23 ottobre 2008

Nella liturgia lezioni di anticonformismo: il teologo Geoffrey Wainwright riflette del Vaticano II (Osservatore Romano)


Vedi anche:

Come sono verdi i giardini del Papa. Intervista a Elio Cortellessa (Osservatore Romano)

Sinodo dei Vescovi: la parola ai giovani. Intervista con uno scout (Radio Vaticana)

PIO XII: VATICANO NON RISPONDE A MINISTRO ISRAELE (Agi)

"Strane manovre" mediatiche: alcuni siti riferiscono di una dura replica del Vaticano ad Israele. Falso! Non c'è alcuna risposta ufficiale

Liturgia e primato di Dio al centro della presentazione del Papa alla sua Opera Omnia (Radio Vaticana)

Vivere e pensare la fede con il «Papa teologo». Presentato ieri il primo volume dell’«Opera Omnia» di Joseph Ratzinger (Mazza)

Grandissimo successo della Libreria Editrice Vaticana alla Fiera di Francoforte grazie ai testi di Benedetto XVI (Osservatore)

Prof. Marco Bregni: "Il Papa richiama al rapporto medico-paziente come premessa di ogni cura" (Sussidiario)

Nuova ingerenza di Israele nelle questioni cattoliche: "Inacettabile la beatificazione di Pio XII"

DIVAMPANO LE POLEMICHE SULLA BEATIFICAZIONE DI PIO XII: ATTACCARE PACELLI PER COLPIRE BENEDETTO XVI? RACCOLTA DI ARTICOLI

Sinodo, liturgia, omelie, esegesi ma anche dialogo con islam ed ebraismo e impegno di pace nei «teatri» di conflitto (Mazza)

Sinodo, Cultura biblica a scuola e la Scrittura in ogni casa (Mazza)

L'«Opera omnia» del professor Joseph Ratzinger. L'edizione in tedesco, da maggio in italiano. Il suo insegnamento da docente di teologia (Accornero)

Il mitico Gianni Gennari (Rosso Malpelo) stronca senza pietà l'articolo di Politi "Se la Chiesa ha paura"

Giallo sull'introduzione di Ravasi al libro del Papa? (Pandolfi)

L'opera omnia del Papa e il "momento magico" di Regensburg (Il Foglio)

Conferenza stampa di presentazione del 1° volume dell'Opera Omnia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI in edizione tedesca

Arte figurativa e Vangeli: "La luce esprime il senso nascosto delle cose" (Timothy Verdon per l'Osservatore Romano)

Zio Berlicche scrive a Malacoda: "Caro nipote, siamo a corto di argomenti per rispondere a Benedetto XVI!" (Tempi)

Sinodo: terza settimana, “Papelorum Progressio” (Zenit)

Pio XII: il Prof. Matteo Luigi Napolitano dimostra che i presunti nuovi documenti contro Pacelli erano noti da tempo...

Lettera di Alessio II a Benedetto XVI: "Fra noi radici comuni e posizioni convergenti su molte questioni"

Il Papa nell'Introduzione alla sua Opera Omnia: "Non proponevo nuove trasformazioni ma semplicemente mettere al centro dell'altare la croce"

La camorra ed il Papa antiretorica (Valli)

Luca Volontè: "Sesso, Pio XII, scienza e camorra. L’ultima moda: attaccare il Papa" (Libero)

SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

Un volume appena pubblicato dalla Oxford University affida al teologo metodista Geoffrey Wainwright una riflessione sul concilio Vaticano II

Nella liturgia lezioni di anticonformismo

di Robert Imbelli

Recentemente è stato pubblicato in inglese Vatican II: Renewal within Tradition, edito da Matthew Lamb e Matthew Levering (Oxford University Press, 2008, dollari 99).
Ispirato dalla "riforma ermeneutica" di Papa Benedetto XVI, propone il commento di diversi esperti su ciascuno dei documenti del concilio Vaticano II, cercando di dimostrare la loro profonda continuità con la tradizione della Chiesa e nello stesso tempo riconoscendo nuove intuizioni e prospettive.
Gli editori hanno affidato la riflessione finale del volume al teologo ed ecumenista metodista Geoffrey Wainwright, docente di teologia sistematica presso la Duke University Divinity School (North Carolina, Usa).
Nato in Inghilterra, negli ultimi trent'anni Wainwright ha insegnato negli Stati Uniti e ha pubblicato o curato l'edizione di più di venti libri e di centinaia di articoli, ma non è un teologo da torre d'avorio. Il suo pensiero teologico è radicato nella celebrazione liturgica e nella sollecitudine pastorale. Per molti anni è stato membro della Commissione fede e ordine del Consiglio mondiale delle Chiese e ha avuto una particolare responsabilità nel documento: "Battesimo, eucaristia e ministero" (1982). Dal 1986 è copresidente della Commissione congiunta del Consiglio metodista mondiale e della Chiesa cattolica romana.

Nelle sue diverse funzioni, Wainwright ha potuto conoscere e apprezzare di persona il cardinale Joseph Ratzinger. La stima è reciproca.

In occasione di uno scritto commemorativo per il sessantesimo compleanno di Wainwright, il cardinale Ratzinger gli rese così omaggio: "Ricordo con piacere le varie occasioni in cui ci siamo incontrati per discutere insieme delle questioni teologiche. I suoi libri sono sempre a portata di mano nella mia libreria. Apprezzo specialmente la sua prospettiva liturgica sulla teologia; lei considera sempre la teologia nel contesto del culto. In tal modo la teologia viene elevata, tolta da un regno puramente accademico e riceve lo spazio di cui ha bisogno per poter prosperare e crescere. Qui, chiaramente, la teologia è una disciplina derivata dalla fede e indirizzata verso la fede; e resta radicata nella preghiera".

Questa prospettiva emerge nell'articolo scritto da Wainwright per il volume sul concilio Vaticano II. Già il titolo è significativo: "Anamnesi, epiclesi, prolessi: categorie per leggere il concilio Vaticano II come "rinnovamento all'interno della tradizione"".
La sua prospettiva è sistematica, ma fondata sulla liturgia, e quindi saldamente radicata nella grande tradizione della Chiesa. Una profonda continuità di principi pertanto ispira e sostiene ogni progresso autentico nella comprensione.
L'anamnesi, che è costitutiva della liturgia della Chiesa e dà forma alla sua tradizione, è, naturalmente, il grato ricordo di ciò che Dio ha compiuto per la salvezza del suo popolo attraverso la vita, la morte e la nuova vita di Gesù Cristo. Il mistero pasquale è al centro stesso dell'anamnesi liturgica della Chiesa. Il Cristo vivente presente in mezzo alla comunità è colui che offre il culto perfetto al Padre. Il Signore Gesù stesso è il novum: il Verbo nuovo e insuperabile di Dio, fatto carne per la vita del mondo.
Tuttavia, la liturgia della Chiesa non è soltanto anamnesi, ma anche, inscindibilmente, epiclesi: fervente invocazione dello Spirito Santo. Preghiamo perché lo Spirito Santo santifichi i doni della comunità e, in tal modo, la comunità stessa, affinché possiamo diventare, nella verità, il corpo ecclesiale di Cristo. È nella potenza dello Spirito Santo che il mistero pasquale di Cristo prende forma nella vita dei credenti. E poiché i credenti vivono nella storia, in ambienti sociali e culturali differenti, è lo Spirito Santo che estende a ogni tempo e luogo il ritmo del rapporto eucaristico tra Padre e Figlio.
La Chiesa non va mai oltre la novità escatologica che è Gesù Cristo, ma cerca sempre di vivere con maggiore fedeltà e di comprendere con maggiore pienezza il mysterium fidei. Quindi Wainwright cita il detto di Vincenzo di Lérins non nova, sed nove: non cose nuove, ma in modo nuovo. La tradizione della Chiesa non va mai oltre il suo Signore; non vi è una terza età dello Spirito alla maniera di Gioacchino da Fiore. Lo Spirito è sempre lo Spirito del Figlio, anche quando conduce alla pienezza della verità.
La terza categoria citata da Wainwright, la prolessi, è altrettanto importante e talvolta è stata trascurata nella riforma liturgica e nella catechesi seguite al concilio Vaticano II. La Chiesa, come insegna la Lumen gentium, è "il sacramento" del Regno e non la sua pienezza. In Cristo, il Regno di Dio è certamente presente, ma Dio non è ancora tutto in tutti. Pertanto, la Chiesa, specialmente nel suo culto, "anticipa" sempre la pienezza del Regno, guardando avanti verso il suo compimento finale.

Nella sua raccolta di saggi Embracing Purpose: Essays on God, the World and the Church (Epworth, 2007), Geoffrey Wainwright dedica un capitolo alla teologia liturgica di Benedetto XVI.

In modo significativo, cita dal libro del Papa Lo spirito della liturgia: "La liturgia cristiana è una liturgia di promessa mantenuta, di una ricerca, la ricerca religiosa della storia umana, che raggiunge la sua meta. Ma rimane una liturgia di speranza. Reca in sé anche il segno della transitorietà. Il nuovo Tempio, non costruito da mano umana, esiste, ma è anche ancora in costruzione. Il grande gesto di abbraccio che scaturisce dal Crocifisso non ha ancora raggiunto la sua meta; è solo appena cominciato. La liturgia cristiana è una liturgia in cammino, una liturgia di pellegrinaggio verso la trasfigurazione del mondo, che avverrà solo quando Dio è "tutto in tutti"".

In Embracing Purpose, Wainwright include un capitolo intitolato "Babele, barbarie e benedizione" dove scrive: "La categoria migliore per descrivere l'interazione teologicamente auspicabile tra il Vangelo immutabile e una qualsiasi società è quella della conversione".

I cristiani devono imparare a discernere gli aspetti positivi e quelli negativi della cultura nella quale vivono. E il parametro per il discernimento è Cristo stesso, la cui presenza e la cui azione nella liturgia insegnano alla comunità a "non conformarsi alla mentalità di questo secolo, ma a trasformarsi nel modo di pensare" (cfr. Romani, 12, 1-2).
L'obiettivo che Wainwright chiede di abbracciare ai suoi lettori è il disegno di Dio per la salvezza del mondo.

Pertanto, la liturgia, sebbene rivesta un'importanza primaria, non può mai essere racchiusa in se stessa, un atto privato della comunità riunita. La liturgia invita sempre la comunità a una maggiore fedeltà nel seguire la via del Signore, che è venuto non per essere servito ma per servire.

Un'ultima caratteristica della teologia di Geoffrey Wainwright che merita di essere sottolineata deriva dalla sua tradizione metodista. I padri fondatori di tale tradizione, John e Charles Wesley, erano anche autori di inni. Così, in aggiunta alla lex credendi e alla lex orandi, Wainwright suggestivamente invoca e incorpora nella sua riflessione teologica la lex canendi. E se sant'Agostino ha ragione con la sua osservazione che qui bene cantat, bis orat, allora la teologia di Wainwright è doppiamente una "teologia orante".

(©L'Osservatore Romano - 24 ottobre 2008)

Nessun commento: