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Su segnalazione della nostra Gemma leggiamo:
L’ultimo giorno in Australia
Il Papa:“No al deserto spirituale”
Mezzo milione di giovani alla messa. Incontro con le vittime di preti pedofili.
di giorgio acquaviva
- Sydney -
“Cari amici, è giunto il momento di dirvi addio, o piuttosto arrivederci, (…) spero di rivedervi fra tre anni”, alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà a Madrid, in Spagna.
Così Benedetto XVI ha chiuso la entusiasmante esperienza australiana, benedicendo i ragazzi e le ragazze al termine dell’Angelus nell’ippodromo di Sidney. Mezzo milione, secondo gli organizzatori locali; 350.000 secondo il direttore della sala stampa della Santa Sede, il gesuita Federico Lombardi.
Il “Successore di Pietro”, nel concludere la sua missione in questa “grande terra meridionale dello Spirito Santo”, ha sorvolato in elicottero la zona e poi ha impiegato mezz’ora per compiere un giro in papamobile in mezzo alla folla.
Tre ore è durata la celebrazione, che prevedeva la messa – con aborigeni in gonnellino di paglia che danzavano mentre il Vangelo veniva portato all’altare – e l’amministrazione della Confermazione (cresima) a 24 giovani, e tutti i presenti rinnovavano le promesse battesimali.
Anche nell’omelia Papa Ratzinger non ha rinunciato a parlare al cuore e alla mente dei giovani, con una serie di domande che costituisce probabilmente il vero lascito di questo evento di Chiesa: “ Che cosa lascerete voi alla prossima generazione? State voi costruendo le vostre esistenze su fondamenta solide, state costruendo qualcosa che durerà ?
State vivendo le vostre vite in modo da fare spazio allo Spirito in mezzo ad un mondo che vuole dimenticare Dio, o addirittura rigettarlo in nome di un falso concetto di libertà? Come state usando i doni che vi sono stati dati, La “forza” che lo Spirito Santo è anche ora pronto a effondere su di voi? Che eredità lascerete ai giovani che verranno? Quale differenza voi farete?”
L’ennesimo discorso impegnativo di queste giornate, impegnativo ma non difficile da capire. E soprattutto all’altezza del’entusiasmo e della capacità dei giovani di prendere sul serio gli inviti all’impegno.
Il Pontefice ha senza mezzi termini affidato loro un mandato forte di testimonianza, chiamandoli “profeti di una nuova era”, per contribuire a costruire “ un mondo in cui la vita sia accolta, rispettata e curata amorevolmente, non respinta o temuta come una minaccia e perciò distrutta”, lavorando con i coetanei, e tutti, per contrastare “l’indifferenza”, la “stanchezza spirituale”, il “cieco conformismo allo spirito di questo tempo”.
Il mondo – ha detto ancora – ha bisogno di questo rinnovamento! In molte nostre società, accanto alla prosperità materiale, si sta allargando il deserto spirituale: un vuoto interiore, una paura indefinibile, un nascosto senso di disperazione. Quanti dei nostri contemporanei si sono scavati cisterne screpolate e vuote (il riferimento è al profeta Geremia, ndr) in una disperata ricerca di significato, di quest’ultimo significato che solo l’amore può dare?”. Ma anche la Chiesa ha bisogno di rinnovamento, “così da poter essere sempre giovane nello Spirito”.
E allora non abbiate paura di dire il vostro “si” a Gesù, di trovare la vostra gioia nel fare la sua volontà, donandovi completamente per arrivare alla santità e facendo uso dei vostri talenti a servizio degli altri!”, anche quando la chiamata assume la forma della “vita sacerdotale e consacrata”. Successivamente, ha incontrato i benefattori e gli organizzatori della GMG, esprimendo gratitudine e affermando che “buoni semi sono stati seminati in questi giorni”.
Solo molte ore dopo si è avuta notizia di un altro importante incontro, con una rappresentanza di vittime di preti pedofili. Benedetto XVI, dice una nota della sala stampa vaticana, “ha ascoltato le loro storie e li ha consolati assicurando la sua vicinanza spirituale”.
© Copyright Il Resto del Carlino, 21 luglio 2008
Bello questo articolo :-)
R.
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