10 luglio 2007

"L'intervista" rilasciata dal Papa all'arrivo a Lorenzago


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«Finalmente lontano dalla città e dagli affanni quotidiani»

LORENZAGO. Prima di prendere la strada, a piedi, che lo porterà nella villetta in mezzo al bosco, il papa - accompagnato dal prefetto della Casa Pontificia, mons. James Harvey, e dal suo segretario personale mons. Georg Gaenswein - saluta i giornalisti. «Finalmente in montagna», si confida Benedetto XVI, dopo aver messo piede all’ombra degli abeti di Mirabello.
Poi si guarda un po’ intorno, e poi raggiunge un gruppo di ragazzi che lo salutano “benedetto alé, alè”. Ed ecco ancora i giornalisti.

Finalmente è in vacanza.

«Sì, finalmente sono lontano dalla città e da tutte queste cose che succedono ogni giorno: potrò studiare e pregare, meditare e riposare».

Non mancherà di pensare anche in questi giorni a Padre Bossi.

«Il mio pensiero va ogni giorno a padre Bossi».

Ha notizie confortanti?

«Ho parlato con il Sostituto alcuni giorni fa e mi ha dato le ultime informazioni. Speriamo e preghiamo che il Signore ci aiuti».

Impiegherà questi giorni per completare i libri sulla vita di Gesù?

«Sono nelle mani di Dio. Non lo so, spero di scriverne qualche pagina qui».

Avrà tempo anche per pensare a una nuova enciclica?

«Sì, anche».

Allora c’è una nuova enciclica?

«Sì, eventualmente».

Si è soffermato a lungo, il pontefice, tra i ragazzi ed i rappresentanti di quanti gli avevano preparato la casa e ne curavano i servizi. Era accompagnato dal vescovo di Belluno-Feltre, mons. Giuseppe Andrich, oltre che da quello di Treviso, mons. Andrea Bruno Mazzocato. «Ho dato il benvenuto al Papa a nome di tutta la nostra Chiesa di Belluno-Feltre, anche a nome degli ospiti che come lui, in questo periodo soggiornano tra le Dolomiti», ha dichiarato il vescovo rientrando dalla villetta. Nella conversazione, monsignor Andrich ha ricordato l’inaugurazione del monumento a Giovanni Paolo II avvenuta a Mirabello il 3 agosto 2006. «Ho ricordato», prosegue monsignor Andrich, «come l’estate scorsa per l’occasione fosse salito qui il cardinale Giovanni Battista Re e fosse presente il vescovo emerito di Belluno-Feltre monsignor Maffeo Ducoli».
Da tempo si ritiene che per Benedetto XVI potrebbero essere ormai maturi i tempi per la stesura di una nuova enciclica, la seconda del suo Pontificato, dopo la “Deus caritas est” pubblicata il 25 gennaio 2006.

© Copyright Corriere delle Alpi, 10 luglio 2007

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