21 luglio 2008

Il saluto (da leggere!) del primo ministro australiano Rudd al Papa: "Colpiti dalla sua semplice umanità" (Osservatore Romano)


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Il saluto del primo ministro Rudd a Benedetto XVI

Colpiti dalla sua semplice umanità

Durante la cerimonia di congedo all'aeroporto internazionale di Sydney, lunedì 21 luglio, il primo ministro Kevin Rudd ha rivolto al Papa un indirizzo di saluto.

Santità,

è passata soltanto una settimana da quando l'ho salutata al suo arrivo per la sua prima visita in Australia.

In questa settimana, però, sembra proprio che lei, Santità, sia già diventato uno come noi; in effetti, che sia diventato uno di noi. Ho detto al suo arrivo che in Australia lei era fra amici. Santità, dopo aver condiviso questa settimana con noi, credo che ora sappia di essere davvero fra amici.

Il sole ha letteralmente brillato sulla sua visita, per tutta la sua durata, ed è stato un buon segno. Riflettendo su quest'ultima grande settimana di riflessione e celebrazione, le menti e i cuori del nostro popolo si sono riempiti di immagini, di conferme, di nuove possibilità e di unità.
Pensiamo al mare di bandiere di Paesi praticamente di tutto il mondo. Pensiamo all'oceano di giovani che sono venuti, letteralmente, da ogni angolo della terra, e a come questa città fortemente impressionata abbia preso a cuore questi giovani. Pensiamo al suo arrivo in nave a Barangaroo. Pensiamo al suo caldo abbraccio dei nostri primi australiani, che hanno sperimentato tanta violenza e sofferenza per mano nostra nel corso dei secoli, ma con i quali è ormai avviato un processo di riconciliazione. Pensiamo agli antichi simboli delle stazioni della Via Crucis che avevano come sfondo la modernità dei grattacieli di Sydney. Pensiamo al suo messaggio di guarigione e di speranza verso le vittime di abusi. Pensiamo al suo messaggio di spiritualità in questo tempo di materialismo, al suo messaggio di attenzione al pianeta che ci è stato affidato perché lo custodissimo, non solo perché lo sfruttassimo e, Santo Padre, al suo messaggio costante di fede e ragione, non in opposizione l'una all'altra bensì in armonia fra loro.

Oltre a questi grandi messaggi, Santo Padre, siamo anche stati colpiti dalla sua semplice umanità, dal suo ignorare secoli di protocolli pontifici per indossare il cappello di un ufficiale di polizia del New South Wales, dal suo dare speranza ai moribondi, anche a una persona che è ora morta. Santità, in Australia abbiamo un'impostazione relativamente informale, e ci piace questo stile, ci piace molto. Adesso lei dovrebbe considerarsi il cappellano onorario della polizia del New South Wales.

Santità, la sua visita è stata molto importante per i cattolici australiani, per la comunità cristiana australiana nel suo insieme e, di fatto, per tutti gli australiani.
La sua visita è stata importante anche dal punto di vista dei rapporti fra l'Australia e la Santa Sede. Per 35 anni, i nostri due Stati hanno goduto di eccellenti relazioni diplomatiche, da quando il primo ministro che mi ha preceduto, Gough Whitlam, ha stabilito tali relazioni nel 1973.

Oggi annuncio che, per la prima volta, l'Australia avrà un ambasciatore residente presso la Santa Sede a Roma. Annuncio inoltre che il governo raccomanderà a sua eccellenza il Governatore generale la nomina dell'ex vice primo ministro dell'Australia, l'onorevole Tim Fisher, in qualità di primo ambasciatore residente presso la Santa Sede. Con questa iniziativa, l'Australia si unirà alle altre 69 nazioni che hanno un ambasciatore residente presso la Santa Sede.

Santità, sono fiducioso che il dottor Fisher - l'ambasciatore Fisher come presto diventerà - ricoprirà la sua funzione con dignità e permetterà all'Australia e alla Santa Sede di lavorare insieme sulle grandi sfide che ci troviamo ad affrontare nel mondo: i diritti umani, inclusa la libertà politica e religiosa in tutto il mondo, la povertà, la sicurezza alimentare, i soccorsi umanitari internazionali, la pace, il controllo degli armamenti e il disarmo, la grande sfida dei cambiamenti climatici e gli altri grandi dibattiti che riguardano il futuro del nostro pianeta.
Santità, la ringraziamo per aver compiuto questo lungo viaggio in Australia. Gli australiani sono abituati al viaggio, ma quelli che vengono per la prima volta non lo sono. E si tratta, come lei stesso ha detto l'altro giorno, di un viaggio scoraggiante.

Adesso la affidiamo al "Flying Kangaroo" (canguro volante) per un sicuro ritorno a Roma. Per favore, Santo Padre, ci porti con sé nei suoi pensieri e nelle sue preghiere nel futuro, affinché noi qui in Australia possiamo lavorare per creare un mondo migliore per il futuro. Santo Padre, le auguriamo buon viaggio.

(©L'Osservatore Romano - 21-22 luglio 2008)

Telegramma del Papa

Pace e prosperità per l'Australia

Lasciando lo spazio aereo australiano, il Papa ha fatto pervenire al Governatore generale d'Australia Michael Jeffery un telegramma di ringraziamento.

Pubblichiamo qui di seguito una nostra traduzione in italiano del telegramma inviato al Governatore generale.

Sua Eccellenza
Maj.-Gen. Michael Jeffery
Governatore generale
del Commonwealth di Australia
Canberra

Alla fine della mia visita pastorale in Australia in occasione della celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù porgo i miei sentiti ringraziamenti a lei e ai suoi concittadini per la cortese accoglienza che mi hanno riservato e la pronta assistenza che mi hanno offerto durante il mio soggiorno e la assicuro delle mie preghiere affinché Dio Onnipotente guidi sempre la sua nazione lungo la via della pace e della prosperità. Su tutto l'amato popolo australiano invoco di cuore l'abbondanza delle benedizioni divine.

BENEDICTUS PP. XVI

(©L'Osservatore Romano - 21-22 luglio 2008)

2 commenti:

mariateresa ha detto...

Il discorso di Rudd è fantastico.
Grazie Raffaella.

euge ha detto...

condivido mariateresa! Qualcuno che finalmente ha capito chi è e com'è Benedetto XVI!!!!!!!!!

Peccato che in Italia ci sono tante zucche dure e tanti che non vedono e non sentono!