17 maggio 2008

Al via nel pomeriggio la visita pastorale del Papa a Savona e Genova (Radio Vaticana)


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Al via nel pomeriggio la visita pastorale del Papa a Savona e Genova

Benedetto XVI inizia questo pomeriggio la sua visita pastorale a Savona e Genova. Si tratta del suo nono viaggio apostolico in Italia. L’aereo papale partirà alle 15.30 dall’aeroporto romano di Ciampino per atterrare a Genova-Sestri alle 16.20. Prima tappa del viaggio sarà il Santuario di Nostra Signora della Misericordia a Savona, dove il Pontefice si fermerà in preghiera. Alle 17,45 presiederà la Messa in Piazza del Popolo, evento che la nostra emittente seguirà in diretta. In serata l'arrivo a Genova dove domani pomeriggio concluderà la sua visita. Ma diamo la linea alla nostra inviata Debora Donnini:

Si respira un’aria di grande attesa a Savona dove il Papa arriverà alle 16.45. Numerosi i manifesti di accoglienza:”Savona saluta il Santo Padre”, la scritta che vi campeggia. Erano quasi 200 anni che un Pontefice non faceva visita a questa città ligure. L’ultimo era stato Pio VII che vi trascorse quasi 3 anni di prigionia per volere di Napoleone. Negli appartamenti dove venne tenuto si vedono ancora le grate da cui le guardie lo spiavano per impedirgli di avere contatti con il mondo esterno, specialmente con i vescovi, ma il Pontefice riuscì comunque a far pervenire messaggi, nascosti anche nei cestini della verdura e grazie all’aiuto di molta gente. In questo modo riuscì a evitare che Napoleone si facesse autorizzare a nominare lui stesso i vescovi.

Pio VII ritornò a Savona nel 1815 per incoronare la statua della Madonna della Misericordia e ringraziarla, così, della sua liberazione. Proprio il santuario di Nostra Signora della Misericordia sarà la prima tappa della visita di Benedetto XVI che regalerà alla Vergine una rosa d’oro. Grandi i preparativi, fra cui splendide composizioni floreali, a Savona, la terra che diede i natali a due Papi, Sisto IV e Giulio II, dove si attendono circa 50mila fedeli. Si teme però per il maltempo così come a Genova dove oggi piove. Ma Benedetto XVI troverà una città illuminata: il cardinale arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco chiede ai fedeli e ai parroci di accendere le luci della case e delle chiese per dare il benvenuto al Papa che in serata arriverà al Santuario della Madonna della Guardia e il giorno dopo avrà diversi incontri in città. E a ricordo della visita papale, il porporato invita a sostenere il “Centro di aiuto alla vita” per le donne che si trovano in difficoltà per una gravidanza e “L’abbraccio di don Orione”, una casa di accoglienza per neonati abbandonati o posti sotto a tutela del tribunale dei minori in attesa di adozione: un’opera che, promossa dalle suore di don Orione, sarà inaugurata in giugno.

Uno degli incontri toccanti a Genova, domenica, sarà sicuramente quello di Benedetto XVI con i bambini, i genitori e il personale dell’ ospedale pediatrico Gaslini, di fama internazionale per la cura delle malattie più rare e non solo. Si lavora intensamente per mettere a punto gli ultimi dettagli ed è grande l’attesa, specialmente fra i bambini che regaleranno a Benedetto XVI poesie, disegni, un bouquet di fiori e un quadro raffigurante il Pontefice stesso. Il presidente della Fondazione è il cardinale, Angelo Bagnasco, arcivescovo della città. Un ospedale d’avanguardia, il Gaslini, e di straordinaria accoglienza per i bambini con i diversi padiglioni indicati dalle immagini di differenti animali, con i suoi splendidi viali, con la possibilità per i genitori di stare costantemente accanto ai loro figli. Un ospedale, dunque, che testimonia con evidenza ancora oggi come il cristianesimo abbia portato questa amorevole attenzione all’uomo, specialmente se sofferente. L’importanza della fede per i malati è stata sottolineata ai nostri microfoni dal direttore del reparto di nefrologia del Gaslini, Gian Marco Ghiggeri. Ma sentiamo la testimonianza di alcuni bambini. Cominciamo da Francesca, 11 anni.

D. – Sei emozionata, sei contenta per il fatto che viene il Papa?

R. – Sì, anche perché non l’ho mai visto e guarda caso è lui che viene da me e non sono io che vado da lui. E’ una cosa un po’ emozionante, un po’ tanto...

D. – Cosa pensi che il Papa ti dirà?

R. – Io penso che guarderà tutti i bambini e li guarderà dolcemente. Insomma, è il Papa!

D. – Pensi che vi darà anche una parola di conforto, di incoraggiamento per la malattia?

R. – Sì, sì a tutti.

D. – Tu senti che Gesù Cristo ti è vicino, anche in questa sofferenza?

R. – Sì.

D. – Hai preparato qualcosa di particolare per la visita del Papa?

R. – Non ho avuto tempo.

D. – Ciao, come ti chiami?

R. – Besian.

D. – Sei contento della visita del Papa?

R. – Sì.

D. – L’hai mai visto?

R. – No.

D. – E che cosa ti aspetti che ti dica?

R. – Una sua benedizione e gli auguri per la malattia e per il resto.

D. – C’è qualcosa che vuoi dire al Papa?

R. – Grazie di tutto, perché non l’avevo mai visto.

D. – E tu Francesca, c’è qualcosa che vuoi dire al Papa?

R. – Spero che il Papa possa andare in tutto il mondo a dare coraggio a tutti i bambini che stanno male.

Ma quali inziative stanno preparando i bambini per questa visita del Papa? Debora Donnini lo ha chiesto a Vincenzo Lorenzelli, commissario straordinario dell’Istituto:

R. – Stanno preparando un regalo per il Papa, certo in collaborazione con noi e sotto il nostro controllo, ma saranno loro alla fine della cerimonia ad offrirgli questo dono in ricordo della sua visita.

D. – Cosa aiuta coloro che operano in contatto con la sofferenza dei bambini che è quella che più colpisce, proprio perchè è la sofferenza dei più piccoli…

R. – Forse questo è il significato molto particolare e molto bello della visita del Sommo Pontefice all’Istituto Gaslini. Effettivamente il Santo Padre ha scelto a Genova di entrare in contatto diretto non solo con i piccoli, ma con i più deboli dei piccoli che sono proprio i bambini malati.

D. – C’è anche l’attesa di ricevere un messaggio, una parola di conforto per quanti lavorano qui ed anche per i bambini ricoverati?

R. – Certo una parola di conforto, ma anche di stimolo, perché dedicarsi alla medicina pediatrica è una cosa molto particolare ed occorre una vocazione da medici, ma ancor di più occorre una vocazione particolare perchè curare i bambini e vedere la malattia del bambino è particolarmente delicato, anche dal punto di vista della psicologia degli operatori. Un incoraggiamento, quindi, che arriva dal Santo Padre è senz’altro estremamente prezioso per tutti noi e aspettiamo veramente con ansia la sua visita.

D. – L’ospedale Gaslini è anche in primo piano per la ricerca. Di cosa vi occupate soprattutto?

R. – Ci occupiamo a largo spettro soprattutto delle malattie più rare. L’Ospedale Gaslini non è soltanto un ospedale e un istituto di ricovero e cura, ma ha carattere scientifico e quindi la ricerca rappresenta uno dei nostri punti di forza da sempre. Tutta la ricerca in tutte le malattie rare e le più delicate ci vede oggi all’avanguardia e questo sicuramente in Italia, ma anche nei primissimi livelli del mondo internazionale. Siamo sul fronte da tutti i punti di vista: da quello oncologico a quello delle malattie renali. Potrei citarne tanti.

Tra i vari appuntamenti previsti dal programma della visita del Papa a Genova, c’è anche l’incontro domani con i vescovi e i seminaristi della Liguria, presso il Seminario Maggiore Interdiocesano, intitolato a “Benedetto XV”. Quale clima si respira nel Seminario? Isabella Piro lo ha chiesto al Rettore, mons. Michele Cavallero:

R. – Si respira un clima pieno di gratitudine, perché per noi è proprio un dono poter ricevere questa visita, un dono speciale, che non è dato a tutti! Cerchiamo di accogliere il Papa per quel dono che Egli rappresenta per la Chiesa e per noi è davvero una grazia, una grazia particolare.

D. - La Diocesi di Genova ha deciso di legare la visita del Papa alla nascita di due iniziative: un centro per la vita e una casa di accoglienza per i neonati. Da cosa nasce questa scelta?

R. - Nasce dalla consapevolezza che la Chiesa, testimone dell’amore di Cristo, è chiamata ad essere vicina alle situazioni di maggiore necessità, di maggiore difficoltà, in cui la vita dell’uomo è più provata. Questo è il desiderio: dare un segno che l’annuncio evangelico è l’annuncio che porta dei frutti di carità, che porta dei segni di speranza per il nostro mondo.

D. – Il vostro Seminario è intitolato a Benedetto XV che è stato, almeno finora, l’ultimo Papa genovese. Un Pontefice molto caro all’attuale Successore di Pietro, tanto che ne ha ripreso il nome. Quale insegnamento resta del suo Pontificato?

R. – Benedetto XV è vissuto durante il primo conflitto mondiale, durante il quale ha tenuto una posizione di stretta equidistanza tra i contendenti, invitando tutti, ripetutamente, alla pace e definendo quella guerra “un’inutile strage”, quindi denunciandone tutta la gravità, spingendo per una soluzione diplomatica di quel conflitto e poi dedicandosi, con grande carità, a tutti gli esiti nefasti di quella guerra. Fu anche il Papa che diede alla Chiesa il primo Codice di Diritto Canonico, dopo il 1500; diede impulso alle missioni, valorizzando molto l’inculturazione del Vangelo nelle terre di missione, con uno sguardo, direi, molto moderno. Fu una figura di grande servizio e di grande speranza per la Chiesa, una persona che ci ha insegnato, contemporaneamente, l’importanza del servizio alla Chiesa e della pastoralità nella Chiesa. Resta quindi, per noi, una figura luminosa, un bello stimolo per i seminaristi.

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