1 settembre 2007

Loreto, Enzo Bianchi: il concertone non serve


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Gian Guido Vecchi

LORETO (Ancona) — È l’«Agorà dei giovani», la piazza che nella piana di Montorso, tra il Santuario di Loreto e il mare, accoglierà i trecentomila ragazzi che oggi e domani incontreranno Benedetto XVI, e pazienza se le previsioni minacciano pioggia e fango. Ma l’essenziale lo ha forse detto ieri sera il cardinale Dionigi Tettamanzi, l’arcivescovo di Milano che ieri sera ha celebrato la Messa (nel Palazzetto dello sport, causa diluvio) davanti a ottomila giovani. «Io parlerei piuttosto di Agorà degli adulti, il vero soggetto dell’evento sono gli assenti che devono saper vincere la loro latitanza, la loro paura, talvolta la loro controtestimonianza, e saper offrire dei modelli».
La Chiesa italiana punta sui giovani, «noi tutti dobbiamo lasciarci interrogare e mettere in crisi da loro», e si «mette in ascolto» comeil Papa che oggi, nella veglia del tardo pomeriggio, risponderà alle loro domande. «I ragazzi sentono il bisogno che sia loro davanti una persona che dia sicurezza, forza e incoraggiamento, e nella comunità cristiana questa persona è il Papa », riassume Tettamanzi. Benedetto XVI arriverà a Loreto nel pomeriggio e dalle 18 guiderà la veglia di preghiera seguita dalle letture, le testimonianze di persone come don Oreste Benzi e il padre missionario Giancarlo Bossi, prima di ritirarsi in preghiera, dopo le 21, nella Santa Casa di Loreto. Più tardi, in un breve collegamento via tv, saluterà i ragazzi prima della veglia notturna in attesa della Messa e dell’Angelus di domani mattina. Impegnato com’è nella sua preghiera silenziosa, gli sarà risparmiato l’happening che Raiuno ha preparato per «arricchire » la serata.
Una diretta nella quale, a parte Andrea Bocelli impegnato ad intonare L’Ave Maria di Schubert e il pianista Giovanni Allevi, sarà protagonista la musica leggera, dalla canzone d’autore di Lucio Dalla e Claudio Baglioni al gruppo rock delle Vibrazioni, che ieri ha pure fatto sapere che «la Chiesa deve riconoscere gli errori del passato » e «aprirsi al dialogo con i giovani». Una serata in collaborazione con Bibi Ballandi, organizzatore di eventi tv, famoso per aver riportato Celentano in tv. Il tutto suona un po’ bizzarro e c’è chi come Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose, riflette sul fatto che «le modalità di questi incontri sarebbero da aggiornare». In fondo «è una formula che va avanti dagli anni Settanta con Taizé ed è stata poi innestata nella Chiesa cattolica con Wojtyla nell’83: ormai sono passati venticinque anni...».
Il fatto che Benedetto XVI risponda ai giovani, del resto, «è già il segno di un cambiamento: il rischio di tutti i grandi raduni è di fare arretrare il confronto». E poi c’è il problema della musica, peraltro assai sentito da Ratzinger. Meno male che il Papa non ha sentito in questi giorni le liturgie eucaristiche con il «Santo» ritmato da batterie e chitarre elettriche, i rap parrocchiali a tamburelli e un repertorio di canzoncine che a confronto Emmanuel, l’amatissimo inno della Gmg di Tor Vergata, pare una cantata di Bach. Il teologo Enzo Bianchi sorride: «Oggi i giovani sono alla ricerca di cose più essenziali e più congrue a una tradizione liturgica che ha una sua specificità. Non si può usare la musica del mondo, anche in senso positivo, per qualcosa che invece deve narrare l’Altro. Se Dio è l’Altro, altra è la musica, altri sono i segni, altre le parole, altra la maniera di trovarci». Passi per il concerto, «queste cose i giovani le trovano ovunque, si vede che hanno voluto offrire uno spettacolo... L’importante, però, è che durante la veglia si preservi la sacralità della musica».

© Copyright Corriere della sera, 1° settembre 2007

Queste vibrazioni pensano di utilizzare il palco per i loro scopi, magari politici? Non si capisce come mai la Chiesa debba fare un mea culpa continuo quando tutti i discorsi e le omelie del Papa mirano a farci riscoprire l'essenza del Cristianesimo.
Queste vibrazioni conoscono il pensiero di Benedetto?
Si comprendono ancora di piu' le parole del cardinale Ratzinger su certi "profeti". Sono completamente d'accordo con Enzo Bianchi.

R.


Il Papa voleva Mozart Gli rifilano Dalla e Baglioni

di CATERINA MANIACI

ROMA Lucio Dalla, Claudio Baglioni, le Vibrazioni, Andrea Bocelli... e poi gli attori Bianca Guaccero, Alessandro Preziosi, Fabio Fulco e Giancarlo Giannini: è il programma del classico concertone di fine estate, l'evento musicale di un Primo maggio o di qualche altra ricorrenza festaiola? No, si tratta degli ospiti previsti per "La Notte dell'Agorà" ( trasmesso in diretta da Raiuno). Questo sarà il momento-cult dell'Agorà dei giovani 2007 a Loreto, promossa dalla Cei (Conferenza Episcopale italiana) oggi e domani. Presso uno dei santuari mariani più frequentati in Italia, anzi, più esattamente nella piana di Montorso, tra maxischermi e postazioni volanti, già da molte ore è cominciata l'"invasione" di centinaia di ragazzi per l'appuntamento con Papa Benedetto XVI. Arrivano in pullman, in treno, più raramente in macchina, con i sacchi a pelo, con le chitarre, e sono pronti per questa due-giorni di preghiera e meditazione, che avrà il suo momento forte nell'incontro con il pontefice di oggi pomeriggio, quando alcuni ragazzi si presenteranno davanti a lui e gli porranno delle domande. Poi ci sarà il momento delle testimonianze, tra le quali una delle più attese è quella di padre Giancarlo Bossi, il missionario italiano rapito e poi liberato nelle Filippine quest'estate: domani, la santa messa concelebrata dal Papa. L'idea di base è quella di promuovere, appunto, l'incontro e la vicinanza tra i giovani e il Papa e di dare la possibilità a tutti di vivere un intenso momento di preghiera comunitaria. Ma sarà proprio questo che i ragazzi percepiranno, o il concertone di sabato sera non farà passare il resto in secondo piano? Il dubbio c'è. Come anche il dubbio che Benedetto XVI possa non sentirsi, per così dire, in piena sintonia con una sfilata di cantanti pop. "Petrus", il quotidiano online dedicato al pontificato di Bendetto XVI scrive di aver ricevuto molte segnalazioni di ragazzi che pensano che lo spettacolo rappresenti una specie di passo indietro rispetto all'atmosfera intensa e raccolta della veglia di Marienfeld, durante la Giornata mondiale della gioventù di Colonia nel 2005. E il direttore di "Petrus", Gianluca Barile, scrive: «Perché il Papa ha taciuto nelle ultime due uscite pubbliche - l'Angelus domenicale e l'udienza generale di mercoledì - sull'Agorà dei Giovani? Come mai il Santo Padre non ha fatto nessun accenno all'appuntamento di Loreto (...)? Sarà mica che il Benedetto XVI appassionato di Mozart e del pianoforte, del canto gregoriano e della vera sinfonia, non abbia gradito la decisione degli organizzatori di portare sul palco, sabato sera, cantanti e canzonette?». Forse è una pura casualità; dell'Agorà hanno parlato molti vescovi, a cominciare da monsignor Angelo Bagnasco, presidente della Cei, che è la promotrice dell'evento. Però... Angela Ambrogetti, sempre da "Petrus", lancia una sorta di invito-provocazione: «Per chi sarà a Montorso sarà difficile "evitare" il concertone stile Primo Maggio, ma chi segue da casa ha una possibilità: spegnere la tv e magari recitare il Rosario in famiglia. Sarebbe una bella testimonianza del coraggio e della forza dei giovani che vogliono essere presi sul serio». In ogni caso, l'Agorà si preannuncia come un evento dai grandi numeri, come i venti milioni e 600 mila euro del suo costo e i 300 mila ragazzi previsti in arrivo. Ne hanno parlato il segretario della Cei monsignor Giuseppe Betori, il capo dipartimentro della Protezione civile Guido Bertolaso e il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, in una conferenza stampa tenuta ieri a Loreto per illustrare la manifestazione. Le spese principali, però, specifica Betori, sono state sostenute grazie all'autofinanziamento dei giovani. «Tutte spese», sottolinea il segretario dei vescovi italiani con un chiaro riferimento alla polemica del momento, «che, eccetto alcune soggette per tassazione a legislazione straniera, sono sottoposte al fisco».

© Copyright Libero, 1° settembre 2007

9 commenti:

Luisa ha detto...

Vorrei solo ringraziare Enzo Bianchi per le sue parole sul"concertone".
In una frase mi sembra abbia detto l`essenziale , il perchè quando si celebra l`Altro, si incontra l`Altro , altra deve essere anche la musica, non una musica del mondo !

E con Raffaella spero vivamente che certi eviteranno di fare de palcoscenico una scena per servirci le loro importantissime opinioni personali!

Detto questo se ciò succederà, io lo saprò dalla stampa il giorno dopo, perchè mi asterrò di assistere ad uno spettacolo che ritengo fuori luogo e fuori tempo.... la mia televisione sarà spenta!

paola ha detto...

Finalmente arriva sulla carta stampata qualche pensiero di quello che circola su internet sul concerto. Possibile che siano più maturi i ragazzi di vescovi,preti e organizzatori di tali eventi? Ho partecipato ad alcune veglie preparatorie all'agora e sono rimasta colpita dall'attenzione,il silenzio dei ragazzi se in tanti confluiscono all'evento è perchè sono siceramente in cerca di qualcosa d'Altro diverso da ciò che trovano ogni giorno in qualsiasi discoteca, Paola

Anonimo ha detto...

Se potessi farei questa domandina semplice semplice ai 300 mila giovani dell’Agorà: siete qui per ascoltare il Santo Padre o il "concertone"?!?

Anonimo ha detto...

Grazie per i vostri contributi :-)
Concordo con Paola e con la sua riflessione: spesso si parla di giovani con la testa fra le nuvole o desiderosi di ascoltare megaconcerti. Ha ragione Mons. Forte: i ragazzi, ma anche chi ha qualche anno di piu', vuole ascoltare parole di conforto e di speranza.

euge ha detto...

Sono d'accordo sulla assoluta inutilità del cosidetto concertone!!!!!! Mi auguro che i ragazzi presenti a Loreto capiscano il profondo significato di questo incontro e ne sappiano trarre coraggio ed insegnamento utile per la loro esistenza!!!!!!
Perchè si continua a mischiare l'incontro religioso con il Festivalbar??????? Lo vogliamo capire o no che queste manifestazioni chiassose ed incasinate hanno fatto la loro epoce che è finita riprendiamoci un pò di spiritualità per favore!!!!!!
Eugenia

Anonimo ha detto...

Noi di Petrus abbiamo scritto diversi articoli in proposito e siamo lieti di essere stati ripresi da quotidiani a tiratura nazionale importanti come Libero; siamo altrettanti lieti che anche persone di Fede come te, Lella, Luisa e gli altri blogger abbiano concordato con noi sulla necessità di spegnere la Rv quando inizierà il concertone.
Grazie di cuore a tutti
Gianluca Barile

Anonimo ha detto...

Grazie Gianluca, la mia speranza e' che, alla prossima occasione (magari a Sydney), il Papa possa vegliare con i giovani come ha fatto con i bimbi della prima comunione, con i ragazzi di Colonia e con le famiglie di Valencia. Mi sarebbe piaciuto sentire le risposte del Papa ai giovani alle 21 piuttosto che alle 18 :-)
Ciao

EMA ha detto...

Concordo in tutto. Come dice il Papa, si deve andare controcorrente!se veglia deve essere, veglia sia. Se poi si pensa di dare un pò di svago, esistono tante persone e gruppi rock cattolici che fanno musica per i giovani: Gen rosso, don Giosy Cento, Nuovi Orizzonti, la corale del rinnovamento dello Spirito e tanti altri! Perchè non attingere a piene mani a queste risorse che la Chiesa ha in sè per dare testimonianza VERA alla gente a casa di quella che è musica che parla di valori?
Anche Bach andava bene, anzi benissimo, purchè lo spieghi prima di eseguirlo come accade la domenica pomeriggio su Radio Maria,
altrimenti sarebbe l'ennesima cosa fagocitata!

Ema

ps: Con grande rammarico, dopo bocelli, alla vista di baglioni ho staccato direttamente la spina del televisiore e non scherzo!

Utnapishtim ha detto...

sepolcri imbiancati.