l'incontro di Benedetto XVI con trecentomila giovani di tutto il mondo; ma alla fine la polemica sull'Ici torna in primo piano. E a monsignor Giuseppe Betori fa eco il presidente del Senato, da Telese: «In Europa permane un filone ideologico di non simpatia per la Chiesa - ha detto Franco Marini -, un ideologismo che c’è in parte anche in Italia. La Chiesa con saggezza e serietà si è mostrata sempre disponibile ma come si fa a parlare in maniera tranciante e con superficialità di queste cose se si ha idea del ruolo straordinario che la Chiesa svolge sull’abbandono dei giovani, sull’assistenza agli immigrati? La Chiesa è preziosa in Italia o è l’invenzione di un cattolico come Marini o come Mastella? Lo si chieda ai sindaci cos’è la Caritas e cosa sono le parrocchie»; e conclude ricordando quale «azione forte svolga la Chiesa in una società in cui gli squilibri crescono, molte volte prima dello Stato arriva la Chiesa»; perciò «si parli con il rispetto dovuto di attività che sono sotto gli occhi di tutti».
Monsignor Betori è altrettanto tagliente. «Ci sentiamo ingiustamente aggrediti su un servizio che rendiamo alla società italiana», dice; «non riusciamo a capire perché si vuole buttare fango su una presenza di solidarietà all’interno della società italiana. È falso che la Chiesa goda di privilegi».
E' un complotto? No, spiega, ma dispiace che ci sia chi vuol «far pensare all’Unione Europea, che a queste cose guarda da lontano, che la mensa della Caritas può entrare in concorrenza sleale con i ristoranti in quanto riceve il sostegno dei Comuni; è veramente una inaccettabile strumentalità che ci lascia esterrefatti». I responsabili? «Chi ha fatto queste denunce le cose le sa; si tratta di denunce che vengono strumentalizzate e che ci lasciano esterrefatti. Non è un complotto. Ci sono nomi e cognomi, perché le denunce che sono state fatte hanno un nome e un cognome, stanno sui giornali». «Attaccare la Chiesa sull’Ici - aggiunge - fa male anche alla sinistra, sia perché il problema riguarda pure attività sociali della loro stessa area e sia soprattutto perché si vogliono ostacolare soggetti che aiutano i più deboli nella società».
Le agevolazioni ci sono, ma, puntualizza, «valgono per la Chiesa così come per i circoli Arci, per i centri sociali, per la fondazione Agnelli, tanto per arrivare all'aspetto della cultura, o la fondazione Gramsci o Sturzo, tanto per coprire tutto l'arco parlamentare». Su questa base di ragionamento «si può dire che un centro sociale fa concorrenza sleale ad una sala da biliardo, un circolo Arci fa concorrenza sleale a una scuola di danza. L'appunto che viene fatto nei confronti della Chiesa cattolica ha lo stesso fondamento». E allora perché questi attacchi contro la Chiesa? «C'è la volontà di mostrare una Chiesa nemica della gente, perché mentre la gente paga l'Ici la Chiesa non la paga. E cosi dimostriamo che la Chiesa è una realtà lontana dalla gente. Si vuole indebolire la immagine della Chiesa. Le ricerche sociologiche, e i dati di fatto, l'otto per mille, l'insegnamento dell'ora di religione, ci dicono che la gente ama la Chiesa, stima la Chiesa. Il rapporto è forte e dà fastidio a qualcuno».
E infine chiarisce che da un anno esiste un tavolo - governo, Chiesa, Comuni e terzo settore - per chiarire come va applicata la legge Amato del 1992, che istituì l'Ici e le norme dell'esenzione dell'Ici per tutta una gamma di attività di utilità pubblica. «Il tavolo non chiarisce i singoli casi, ma il principio. Non ci devono essere ombre su realtà che sono pulite».
In alcuni casi di proprietà ecclesiastiche ci possono essere ambiguità, si fa notare. Risponde: «Non tutte le proprietà ecclesiastiche si avvalgono di questa esenzione, perché sanno benissimo che se svolgono una attività di carattere alberghiero devono pagare l'Ici. Sono io il primo a dire che se l'attività è di carattere alberghiero deve pagare l'Ici; ma se la casa è una casa di esercizi spirituali mi chiedo se è il caso di fare pagare la tassa».
© Copyright La Stampa, 1° settembre 2007
Bravo Tosatti! Ha fornito notizie e dichiarazioni non riportate nemmeno dalle agenzie.
R.
Monsignor Betori: sul fisco s’infanga la Chiesa
di Maurizio Lupi
La Chiesa «infangata e aggredita» con denunce strumentali. Monsignor Giuseppe Betori, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, ieri a Loreto ha reagito a quelle accuse che dall’Italia, con esposti presentati alla Commissione europea, sono rimbalzate fino a Bruxelles: «Qualcuno vuole buttare fango sulla Chiesa facendo credere che goda di privilegi fiscali - ha risposto il numero due della Cei - è assolutamente falso, in queste denunce c’è una strumentalità che lascia esterrefatti».
Il presule, nella città mariana, stava presentando l’Agorà dei Giovani, che oggi e domani farà incontrare Papa Benedetto XVI e i pellegrini attesi nella piana di Montorso: «Ci sentiamo aggrediti - ha detto - non riusciamo a capire come non venga percepito che la Chiesa svolge un servizio alla società. È molto strano che si vada ad invocare un tavolo in ambito concordatario - ha spiegato - quando è la legge ordinaria che prevede l’esenzione per gli enti no-profit, e per alcuni specifici edifici utilizzati a livello assistenziale, culturale, sportivo, e non per fini commerciali». «Far pensare all’Unione europea che la Caritas possa entrare in concorrenza sleale con ristoranti è veramente inaccettabile - ha rimarcato - se avessero ragione si dovrebbe dire che un circolo Arci è concorrenziale alla scuola di danza o che un centro sociale fa concorrenza a un circolo di biliardo».
Betori si è rivolto all’area politica da cui sono partite le denunce: «La sinistra si fa del male quando attacca la Chiesa sull’Ici, sia perché il problema riguarda pure attività sociali della sua stessa area, sia soprattutto perché si vogliono ostacolare soggetti che aiutano i più deboli nella società».
Proprio da sinistra i chiarimenti di Betori sono stati commentati molto polemicamente: «Ci dispiace - ha detto Roberto Villetti, capogruppo della Rosa nel Pugno - che la Cei consideri un’aggressione la richiesta di verificare se vi sono, come crediamo, privilegi sull’Ici. Pagare le tasse è un dovere civile, a meno che Betori non voglia mettersi sullo stesso piano di Bossi». «Le affermazioni di Betori sono false e tendenziose - ha attaccato il deputato radicale Maurizio Turco - si getta fumo negli occhi dei cittadini per celare il volto simoniaco delle gerarchie cattoliche». Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha chiesto provocatoriamente a Betori di scomunicare «quelli della sinistra», mentre Forza Italia si è detto «solidale» con la Chiesa.
© Copyright Il Giornale, 1° settembre 2007
Si valuti attentamente se certe accuse di "simonia" rivolte alla Chiesa siano suscettibili di denuncia penale per diffamazione a mezzo stampa.
Raffaella
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