14 luglio 2008
Il Papa rinnova l'impegno della Chiesa contro gli abusi sessuali: i temi della conversazione con i giornalisti (Zenit)
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Il Papa rinnova l'impegno della Chiesa contro gli abusi sessuali
Durante il volo che lo ha condotto in Australia
SYDNEY, domenica, 13 luglio 2008 (ZENIT.org).
Benedetto XVI ha rinnovato l'impegno della Chiesa nella prevenzione e nella condanna degli abusi sessuali da parte del clero nella conversazione avuta con i 43 giornalisti che lo accompagnavano sul volo verso l'Australia in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG).
Il Papa ha anche annunciato che sensibilizzerà i giovani su una maggior responsabilità nei confronti della Creazione.
Si è trattato di un incontro di circa 20 minuti, durante il quale il Papa ha risposto a cinque domande. Nella prima risposta ha confidato le sue speranze sulla Giornata Mondiale della Gioventù, che avrà luogo dal 15 al 20 luglio, ricordando il tema dell'evento: “Avrete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni”.
Lo Spirito Santo, ha detto, rende i fedeli testimoni del Signore, e pertanto, ha auspicato che questo incontro possa convertirsi in uno stimolo per i giovani a vivere la fede in maniera adulta e responsabile verso la Creazione, la società e la vita in tutti i suoi aspetti.
Per questo moltivo, e in risposta alla domanda posta da un giornalista, il Papa ha detto che la formula della GMG, nata per iniziativa di Giovanni Paolo II, continua ad essere valida ancora oggi.
Secolarizzazione
La seconda domanda, posta in inglese da un giornalista del quotidiano "The Australian", riguardava il futuro della Chiesa in Australia, una delle società più secolarizzate al mondo.
“Sono decisamente ottimista”, ha confessato. “Ora, in questo momento storico, cominciamo a capire di aver bisogno di Dio”.
“L'Australia, nella sua configurazione storica, è parte del mondo occidentale”, ha ricordato il Papa. “L'Occidente, nei suoi ultimi 50 anni, ha vissuto grandi successi, e risultati economici e tecnologici. Però la religione è stata relegata”.
Questa crisi si riflette spesso nel pensiero della gente secondo cui “non abbiamo bisogno di Dio, non abbiamo bisogno di Dio per essere felici, non abbiamo bisogno di Dio per edificare un mondo migliore. Dio non è necessario”.
Tuttavia, ha assicurato, questa è una visione passeggera poiché “Dio è nei cuori degli esseri umani e non può mai scomparire”.
La gente si rende quindi conto di non poter incontrare la giustizia e la felicità abbandonando Dio, ha detto il Papa secondo la trascrizione delle sue parole offerta da "The Australian”.
Perciò, ha sottolineato, si tratta di trovare il modo di suscitare la fede, di farla comprende agli uomini di oggi, anche in una società secolarizzata come quella australiana.
Abusi sessuali
La terza domanda, posta da un altro giornalista australiano, riguardava la questione degli abui sessuali da parte dei membri del clero cattolico.
Nel rispondere il Papa ha ribadito che la Chiesa condanna in maniera assoluta questi abusi, ed ha sottolineato al riguardo l'impegno nella formazione dei sacerdoti così come il magistero della Chiesa al fine di evitare il ripetersi di questi atti criminali.
“Dobbiamo aiutare i sacerdoti a rimanere realmente vicini a Cristo, ad apprendere da Cristo”, ha detto. “Faremo tutto il possibile per rendere chiaro l'insegnamento della Chiesa”.
In particolare, ha assicurato, la Chiesa sarà più scrupolosa nella preparazione al sacerdozio dei seminaristi e nella “formazione permanente” dei sacerdoti.
“Faremo tutto il possibile per curare e cercare la riconciliazione con le vittime”. “Credo che questo sia il contesto essenziale” della richiesta di perdono da parte della Chiesa.
“E' essenziale per la Chiesa riconciliare, prevenire, aiutare”. “Dirò essenzialmente quanto ho già detto negli Stati Uniti”.
Cambiamenti climatici
Nel rispondere alla quarta domanda incentrata sulla questione dei cambiamenti climatici, il Papa ha assicurato che nel parlerà ai giovani, nella convinzione che sia necessario “risvegliare le coscienze” sull'importanza della salvaguardia del Creato.
“C'è una nostra responsabilità nei confronti del Creato – ha detto il Pontefice –: non ho la pretesa di intervenire su questioni tecniche e politiche, ma la Chiesa deve dare gli impulsi essenziali perché la politica sia capace di rispondere a questa grande sfida”.
“Dobbiamo riscoprire la nostra responsabilità – ha aggiunto –, trovare la capacità etica per uno stile di vita, necessario se vogliamo cambiare e risolvere e trovare soluzioni positive”.
“Dobbiamo risvegliare le coscienze, vedere il grande contesto – ha osservato – ma le risposte le devono trovare la politica e gli specialisti”.
Comunione Anglicana
La quinta e ultima domanda riguardava invece la Comunione Anglicana e la prossima Conferenza di Lambeth, che si svolge ogni dieci anni ed è in programma dal 16 luglio al 4 agosto prossimi.
In particolare, è intervenuto sulla questione dell'ordinazione episcopale femminile, dopo che il Sinodo generale della Chiesa d'Inghilterra, celebrato a York dal 4 all'8 luglio, si era espresso favorevolmente al riguardo.
A questo proposito, il Santo Padre ha detto di essere “vicino” ai Vescovi anglicani con la preghiera e di auspicare che possano essere evitate “nuove fratture” e scismi, dopo il rifiuto di questa decisione da parte di alcune comunità più tradizionali.
“Il mio essenziale contributo – ha detto il Papa – può essere solo la preghiera, e la mia preghiera sarà molto vicina ai Vescovi anglicani che si riuniscono”.
“Noi non possiamo e non dobbiamo – ha aggiunto – intervenire immediatamente nelle loro discussioni, rispettiamo la loro responsabilità”.
“Il desiderio è che possano evitare nuove fratture e si trovi la soluzione nella responsabilità davanti al nostro tempo e al Vangelo. Le due cose devono andare assieme”.
“Il cristianesimo contemporaneo deve rendere presente tutto il messaggio di Cristo e dare il proprio contributo essendo fedele a questo messaggio”.
“Speriamo – ha detto ancora il Papa – che trovino insieme la strada per rendere presente il vangelo nel nostro tempo, questo è il mio augurio per la comunione anglicana”.
[Con il contributo di Karna Swanson]
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