23 settembre 2008

Il Papa sarà a San Giovanni Rotondo nel 2009: l'annuncio del cardinale Bertone (Radio Vaticana)


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Il Papa sarà a San Giovanni Rotondo nel 2009: l'annuncio del cardinale Bertone nel 40.mo anniversario della morte di San Pio da Pietrelcina

Benedetto XVI sarà a San Giovanni Rotondo nel 2009 per rendere omaggio alla salma di San Pio da Pietrelcina. Lo ha detto il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, che ha presieduto questa mattina la celebrazione eucaristica a San Giovanni Rotondo, nel giorno della memoria liturgica del santo e nel 40.mo anniversario della sua morte. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ha portato la benedizione di Benedetto XVI annunciando la sua visita a San Giovanni Rotondo:

“Benedetto XVI mi ha detto di annunciarvi che tutto è predisposto. Il Santo Padre verrà volentieri a San Giovanni Rotondo nel 2009”.

Nel tratteggiare la figura di San Pio, il cardinale Bertone ha sottolineato due fondamentali riferimenti nell’itinerario di fede del frate di Pietrelcina: la fedeltà al Vangelo ed il costante orientamento verso il regno dei cieli. Padre Pio, che continua a vivere nel mistero di Gesù morto e risorto, “fu discepolo di Cristo che non cercò altro vanto se non amare e soffrire per Lui”. “Fu sacerdote - ha affermato il porporato - che non cercò altro che consumarsi nell’amore per Dio e i fratelli”:
“Fu della Chiesa figlio sincero che anche nelle occasioni più dolorose preferì non difendersi, morendo a se stesso sepolto nel silenzio docile dell’obbedienza lacerante ma feconda”.
Un’altra ricorrenza che contribuisce a rendere l’odierna celebrazione più significativa – ha poi osservato il cardinale Tarcisio Bertone – è il 90.mo anniversario, quest’anno, delle prime stimmate: anche attraverso il sacrificio eucaristico, incarnato in lui grazie al dono delle stimmate – ha spiegato il porporato – Padre Pio “riproduceva visibilmente l’immagine del Crocifisso”. Sembravano ancora indicare fisicamente – ha affermato – il “prezzo di sangue pagato da Cristo ogni volta che amministrava il sacramento del perdono”. Le stimmate – ha aggiunto il cardinale - ricordavano “a chi chiedeva intercessioni o miracoli, quanto costassero quelle ‘grazie’ che Dio con generosità distribuiva”.
In questi 40 anni trascorsi dalla morte, si è assistito al rinnovarsi della misericordia di Dio per l’intercessione di San Pio a favore di tanti suoi devoti: egli – ha detto il porporato – è “come un canale d’acqua zampillante, ricco, dalla cui sorgente tutti possono bere l’acqua fresca della verità e dell’amore che il Signore offre a tutti in abbondanza”. Questo – ha spiegato il cardinale Bertone – Padre Pio lo fece anche in vita:
“Quanti infatti lo hanno avvicinato e si sono convertiti; quanti si sono sentiti accolti da lui come fratelli e sorelle; quanti si sono sentiti abbracciati, a volte persino fustigati dall’esigente tenerezza di Dio operante tramite un suo docile strumento di misericordia!”
La sintesi della vita di Padre Pio è racchiusa nella Santa Messa, nella celebrazione quotidiana dell’Eucaristia. Il frate di Pietrelcina ha sempre esortato all’incontro con Gesù. Un incontro che deve avvenire senza riserve, come lo stesso San Pio sottolinea in questa registrazione:
“Amiamo senza riserva alcuna neppure in vista del premio che il Signore ha serbato per noi – quella è una conseguenza – facendo nostro il motto dell’apostolo Paolo il quale ci dice: non voglio sapere altro se non di Gesù e di Gesù crocifisso”.

Commozione e gratitudine. Sono i sentimenti espressi dai Frati Minori Cappuccini dopo aver appreso la notizia della visita del Papa, il prossimo anno, a San Giovanni Rotondo. Al microfono di Emanuela Campanile ascoltiamo la reazione di frate Antonio Belpiede, portavoce dei Frati Minori Cappuccini:

"Il cardinale ha detto con grande chiarezza che la data non è ancora fissata, ma che ha parlato ieri pomeriggio con il Santo Padre; il Papa ha chiesto a tutti i devoti, e sono milioni quelli di Padre Pio, di pregare per lui, per il suo ministero e per la Chiesa tutta. Ha detto che ben volentieri verrà a San Giovanni Rotondo nel 2009. Questo - possono immaginare tutti - ci riempie il cuore di gioia, ma lo riempie a tutti coloro verso i quali si sta, come un’onda d’urto benefica, quasi angelica, propagando la notizia".

La Chiesa celebra dunque i 40 anni trascorsi dalla morte di Padre Pio. Sul significato oggi della morte di Padre, del suo "transito al cielo", si sofferma al microfono di Stefano Cavallo, il frate cappuccino padre Gianluigi Pasquale:

D. – Padre Pio è stato definito il Santo del XX secolo, segnato soprattutto dal dono delle stimmate; ma Padre Pio ha reso anche veramente credibile la Chiesa cattolica ne mondo: per questo noi preferiamo parlare di transito, non essendoci per i credenti alcuna differenza tra la vita nel tempo e la vita nell’eternità.

D. – E’ da aprile che il corpo di Padre Pio è esposto alla venerazione dei fedeli. Fino a quando?

R. – Sarà ricollocato in un luogo - che finora non è stato ancora deciso - anche se quasi sicuramente sarà nella nuova chiesa di Padre Pio - entro la fine del 2008 o al massimo entro i primi del 2009. Tanti si sono chiesti come mai dopo quaranta anni c’è stata – come si dice in linguaggio canonico – questa tumulazione delle sacre spoglie di Padre Pio. La risposta è in realtà molto semplice: quando la Chiesa dichiara un sacerdote o un fedele cristiano Santo, prima c’è sempre la recognitio canonica: si deve cioè aprire la tomba e vedere quale sia lo stato di conservazione. Questo, però, a causa dell’accelerata canonizzazione di Padre Pio non è avvenuto ed è avvenuto adesso.

D. – Padre Pasquale, nell’Anno Paolino, qual è – secondo lei – il rapporto tra San Paolo e San Padre Pio?

R. – San Pio, durante il periodo in cui fu 'provvidenzialmente' costretto al silenzio, perché la Santa Sede gli chiese di non celebrare più in pubblico, di non ascoltare più confessioni in pubblico, ma soltanto di dare benedizioni in privato, accettò con uno spirito veramente francescano di obbedienza questo suggerimento positivo della Santa Sede. Ma come sempre accade, a lui ne tornò un bene maggiore, perché aveva molto tempo a sua disposizione e, quindi, lesse tutto l’epistolario di San Paolo e da questo Padre Pio ne ricevette un bene superiore e fondò la sua spiritualità su San Paolo. Ma cosa significa questo? Significa una spiritualità fortemente cristocentrica e un desiderio enorme di annunciare Cristo a tutti attraverso il corpo, perché San Paolo gioca proprio su questo 'plesso': io rimango nel corpo per annunciare Gesù Cristo, ma – come dice spessissimo San Paolo - vorrei essere liberato dal corpo. Come voleva proprio Padre Pio che voleva essere liberato dal corpo stigmatizzato. Insomma, la risposta in sintetica è questa: c’è una fortissima dipendenza dimostrabile esegeticamente e teologicamente tra l’Apostolo delle Genti e questo nuovo apostolo.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Scusa l'OT.
Hai letto Malpelo, Raffaella?
Eheheh, ne vale la pena!
Alessia