3 ottobre 2007

Attenti al gatto...del Papa :-)


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Il Papa e Chico, il gatto che lo graffiò

Un libro con uno scritto di don Georg. Protagonista il soriano bavarese

MILANO — «La storia del mio amico inizia il 16 aprile 1927, in una notte freddissima... ». Quando al mattino, prima dell'alba, «nella casa al numero 11 della piazza principale di Marktl sull'Inn, qui in Baviera, si sentì forte il pianto di un neonato...». Si trattava di Joseph Aloisius Ratzinger, il Papa. Uno dei suoi più cari «amici» racconta quei momenti di gioia per la famiglia bavarese, ma anche pezzi di vita successivi di un ragazzo tedesco destinato ad entrare nella storia. Sembra una favola, perché a narrare la storia di Benedetto XVI è Chico, un gatto, anzi il «suo» gatto, quello cui Ratzinger dava da mangiare, l'unico autorizzato a passeggiare sulla tastiera del suo pianoforte, l'unico ad acciambel-larglisi in grembo mentre era immerso nella lettura.
Joseph e Chico. Un gatto racconta la vita di Papa Benedetto XVI (Edizioni Messaggero Padova, in libreria dalla prossima settimana) è il libro per bambini scritto da Jeanne Perego con la prefazione di Padre Georg Gänswein, il segretario del Papa. La Perego, milanese trapiantata in Baviera ripercorre la vita di Joseph Ratzinger attraverso il ricordo del suo amato gatto Chico. Che esiste davvero! La scrittrice lo ha incontrato: «È un grosso siamese di nove anni dal pelo rossiccio», sorride. È nel piccolo centro di Pentling, vicino a Ratisbona dove Ratzinger ha vissuto quando insegnava all'Università. Il gatto Chico abita nella casetta di due contadini bavaresi, proprio vicino a quella che l'allora professore fece costruire per sé e i suoi due fratelli, Don Georg e Maria.
«Sai come ho fatto a capire che lui è un grande amico di noi gatti? — "scrive" Chico ai suoi piccoli lettori —. Perché nel suo giardino ha fatto mettere una scultura che rappresenta un gatto». Ogni volta che Ratzinger da cardinale tornava nella sua casa bavarese, hanno raccontato i proprietari di Chico, il gattone rosso si trasferiva da lui, giorno e notte. «Quando vedevo le tapparelle alzate — "racconta" Chico —, capivo che lui era arrivato. Allora correvo a strofinarmi contro le sue gambe». E il futuro papa si prendeva cura di lui, dandogli da mangiare e coccolandolo. Anche quella volta che «ho fatto il birbante con lui: una volta a Natale l'ho graffiato. Lui voleva mandarmi fuori di casa a prendere una boccata d'aria, ma io non ne volevo proprio sapere..., e ho tirato fuori le unghie. Lui mi ha perdonato subito: "Non farlo più però"». E ai padroni di Chico Ratzinger ha raccontato che il gattone ogni tanto è un po' svitato.
Nel suo racconto, Jeanne Perego alias Chico arriva fino alla fumata bianca, quella d'elezione a Papa del cardinal Ratzinger, «ero talmente eccitato che mi sono dimenticato di reclamare la cena...». E la stessa Perego ricorda quel momento, «ero a Frisinga (lei vive a pochi chilometri da lì,
ndr), all'improvviso le campane hanno cominciato a suonare a festa, c'era una tale gioia». La scrittrice non ha mai incontrato il papa, ma, spiega, ha voluto scrivere questo libro per i bambini «perché lui incarna dei bei valori con il suo esempio di costanza, impegno e serietà ».
Dall'elezione, Chico non ha più visto il suo amico papa. Neanche nel settembre 2006, quando Benedetto XVI è tornato a Pentling. La grande confusione e il corteo papale lo hanno spaventato e fatto scappare. È riuscito ad accarezzarlo solo Padre Georg, il segretario di Ratzinger.

© Copyright Corriere della sera, 3 ottobre 2007


DON GEORG

«Cosa imparare da questa creatura di Dio»

di DON GEORG GÄNSWEIN

Joseph e Chico, questo è il titolo del libro che state per leggere; un libro con tante illustrazioni per raccontare la vita di una persona unica al mondo: il Santo Padre... Ma qui voi, cari ragazzi, trovate una biografia diversa dalle altre perché a raccontarla è un gatto, e non capita tutti i giorni che un gatto consideri il Santo Padre suo amico e si metta a scrivere la sua storia. Si conoscono da tanto tempo e sono veramente interessanti le cose che Chico racconta, ovviamente sempre considerandole dal suo punto di vista; in fondo è un gatto, anche se un gatto amico. Io vivo ormai da diversi anni accanto al Papa Benedetto XVI, e il mio nome è Don Georg — in italiano Don Giorgio— proprio come il fratello maggiore del Santo Padre... Il Santo Padre è una persona speciale, ma è così soprattutto perché è un amico sincero di Gesù: questo è importante! ... Proprio perché è pieno di fiducia in Gesù, il Papa non si scoraggia davanti alle difficoltà e non si stanca di voler bene a tutti. Vuole bene in modo speciale a voi, ragazzi, e sa che, se vi mettete d'impegno, sapete essere generosi; anzi prega ogni giorno perché possiate crescere sani nel fisico e buoni nell'animo.
Sarete così felici e potrete costruire un mondo migliore. Certo, il Papa vuol bene anche ai gatti e a tutti gli animali perché sono creature di Dio e spesso, come Chico, ci danno degli insegnamenti che è bene ascoltare.
Ad esempio, concludendo il suo racconto, il nostro Chico dice di aver compreso che ora il Santo Padre non è più solo il suo amico, ma il grande amico e la guida di tutti i cattolici.
Ha capito anche lui, che è un gatto, quale è la vera missione del Papa: essere l'amico di tutti alla maniera di Gesù, che ci ha amati fino a dare la sua vita sulla Croce. Questa non è la missione solo del Papa, ma di tutti i cristiani, di tutti coloro cioè che scelgono di avere come il loro più grande amico Gesù. Una missione che è per i grandi, ma anche per i piccoli come voi, perché l'amore non ha età e non conosce limiti. L'Amore è Dio.

© Copyright Corriere della sera, 3 ottobre 2007

6 commenti:

mariateresa ha detto...

guarda, non vorrei sembrare bacchettona perchè proprio non lo sono, ma non sembra surreale che un giornale come il Corriere faccia un servizio sul libro del gatto del Papa e non sull'intervento di ieri di Alessio II? E per giunta anche abbastanza ampio?
A me sembrano tutti diventati matti.

Anonimo ha detto...

Mariateresa, posso dirti una cosa? Mi hai letteralmente rubato le parole di bocca!

paola ha detto...

Sono assolutamente d'accordo con voi:quello che interessa ai giornalisti è la curiosità,il pettegolezzo,lo scandalo,ma forse è proprio una scelta mirata di alcune testate,Paola

brustef1 ha detto...

L'idea del felino-scrittore é molto graziosa, ma vorrei fare una notazione: se è un siamese come fa ad avere il pelo rossiccio?

Anonimo ha detto...

....è un soriano..

e comunque il vero gatto del papa è Fritz...ed è persiano..
il quale dichiara:...

«Ho dato mandato ai legali della Sacra Rota di querelare il quotidiano e smentire quell’articolo. Ma non ho fiducia nella giustizia italiana…».

_/l、
(゚、 。 7
 l、 ~ヽ
 じしf_,)ノ Meow :)

..A PASSO FELPATO..VERSO IL CIELO STELLATO..

Raffaella ha detto...

:-))))