20 luglio 2008

Cala il sipario sulla GMG di Sydney. Padre Lombardi: "Non posso escludere incontro con vittime dei preti pedofili" (Apcom)


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SYDNEY 2008: LA GMG SUI PRINCIPALI QUOTIDIANI ITALIANI DI OGGI (Sir)

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L’anatema del Papa sui preti pedofili: «Siano processati» (Tornielli...da leggere!)

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Il Papa: "Condanno la pedofilia. Misfatti gravi e vergognosi". Poi aggiunge a braccio: "Sono profondamente dispiaciuto" (Apcom)

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Preti pedofili, Lombardi: Non posso escludere incontro con vittime

Sydney, 20 lug. (Apcom)

La più grande celebrazione nella storia dell'Australia; Sydney cuore della chiesa universale: è stata un successo la Giornata Mondiale della Gioventù che ha radunato mezzo milione di giovani giunti a Sydney da 170 Paesi per abbracciare il Papa. Ratzinger ha superato la prova, il delicato compito di penetrare nei cuori del popolo di Wojtyla. Perchè fu proprio il Papa polacco a volere la Gmg. E all'indomani della sua morte i giovani erano smarriti, fino a quando anche il Papa tedesco ha cominciato a entrare, piano piano, nei loro cuori.

Nell'Ippodromo di Randwick erano in 350 mila. Ma fuori ce n'erano almeno altri 50 mila. Un altro bagno di folla per il Papa che questa mattina ha concluso con una solenne messa l'evento. Dando appuntamento a Madrid, nel 2011.
I giovani sono chiamati "a contribuire all'edificazione di un mondo in cui la vita sia accolta, rispettata e curata amorevolmente, non respinta o temuta come una minaccia e perciò distrutta", ha detto Ratzinger rivolgendosi ai 'suoi' papaboys.

"Dobbiamo permettere all'amore di penetrare nella dura crosta della nostra indifferenza, della nostra stanchezza spirituale, del nostro cieco conformismo allo spirito di questo nostro tempo. Solo allora - ha aggiunto - possiamo permettergli di accendere la nostra immaginazione e plasmare i nostri desideri più profondi".

Nel suo primo discorso in terra australiana, dopo venti ore di viaggio, Ratzinger aveva parlato di "un volo logorante"; eppure, per questi giovani accorsi da ogni angolo della terra, questa lunga trasferta l'ha voluta proprio fare.

Abbraccia i giovani, li esorta a superare il "cieco consumismo" e a dare vita a "una nuova generazione"; chiede scusa per lo scandalo dei preti pedofili che ancora mette in ginocchio la chiesa in Australia; benedice il "coraggioso" gesto del governo di Canberra di chiedere scusa, per la prima volta nella storia, al popolo aborigeno per "le ingiustizie" subite dai bianchi. Si è snodato su questi tre filoni - giovani, pedofilia preti, aborigeni - il primo viaggio di Benedetto XVI in Australia.

Una settimana iniziata con tre giorni di riposo a Kenthurst, a una quarantina di chilometri da Sydney, dove il Papa ha potuto riposarsi, seguita da una full immersion nella Gmg. Viaggio che si conclude domani mattina alle 10 (le 2 ore italiane), e non è escluso che il Papa possa incontrare le vittime degli abusi sessuali da parte di religiosi. "Finchè l'aereo del Papa non ripartirà non escludo che possa avvenire" questo incontro con le vittime, ha detto oggi padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede.

Lungo la baia di Barangaroo, accoglienza suggestiva per Papa Benedetto XVI, giunto a bordo di un mega-battello accompagnato da 12 giovani, e accolto da un rito aborigeno, con danze e canti tradizionali.
Mezzo milione hanno festeggiato il suo arrivo al porto di Sydney, mentre mercoledì è stata la giornata nel segno del dialogo ecumenico e interreligioso, con l'incontro con leader anglicani, protestanti, ebrei, musulmani, buddhisti.
Venerdì è stata la volta della Via Crucis che ha trasformato la città in una vera e propria cattedrale a cielo aperto, prima del gran finale con la veglia di ieri sera - alla quale hanno partecipato 300mila giovani che si sono accampati tutta la notte a Randwick - e la messa conclusiva di questa mattina, davanti a mezzo milione di pellegrini.

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3 commenti:

Luisa ha detto...

Ebbene io lo dico, con tutto il rispetto per le vittime dei preti pedofili sono stufa che ogni viaggio del Papa "si riduca" nei media a queste scuse per i preti pedofili.
Tutti i giornali francesi e svizzeri televisivi e cartacei introducono i loro servizi con queste scuse, il resto a loro non interessa.
Il messaggio di fede? E chi se ne infischia? La gioia e la fede dei ragazzi? E chi se ne infischia. Le scuse erano ieri, eppure ancora oggi con un martellamento insopportabile il giornale televisivo svizzero francese comincia con le parole di ieri del Papa
La radio, stesso ritornello...c`erano solo 400.000 ragazzi, una GMG senza successo insomma e ritetera con gli abusi sessuali.
D`accordo che lo scandalo è reale, ma insomma che cosa si pretende ancora dal Papa?
Allora se domani in più il Papa incontrerà le vittime avremo ancora diritto agli articoli su una Chiesa piena di scandali, complice di silenzio, come ho sentito questi giorni.
Ai media interessano solo gli scandali, il sensazionalismo, se li vedessi portare un`uguale attenzione ai messagi del Santo Padre, e alle testimonianze dei giovani presenti, mi direi che fanno il loro lavoro descrittivo di una realtà, ma non lo fanno, a loro interessa solo una realtà, e non è quella di una Chiesa viva, di giovani in adorazione, che sono gioiosi, che pregano, che sanno divertirsi senza drogarsi, o ubriacarsi .
Spero di tutto cuore che il Santo Padre avrà seminato semi che porteranno frutto nel cuore dei giovani a Sydney e anche degli Australiani e senza dubbio questo era lo scopo del viaggio del nostro Pastore.
È a questo che mi obbligo a pensare quando leggo o ascolto certi media!

mariateresa ha detto...

dai Luisa, leggi la Croix, soprattutto l'inviata a Roma (che a volte mi fa venire voglia di inviarla a mia volta in diversi posti). Riconosciamo quello che è positivo che da parte di molti è stato riconosciuto, anche in Australia.Non potevamo pretendere che la pedofilia non fosse messa in primo piano. Ma c'è stato dell'altro e sta venendo fuori. Quando GPII andò in Australia solo della pedofilia si parlò. Questo lo ricordo.
Poi, a parte tutto, come te Luisa, dico : ma che due palline.

brustef1 ha detto...

Anche nella "società civile" non c'è nessuno che predichi la pedofilia, eppure c'è una percentuale di pedofili. Anche nella società civile nessuno difende il furto, eppure ci sono molti ladri. Anche nella società civile nessuno proclama la libertà di uccidere il prossimo, eppure ci sono gli assassini. Queste percentuali, nel clero che è composto da centinaia di migliaia di persone, sono sicuramente inferiori che nella società civile. E allora, perché non pretendere che i rappresentanti della società civile, cioè i politici, chiedano continuamente scusa per ogni crimine? Ma ci rendiamo conto dell'assurdità di questa spirale di scuse richiesta -soltanto alla Chiesa e al Papa- da una parte dell'opinione pubblica, anzi, da chi la influenza? E' veramente ora di finirla. Mi associo alla prassi di inviare gli inviati a...