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Su segnalazione della nostra Alessia leggiamo:
gmg dopo il successo di sydney, il prossimo raduno nel 2011 a casa di zapatero
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Ha ragione il teologo americano George Weigel quando nel suo lavoro Benedetto XVI. La scelta di Dio (Rubbettino, 365 pagine, 18 euro) spiega che, nonostante il pontificato di Wojtyla abbia dedicato parecchi sforzi a combattere il relativismo morale e il sincretismo religioso del continente europeo, il risultato sia stato, da questo punto di vista, piuttosto modesto.
Al di là della perdita di fede e identità cristiana propria del vecchio continente, infatti, è il particolare del mancato inserimento nel preambolo della Carta Costituzionale europea di un breve accenno alle radici cristiane dell'Europa a mostrare quanto gli sforzi di Wojtyla siano inesorabilmente naufragati nell'indifferenza generale.
E, sempre Weigel, ha ragione quando dice che, per questa Europa, l'avvento di Joseph Ratzinger al soglio di Pietro potrebbe essere decisivo. Alla scristianizzazione che ha portato intere popolazioni a smarrire, oggi quasi del tutto, la capacità di dirsi cristiane, prova a rispondere l'attuale Pontefice il quale, fin dall'elezione del 19 aprile 2005, ha dichiarato di voler lavorare contro il relativismo e il secolarismo tipici dell'Europa.
Ce la farà? Difficile rispondere.
Certo è che l'annuncio dato ieri a Randwick (Australia), durante l'ultimo Angelus recitato in occasione della giornata mondiale della gioventù (gmg), di tenere il prossimo raduno, nel 2011, a Madrid, è un messaggio lanciato forte e chiaro al vecchio continente. Lì dove la spinta laicista di Zapatero apre scenari fino a pochi anni fa nemmeno immaginabili, il Papa porterà i suoi giovani quali «profeti» di una «nuova generazione di cristiani».
Parole, queste ultime, pronunciate ieri nel corso dell'omelia di Randwick: come un programma di lavoro in vista di Madrid.
Benedetto XVI, infatti, ha proposto ai giovani la forza dello Spirito che, se abbracciata, può cambiare «l'indifferenza», la «stanchezza spirituale», il «cieco conformismo allo spirito di questo nostro tempo». La forza dello Spirito contro quel «deserto spirituale» che nelle nostre società (soprattutto in Europa) convive con la «prosperità materiale», con «un vuoto interiore, una paura indefinibile, un nascosto senso di disperazione». Agli uomini che sono «come cisterne screpolate e vuote» occorre proporre «una nuova era» in cui «la vita sia accolta, rispettata e curata amorevolmente, non respinta o temuta come una minaccia e perciò distrutta».
Non si sa come Zapatero abbia preso questa «chiamata alle armi» del Pontefice. Certo è che «il milione di persone» prospettate nel 2011 a Madrid dall'arcivescovo Antonio Maria Rouco Varela e, soprattutto, la richiesta avanzata da quest'ultimo allo stesso Zapatero affinché assicuri «libertà d'azione e cooperazione», mostrano come l'episcopato spagnolo sia già da oggi intenzionato a sfruttare l'evento del 2011 nel tentativo di fare emergere in Spagna un fronte cattolico capace di dire la sua al laicismo del premier e all'indifferenza religiosa dell'Europa.
Il rinnovamento nella fede auspicato ieri dal Papa, dunque, è un programma di lavoro per il futuro e, dunque, verso Madrid. Ma, ovviamente, questo programma non può che partire da un cambiamento interno: anche la Chiesa, ha spiegato Benedetto XVI, ha bisogno del dono della fede dei giovani. E, insieme, ha bisogno di sacerdoti totalmente dediti al tentativo di giungere alla santità.
Echeggiano ancora nelle menti di tutti le parole dell'altro ieri del Papa contro lo scandalo dei preti pedofili, piaga anche europea. Dopo averlo fatto negli Stati Uniti, anche in Australia il Papa non ha usato mezzi termini per parlare degli abusi sessuali compiuti da sacerdoti. Sentimenti di vergogna e un punto fermo: i responsabili devono essere consegnati alla giustizia.
In Europa la piaga della pedofilia si è infiltrata pure nella Chiesa e in Spagna, sede della prossima gmg, violente polemiche in merito erano state al centro dell'attenzione dei media alla fine dello scorso anno.
Pochi giorni prima del Family Day spagnolo svoltosi a Madrid, infatti, furono le dichiarazioni del vescovo di Tenerife Bernardo Alvarez che aveva equiparato gli abusi sui minori all'omosessualità a scatenare la reazione indignata del "Difensore civico dei minori" della regione della capitale, Arturo Canalda.
Benedetto XVI è consapevole che l'offensiva cattolica contro la scristianizzazione europea gioca nel volto pulito e «santo» dei sacerdoti una delle sue partite principali. E, di qui al 2011, è anche per proporre all'Europa il volto migliore dei propri ministri di Dio che saranno diretti la maggior parte degli sforzi della Chiesa e della sua guida, il Papa.
© Copyright Il Riformista, 21 luglio 2008 consultabile online anche qui.
Bellissimo articolo, complimenti a Rodari :-)
R.
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