9 settembre 2007
Politi ritorna se stesso: tenta di far scontare al Papa il trionfo di Loreto ma avrà una brutta sorpresa
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Cari amici, e' inutile: Politi non puo' cambiare! Oggi scrive un articolo a meta' fra lo zucchero e il veleno con una carezza e un pugno per il Papa. Contesteremo punto per punto l'articolo del Nostro, ma anticipo che, grazie alle nostra Mariateresa, sono andata a ricercare i dati di affluenza dei fedeli a Mariazell durante le visite papali e...Politi, Accattoli e altri avranno un brusco risveglio :-)
Non mi piace fare confronti e paragoni, ma non si puo' continuare ad infangare e sminuire Papa Benedetto contrapponendolo, piu' o meno velatamente, al predecessore.
E' ora di smetterla! La via migliore e' ripagare certi vaticanisti con la loro stessa moneta!
Raffaella
Quarantamila fedeli hanno accolto Papa Ratzinger alla basilica di Mariazell. Il freddo pungente uccide due anziani pellegrini
"Una minaccia la scienza senza Dio"
Benedetto XVI in Austria: Occidente in crisi perché teme la verità
Il futuro: "L´Europa ha troppi pochi bambini perché non si fida del futuro"
Il passato: "Il mondo è stato redento non mediante la spada ma la croce"
MARCO POLITI
DAL NOSTRO INVIATO
VIENNA - Con il bastone del pellegrino Benedetto XVI arriva a Mariazell, santuario della Madonna degli austriaci, degli slavi e degli ungheresi. Il suo viaggio in Ungheria è un pellegrinaggio di umiltà, perché non incontra folle. Qualche migliaio venerdì a Vienna, quarantamila alla basilica di Mariazell, in un clima di indifferenza che nel paese sfiora quasi la metà degli abitanti.
Solo una minoranza è autenticamente entusiasta. Almeno la comunità ebraica gli ha detto grazie, con una lettera che evoca anche il pericolo dell´Iran per Israele. Qui il Papa attraversa un´Europa secolarizzata, che i periodici megashow ecclesiali non riescono a cambiare. Benedetto XVI lo sa e ad ogni tappa affina il suo linguaggio. «Di un cuore inquieto e aperto abbiamo bisogno - sostiene - abbiamo bisogno di Dio e Gesù Cristo». Rivolgersi a Cristo come unico salvatore, spiega, non è disprezzo delle altre religioni né superbia, è solo confessione di un´appartenenza ardente e di un desiderio di verità.
«La rassegnazione di fronte alla verità - dichiara ai fedeli venuti a lui nonostante pioggia, neve, tempeste e un freddo che ha provocato l´infarto di due pellegrini - è il nocciolo della crisi dell´Occidente e dell´Europa». Ma se non si distingue tra bene e male, diventano ambigue anche le conquiste della scienza: «Possono aprire prospettive importanti per il bene dell´uomo, ma anche diventare una terribile minaccia, la distruzione dell´uomo e del mondo». Gli esempi Ratzinger li ha fatti in altre occasioni: dall´energia nucleare alla biotecnica. Qui in Austria il pontefice non usa toni apocalittici, vuole predicare, vuole convincere. E perciò ammette che ci sono «buone ragioni storiche» per il timore dei contemporanei che la «fede nella verità comporti intolleranza». Come venerdì, dinanzi ai diplomatici, aveva ammesso altri peccati di prepotenza da parte della religione.
Per papa Ratzinger è urgente instillare nei fedeli la consapevolezza che il cristianesimo non è un sistema di leggi e che i dieci comandamenti sono un sì a Dio, un sì alla famiglia, un sì alla vita, all´amore responsabile, alla solidarietà sociale, al rispetto degli altri, alla verità.
Un grande percorso in positivo, in cui il credente nel crocifisso sia richiamato all´amore per gli altri e nell´immagine del Bambinello sappia riconoscere i bambini poveri, i bambini-soldato, i bambini privi dell´amore dei genitori, malati, sofferenti, «ma anche quelli gioiosi e sani». L´Europa ha troppi pochi bambini, insiste: forse non si fida del futuro? Senza Dio il futuro non c´è.
Ai cristiani tentati da altre esperienza - e forse guardano a Budda o a Maometto - Benedetto XVI rammenta che certamente «grandi personalità della storia hanno fatto belle e commoventi esperienze di Dio», ma sono esperienza umane perché «solo Cristo è Dio». Un Papa non può parlare diversamente. E se si chiama Ratzinger (con un´allusione obliqua al credo islamico) aggiunge: «Dio ha redento il mondo non mediante la spada, ma mediante la Croce».
Lo stesso approccio di chi vuole plasmare preti e religiosi ad un cristianesimo essenziale anima il pontefice all´ora dei vespri nella basilica di Mariazell piena di sacerdoti, frati e suore. Si è poveri, dice, per occuparsi dei poveri e ciascun ordine si faccia «un severo esame di coscienza». Si è casti per offrire amore disinteressato in una società presa dalla frenesia dell´individualismo, dell´avidità, del consumismo, dell´impazienza. Si è obbedienti per darsi completamente a Dio. E ciò, sottolinea, implica umile obbedienza alla Chiesa.
In terra d´Austria il pellegrino Ratzinger offre un´immagine delicata, completamente diversa dalla caricatura del pontefice-panzer. Ma il suo predicare solleva anche un interrogativo: basta un grande catechizzatore per fare il timoniere? I rapporti ecumenici, nonostante un cero benedetto a Mariazell per l´assemblea pancristiana di Sibiu, sono in surplace. Le relazioni con l´Islam narcotizzate. I preti mancano drammaticamente in tutto l´orbe cristiano. E nella vita delle coppie la Chiesa non riesce ad entrare con parole giuste.
© Copyright Repubblica, 9 settembre 2007
Politi...Politi...Politi...innanzitutto i dati: sono stati, ma nessuno osa dirlo, una vera e propria sorpresa in positivo (resti sintonizzato su questo blog, Politi, perche' piu' tardi Le offriro' cifre e date).
Poteva mancare in Politi l'allusione all'Islam? Evidentemente non sono bastate al Nostro le interpretazioni disastrose della lectio di Ratisbona.
I rapporti ecumenici, caro Politi, non si costruiscono su finti abbracci, devono essere profondi e Papa Benedetto lo sa.
Non basta fingere di andare d'accordo tanto per fare contenti i media per risolvere problemi che perdurano da secoli e da millenni.
Il Papa non ragiona per logiche mediatiche, Politi! Come afferma Magister, ha una sua strategia limpida e cristallina: niente ipocrisie! Dialogo vero, basato sulla Verita'!
Evidentemente l'accenno, Politi, ai mega raduni vuole essere una stoccata al trionfo di Loreto. Non si e' ancora rassegnato? Pazienza!
Lei si chiede, caro Politi, se basti un grande catechista per salvare la Chiesa.
E' FONDAMENTALE IN QUESTO MOMENTO STORICO AVERE UN PAPA CATECHISTA!
Non ci sono alternative! Dal suo articolo pare quasi che la colpa dell'allontanamento dei fedeli dalla Chiesa sia di Papa Benedetto! E' falso perche' il processo di secolarizzazione e' in atto da decenni e proprio per questo il Papa catechista e' necessario.
E' inutile fare grandi progetti: dialogo con islam ed ebraismo, dialogo con protestanti e ortodossi, se poi i cattolici non distinguono un Re Magio dalla befana! Ecco l'importanza fondamentale di un Papa catechista ed evangelizzazione.
Il piccolo gregge ha bisogno di un Pastore. Il tempo della religione di massa e', purtroppo, finito! Oggi siamo tutti piu' consapevoli: ecco la grande lezione del Papa teologo
Raffaella
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12 commenti:
per rispondere al nostro amico si può dire, in una prospettiva da credenti (che non è una parolaccia)che essere catechisti non basta , occorre la grazia del Signore. Ma per chi non crede questo è un discorso in cinese. Eppure è così per noi. Ogni papa ha qualcosa da dare in base ai doni che ha ricevuto dal Signore e il dono di papa Benedetto è proprio quello di essere uno straordinario catechista.
Il resto sono polemiche piccine ma piccine che più piccine non si può.
Buona domenica
volevo anche aggiungere una cosa, cara amica. A parte il pensiero unico omologato che porta ad artcoli quasi ciclostilati, avendo già letto anche il Corriere,noto però una cosa in positivo: nessuno fa dell'ironia sui contenuti, insomma il contenuto del discorso è trattato con il giusto rispetto. E infatti se c'è una cosa forte in papa Benedetto è la forza della parola, il suo fascino.Quella che come un seme si pianta nel terreno e un giorno darà frutti. Io ne sono sicura.Non esistono ricette magiche per accendere nelle persone la voglia di Dio, occorre un percorso , non slogan gridati o spettacoli ad effetto. E' dentro che deve partire tutto e per questo ci vuoledisponibilitàad ascoltare e a essere cambiati.
Purtroppo. il lupo perde il pelo ma, non il vizio diceva un proverbio!!!!!!!!!!!!! ed ecco la dimostrazione pratica di un trasformismo fatto all'occorrenza operato con una sfrontataggine mai vista e chi poteva operare tutto ciò se non Politi, Accattoli e c.?????????????????? Una cosa vergognosa è inutile spiegare a Politi che il confronto sistematico fra due persone è la cosa più stupida e ignobile che si possa fare soprattutto quando si parla di due Papi. Caro Politi il suo non è giornalismo il suo è soltanto riempire pagine di giornali con delle frasi e con dei dati che non stanno, è il caso di dirlo ne in cielo e ne in terra...... A meno che dopo il suo articolo su Loreto, il suo editorialista, ha pensato bene di ripotarla sulla sua vecchia strada!!!!!!!!!!!!!!!! allora la cosa è ancora più grave perchè significa semplicemente che lei non può scrivere ciò che è evidente ormai per tutti. Benedetto XVI è amato e seguito e non ci stupidi confronti che reggano!!!!!!!!!! se lo metta bene in testa lei e tutti quelli come lei.
Eugenia
Buongiorno Mariateresa ed Euge :-)
Sono assolutamente d'accordo con il discorso di Mariateresa: non esistono ricette o formule magine. Occorre, con calma e pazienza, fare la giusta semina ed e' esattamente cio' che Benedetto sta facendo.
Purtroppo si voglio sempre e comunque confrontare le persone. E' un discorso sbagliato, ma oggi e' necessario smascherare la malafede dei media e con sommo rammarico dovro' citare dei numeri.
Consiglio a Politi e soci di seguire oggi la visita del Santo Padre all`Abbazia di Heiligenkreuz che è anche un seminario ,assolutamente stracolmo che deve rifiutare seminaristi e che ha più seminaristi che in tutti i seminari riuniti dell`Austria.
Ebbene , come tutti i seminari che sono pieni non solo in Austria ma ovunque nel mondo ...il seminario di Heiligenkreuz ,sarebbe definito dai progressisti come un seminario rigido e tradizionalista...ebbene sono proprio questi seminari che sono pieni...ciò non vi fa riflettere cari giornalisti?
Io non farei più commenti su Politi e soci.....Papa Benedetto non lo digeriscono e non lo digeriranno mai, dunque, se ci sono folle ...per loro sarà solo un megashow...vuoto e superficiale...se non ci sarà folla...sarà il segno che il Papa non è ascoltato...allora lasciamo perdere....
Lo ripeto Politi è un non credente, a cui Papa Benedetto sta antipatico...mettiamo insieme le due cose e i risultati sono prevedibili e scontati!
Se per caso Politi partorisce con grande difficoltà un articolo che a prima vista sembra positivo...quasi bello e oggettivo....in realtà ,deve subito prendere una medicina d`urgenza per curare lo choc anafilattico provocato, e di seguito gettare giù un articolo più consono ,dunque velenoso! Ed eccolo liberato e guarito !
Poi noi potremmo creare un movimento di liberazione contro Politi.....ma tempo e energia persa....tutto ciò è cosi piccino che più piccino non si può!!
Grazie Luisa :-)
c'è del vero in quel che dice Luisa, è inutile fissare un sedano sperando che diventi un garofano. Ognuno, legittimamanete, è quello che è o può essere. leggevo poco fa un articolo sul New York Times che voi sapete come è devoto.
http://www.nytimes.com/2007/09/09/world/europe/09pope.html?ref=world
Il giornalista poi è quello che è, lo ricordo sotto Ratisbona, una roba aguzza, con somma puzza sotto il naso. Questo giornale cita Politi all'occasione.
Beh, a parte che il suo articolo per certi versi è più completo di alcuni dei nostri giornalisti nostrani, dovendo fare il paragone con le folle cosa fa, come potete constatare anche voi,non paragona il nostro Benedetto con GPII ,sapendo che la materia è opinabile , ma paragona Benedetto con se stesso e cioè con la sua messa in Polonia. beh, per rispetto alla vostra intelligenza non mi dilungo sulla differenza della situazione logistica (lui parla del santuario di Mariazell), nè sulla differenza tra Austria e Polonia come situazione dei credenti. Avete visto però che dovendo introdurre un elemento di delimitazione o negativo, si sceglie quello che c'è o viene in mente, anche se è scorretto o imparagonabile. Bisogna che ce ne facciamo una ragione.
Amen.
Lasciamo al lupo il pelo eil vizio.
Scusate se mi intrometto, ma vorrei anch'io aggiungere due considerazioni:
la prima è che, a proposito di ecumenismo, nessuno parla mai abbastanza dei grandi progressi per esempio con Alessio II, il nocciolo duro della Chiesa Ortodossa (se non mi sbaglio!);
in secondo luogo pare che il gesto di ieri di recarsi al monumento ebraico sia stato molto apprezzato; in terzo luogo il discorso di Ratisbona ha permesso invece di iniziare un dialogo con l'Islam moderato...E comunque, se a qualcuno bisogna tirare le orecchie per le poche vocazioni, forse è dei sacerdoti stessi: alcuni sono encomiabili, altri dovrebbero sinceramente mettersi in cammino sulle orme di Benedetto XVI e capire cosa realmente la gente ha bisogno di sentirsi dire!
Alby
Grazie delle segnalazioni preziose, Mariateresa :-))
Alby ha perfettamente ragione nel "consigliare" ad alcuni sacerdoti di mettersi in ascolto di Papa Benedetto. L'esempio di buoni sacerdoti e' fondamentale.
Condivido le tue osservazioni AlbY. Hai ragione Luisa su Politi, infatti nel mio post dicendo che il lupo perde il pelo ma, non il vizio, intendevo proprio dire che se Politi ha sul gozzo ( nel senso che non lo può digerire), peggio per lui però allora, è preferibile che resti fedele a quello che è senza trasformismi. Non si può osannare o quasi Benedetto a Loreto e poi riadottare la linea del confronto vergognoso una settimana dopo!!!!!!!!!!!!!!!. Caro Politi mi dispiace per lei che non avrà mai lìopportunità di sapere e di rendersi conto del valore e dello spessore culturale di una persona che con la sua umiltà e semplicità sta conquistando il cuore di tutti!!!!!!!
che Politi non ami questo Papa non è un segreto. Che scriva per un giornale anticlericale nemmeno. Non vorrei ripetermi ma non è lui a stupirmi ma altri giornalisti da cui mi aspetterei qualcosa di più, se non altro per la loro appartenenza dichiaratamente cattolica.
Comunque, visto che qui ci si riferisce a Politi, mi sento di ricordargli che il Papa non è una caricatura e il pontefice panzer vive ormai solo nella sua fantasia (visto che lui è tuttora un accreditato, comodamente ospitato nell'aereo papale ad ogni spostamento. Fosse un panzer, forse Politi sarebbe rimasto a Roma o costretto a volare con le sue ali).
Quelli che lui e i suoi amici intellettuali vedono problemi urgenti non è detto che lo siano per la maggioranza dei cattolici della strada. L'ecumenismo che piace a lui è quello che si apre ai fratelli protestanti, naturalmente alle loro condizioni.
Il fatto che in questo modo possano perdersi per strada principi, tradizioni, persone di consolidata fede per andare incontro all'esigenza di una chiesa che sta andando incontro ad un'emorragia di fedeli anche più grande della nostra, è irrilevante. Perchè aprirsi a loro, nella mentalità dei nostri illuminati, vuol dire aprirsi alla società (o adeguarsi ad essa) sempre in nome del famoso spirito del Concilio, ormai più venerato dello Spirito Santo. Dei fratelli ortodossi, naturalmente, non importa nulla, visto che sono ritenuti ancora più tradizionalisti di noi.
Le relazioni con l'Islam sono un chiodo fisso del caro Politi che spesso e volentieri ci mette di suo. Non ha mai digerito il trasferimento di Monsignor Fitzgerald (quello del dialogo interreligioso che piace a lui) alla nunziatura del Cairo e da allora non ha perso occasione per interpretare a suo modo ogni frase del Papa, come oggi quando dice:- «solo Cristo è Dio». Un Papa non può parlare diversamente. E se si chiama Ratzinger (con un´allusione obliqua al credo islamico) aggiunge: «Dio ha redento il mondo non mediante la spada, ma mediante la Croce» -.
E grazie...bontà sua che concede al suo vicario di dire che solo Cristo è Dio. Chi lo dice poi che il Papa alludesse alla fede islamica e non a tutti coloro che hanno distorto il messaggio cristiano sguainando la spada al posto della croce? La si smetta di mettere in bocca al Papa, con allusioni personali, pericolose cose che non dice e che altri domani potrebbero usare come slogan nefasti.
I giornalisti seri fanno informazione mediante la cronaca, non per allusioni personali usate, quelle si, come spade.
Non si capisce poi quali dovrebbero essere le parole giuste per entrare nella vita delle coppie: "andate e divorziate" oppure "andate e fate una coppia di fatto"? Ma forse diventa difficile parlare alle coppie quando la società, i suoi modelli e i suoi illustri pensatori moderni si preoccupano di parlare sempre e solo all'individuo fine a se stesso e mai all'altro.
Ho l`impressione ,ma posso sbagliarmi e non vorrei generalizzare, che i giornalisti ,che hanno in mano i discorsi e omelie del Papa in anticipo, sfornano i loro articoli , avendo già scelto i passaggi più salienti per loro, incuranti poi, di quello che il Papa dirà effetivamente, delle sue improvvisazioni, del tono da lui impiegato.
E purtroppo Politi ha l`arte di estrapolare le parole del Papa per metterle al servizio delle sue idee o chiodi fissi...e sappiamo quanto questa maniera di procedere ha già causato danni enormi!
Politi pone una domanda di cui noi conosciamo già la sua risposta personale in funzione appunto delle sue idee fisse....a Politi io mi sento di rispondere, che sì ,Benedetto XVI non è solo un immenso catechista ma anche il timoniere di cui la Chiesa ha bisogno in questo momento della storia. La Barca di Pietro è condotta con mani solide e sicure !
E non saranno certo le analisi parziali , riduttrici e scontatissime di Politi a cambiare quello che è un dato di fatto sotto gli occhi di tutti !
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