24 settembre 2008

Gli ebrei statunitensi sfatano la calunnia su Pio XII (Laporta)


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l'altra verita'

Gli ebrei statunitensi sfatano la calunnia su Pio XII

Piero Laporta

Un fatto appare sempre più chiaro: il problema delle calunnie a Pio XII non è fra cattolici ed ebrei, ma all'interno al mondo cattolico.
Tutt'al più, c'è la complicità di un noto pseudo ebreo e pseudo professore, emarginato a suo tempo dal Vaticano. C'è un altro fatto. Non bastano matematiche e lingue per sistemare la cultura nazionale. La storia, per esempio, è altrettanto importante. Sono le conclusioni, cui sono giunto dopo il simposio su Pio XII, indetto dalla fondazione americana «Pave the Way Foundation», un sodalizio serio e transnazionale.
Chi voglia sincerarsene faccia una visita su
www.ptwf.org.
Pio XII in Italia è stato silenzioso complice del nazismo, sostengono i detrattori, e non ha fatto nulla per impedire le deportazioni degli ebrei romani nel 1943. Accusa avallata dal museo Yad Vashem, il museo della Shoa di Gerusalemme, dove una foto di Sua Santità Pio XII, nella sala dedicata ai capi di stato complici inerti del nazismo, ha una didascalia infamante. Il museo Yad Vashem è un'istituzione per altri versi molto seria. Quando gli è stato chiesto di rimuovere la didascalia o esibire le prove delle accuse a Pio XII hanno risposto che, finchè gli archivi vaticani non mostreranno tutti i documenti concernenti il papato pacelliano, la didascalia rimarrà lì dov'è. Padre Peter Gumpel, gesuita, postulatore apostolico per la beatificazione di Pio XII, ha tratto fuori la quasi totalità dei documenti concernenti il periodo del nazismo. A Yad Vashem li vogliono vedere tutti, il che esige un periodo di almeno dieci anni, perchè l'accusato provi la sua innocenza; un'aberrazione, tuttavia gradita a molti. Pave the Way ha annusato l'esistenza di altri documenti e testimonianze. Ha indetto un simposio internazionale nel corso del quale Pio XII è stato scagionato dall'accusa di indifferenza ed è stato provato il suo continuo impegno a salvare migliaia e migliaia di ebrei. In questo spazio è impossibile riassumere tre giorni di simposio, ventiquattro ore di relazioni. Chi lo desideri vada a vedersi la testimonianza di monsignor Ferrofino sul sito www.ptwf.org, oppure posso inviargli per e-mail la relazione di Andrea Tornielli, biografo di Pio XII. 40 membri di Pave the Way, nessuno dei quali cattolico, in maggioranza di fede ebraica, sono partiti da New York, dall'Europa e da Israele, dal loro spese, per venire a Roma a esibire documenti e testimonianze, ribaltando le calunnie dopo 45 anni.
Al terzo conclusivo giorno del simposio annunci clamorosi: Pave the Way invierà al Vaticano e a Yad Vashem tutte le testimonianze e i documenti raccolti.
Il giorno successivo tutta la fondazione è stata ricevuta da Benedetto XVI in udienza speciale.
Documenti e testimonianze del simposio erano documenti e testimonianze anche 45 anni fa, quando la calunnia serpeggiava a metà degli anni '60. E' singolare che sia una fondazione statunitense a dare una risposta rigorosa, pubblica ed efficace ad accuse sgangherate. E' singolare che la voce di padre Peter Gumpel, abbia dovuto attendere un simposio di ebrei statunitensi per essere udita. Pave the Way indirà un simposio internazionale che metta le opposte tesi a confronto. Non solo taluni gesuiti saranno imbarazzati. Il ministro della cultura Sandro Bondi, quella dell'istruzione, Mariastella Gelmini, pure lei, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il sindaco di Milano, Letizia Moratti e perfino il cattolico ciellino, Roberto Formigoni, invitati da Pave the Way, non si sono fatti nè vedere, nè sentire: neppure un'educata parola di saluto al simposio che ha meritato il sostegno del Papa. I loro cattolicissimi segretari invocavano «motivi di opportunità», mentre il gallo cantava tre volte. Pave the Way, incalzata da televisioni e agenzie internazionali, si contava per andare dal Papa, quando una segretaria frettolosissima ha telefonato stizzosa: «il signor sindaco non può” venire, è molto impegnato». Era andato al concerto di Franco Califano.

© Copyright Italia Oggi, 23 settembre 2008

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