23 settembre 2008
Prolusione del card. Bagnasco, Possenti: «Diagnosi precisa e vicina ai problemi della gente». Il Foglio: "Eminenza, qui la cosa non funziona"
Vedi anche:
Prolusione del card. Bagnasco: parole pertinenti ai problemi (D'Agostino)
Dal 5 al 26 ottobre Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio
Il Papa a San Giovanni Rotondo nel 2009
Card. Bagnasco: «Prezzi alle stelle. Servono aiuti alle famiglie» (Bobbio)
Il testo integrale dell'articolo di "Civiltà Cattolica" su Pio XII (Magister)
Geninazzi (Avvenire): contro le persecuzioni ci vuole un’ingerenza umanitaria (Sussidiario)
Malati terminali aria nuova in Chiesa (Garelli)
Testamento biologico: il commento di Massimo Franco sulla prolusione del card. Bagnasco
Testamento biologico: le parole testuali del cardinale Bagnasco
Il commento di Giuseppe Fiorentino all'appello del Papa ai leader mondiali (Osservatore Romano)
Card. Bagnasco: "La GMG sfida riuscita. Sydney si è arresa all'entusiasmo dei giovani. Spazzato via lo scetticismo intellettuale"
Consiglio permanente della Cei: prolusione del cardinale Bagnasco (Sir)
PROLUSIONE DEL CARD. BAGNASCO: TESTO INTEGRALE
Albano si stringe attorno al Papa: bagno di folla con i fedeli (Valentini)
Discorso del cardinale Joseph Ratzinger per il 60° anniversario dello sbarco alleato in Normandia (4 giugno 2004)
Messaggio del Papa ai leader mondiali: solidarietà globale (Giansoldati)
Vescovi e fedeli anglicani in pellegrinaggio a Lourdes. Il cardinale Kasper: un evento "miracoloso" (Radio Vaticana)
La vergogna dell’India e quella dell’Europa e del mondo (Padre Cervellera)
Il Papa ai vescovi: "Il vostro ministero sarà pastoralmente fruttuoso soltanto se poggerà sulla vostra santità di vita"
Il Papa alla vigilia dell'assemblea generale dell'Onu «Solidarietà e fraternità prevalgano su ogni altra ragione» (Bobbio)
Tra vescovi e tradizionalisti la disputa del rito in latino: i commenti (molto di parte) di Politi e Prosperi
Il silenzio sul massacro dei Cristiani in India (Luca Volontè)
Cristianofobia: le violenze nel mondo (Avvenire)
Padre Lombardi vede nella Francia una speranza per la Chiesa (Zenit)
Dall'auto di Pacelli a quelle di Ratzinger (Mosca)
l’intervista
Possenti: «Diagnosi precisa e vicina ai problemi della gente»
DI LUCIA BELLASPIGA
Un discorso che parte «dall’universale per calarsi nei problemi quotidiani»: della famiglia che non arriva a fine mese, dell’immigrato e di chi lo accoglie, della singola vita e della morte. A seguirne il filo, «espresso con equilibrio e chiarezza invidiabile», è Vittorio Possenti, ordinario di filosofia politica all’università di Venezia.
I cristiani a favore degli ultimi. E proprio per questo perseguitati nel mondo, dice Bagnasco: il messaggio di Cristo non ha ancora finito di 'dare scandalo'.
Soprattutto in India, dove c’è una forte ripresa del neonazionalismo indù con un ritorno al sistema delle caste – in teoria proibito dalla Costituzione –, il cristianesimo dà scandalo non in un’ottica di guerra di religione, che non ricorre, ma perché accusato di promuovere gli ultimi andando a toccare un assetto di potere: centinaia di milioni di fuori casta devono continuare a essere esclusi da qualsiasi promozione sociale.
Eppure le persecuzioni avvengono nel silenzio della comunità internazionale. Comunità paradossalmente in gran parte cristiana...
Il problema è che i media filtrano le notizie e così facendo orientano l’opinione pubblica. Il tema della libertà religiosa è già poco trattato, se poi si tratta di quella cristiana lo è ancora meno: ciò deriva dalla composizione degli operatori dei media, che in genere hanno un atteggiamento di distacco, se non di ostilità, verso la Chiesa.
Non siamo un «Paese da incubo», ricorda il cardinale a proposito di opinione pubblica e delle sue percezioni. I punti di debolezza vanno affrontati, ma tanti sono anche i «segmenti luminosi ». Eppure sembriamo avvolti in un pessimismo vicino alla rinuncia.
Le parole di Bagnasco si confrontano con un periodo di stanchezza che il Paese vive da tempo e di cui spia è il calo demografico. Rinuncia e catastrofismo sono la politica peggiore, mentre il problema richiede diagnosi puntuali e costruttive: bene ha fatto Bagnasco a ricordare le questioni di tipo economico e sociale, come la crescente povertà delle famiglie, che l’episcopato italiano, molto sensibile a queste tematiche, ha colto da tempo, quando ancora i media erano presi da altri interessi.
Il testo ricorda punti nodali: equità sociale, attenzione ai nuclei con più figli, quoziente familiare...
Tasti sui quali la Cei insiste da molti anni, ma nessun governo ha mai dato risposte concrete di politica fiscale. La politica si è sempre rivolta solo all’individuo o a gestire il mercato, vedendo la famiglia come un fattore secondario. Una visione che riemerge tuttora, quando si vuol fare di qualsiasi aggregazione di persone una 'famiglia'.
Di famiglia la prolusione parla spesso. Anche di quella immigrata: la ricongiunzione familiare è la risposta auspicabile per il benessere dell’intera società. E nei confronti dell’immigrato la «visione umanistica» è «irrinunciabile».
Trovo molto opportuno questo richiamo alla visione umanistica. Noi non possiamo recedere dal rispetto della persona umana, cardine essenziale del cristianesimo. Ma anche il richiamo al rispetto dei doveri è sacrosanto... La partita si gioca su questi due livelli.
Ampio il passaggio che Bagnasco dedica alla «riflessione nuova» che si impone sul fine vita, con un appello a legiferare «col concorso più ampio», e a valutare secondo «scienza e coscienza» da parte dei medici.
Il cardinale invita anche a tenere un punto fermo: alimentazione e idratazione rappresentano sostegno vitale, non terapia. La discussione sarà amplissima e non facile, perché nel mondo scientifico la posizione non è unanime. Il tema delle 'indicazioni anticipate di trattamento', come le chiamammo nel 2003 al Comitato nazionale di Bioetica (e non con il nome improprio di 'testamento biologico'), non è più rinviabile ed è un bene che Bagnasco lo abbia affrontato in modo chiaro ed esplicito. La base da cui partire è l’articolo 32 della Costituzione sulla 'rinuncia consapevole ai trattamenti sanitari', che a mio avviso non possono mai essere imposti. Si arriverà a una soluzione solo mettendo da parte gli ideologismi e, lasciando da parte eutanasia attiva e passiva, e formulando una legge smilza: pochi criteri saldi e univoci. Il resto spetterà al malato consapevole e al medico, che deciderà secondo scienza e coscienza.
© Copyright Avvenire, 23 settembre 2008
Eminenza, qui la cosa non funziona. Il capo dei vescovi molla una posizione strategica sul tema della vita(Il Foglio)
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3 commenti:
Ho letto l'articolo del Foglio (è di Ferrara?), e ne condivido il senso ultimo, con estrema preoccupazione. Più ci rifletto e più penso: se si abdica sulla vita, valore non negoziabile , se questo finisce nella nostra disponibilità (attraverso l'attività legislativa, come per la legge 194 e la legge 40) si imbocca una strada senza ritorno, o meglio un abisso.
Non credo che Ferrara si possa annoverare fra i cattolici (i "laicisti" lo annoverano con disprezzo tra i cc.dd. "atei devoti") , ma credo che molti cattolici, dopo aver letto questo articolo, lo condividano. Anche se ora questa c.d. "apertura" del Card. Bagnasco è un problema - molto serio - interno alla Chiesa, come comunità dei cattolici, vale la pena però scorrere qualche titolo dei soliti giornali, il Corriere ha persino lanciato un sondaggio, nel senso se si è d'accordo con questo "nuovo corso" della Chiesa". Non mi sento, purtroppo, in questa occasione, di parlare di manipolazione da parte dei media. Carla
p.s.: ho riletto per la quinta o sesta volta lo stralcio della prolusione ed aumentano confusione e sconcerto.
ci sono piccole aperture che non si può non fare... la CEI raccoglie anche i pareri che vengono dalle diocesi, tra cui alcune come milano torino sono molto avanzate, a mio giudizio è qualcosa su cui i parlamentari cattolici debbono discutere...
(guarda ad esempio anche le conferenze episcopali europee che sono su questa linea)
No, mi dispiace, non mi sento di poter accettare il concetto che possiamo disporre come meglio ci aggrada della Vita, di ciò che non ci appartiene. A meno di non dover ammettere di non aver capito finora niente di niente del creazionismo, di uno dei capisaldi della Fede cristiana. Sono molto scossa da questa cosa, intuivo che la legge sul "testamento biologico", o sul "fine della vita", (per usare altri giri di parole) era di fatto un'apertura all'eutanasia, lo testimonia l'impiego stesso della parola testamento, cioè "ultime disposizioni". Dopo la "cattolica" Rosy Bindi che presenta il disegno di legge sui DICO, credevo di aver già visto di tutto, ma sentire il Card. Bagnasco parlare, di fatto, di una regolamentazione di quello che - come dice giustamente Ferrara - è un Mistero è stato proprio troppo......
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