9 luglio 2007

Il Papa a Lorenzago: cronaca e curiosita'


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Lavorerà a secondo volume di librò su Gesù e forse a enciclica

Lorenzago di Cadore, 9 lug. (Apcom) - Cominciano le vacanze di Benedetto XVI che si profilano subito dense di lavoro intellettuale e dal primo momento si intrecciano con l'attualità internazionale. Il Papa non si è sottratto alle domande dei giornalisti che lo attendevano al suo arrivo al castello Mirabello, a Lorenzago di Cadore, rivolgendo un pensiero a padre Giancarlo Bossi, il missionario rapito nelle Filippine, e confidando la sua intenzione di porre mano al secondo volume del suo libro su Gesù e, forse, ad un'altra enciclica.

Per la prima volta da quando è stato rapito dalla sua parrocchia di Payao, nel sud delle Filippine, il 10 giugno scorso, Benedetto XVI ha parlato di padre Bossi. Rispondendo ai cronisti, ha confermato che pensa a lui. "Ho parlato con il Sostituto" alla Segreteria di Stato, monsignor Fernando Filoni (ex nunzio apostolico proprio nelle Filippine) "e alcuni giorni fa mi ha dato le ultime informazioni. Preghiamo e speriamo - ha concluso Ratzinger - che il Signore ci aiuti". Nei giorni scorsi il Papa si era limitato, per due volte, a fare sentire la sua voce "per tutti i rapiti". Ad un mese esatto dal rapimento, intanto, domani, il Pontificio istituto missioni estere ha invitato ad una giornata di preghiera per la sua liberazione.

Intanto Ratzinger volge lo sguardo al periodo che da oggi al 27 luglio passerà sotto le montagne del Bellunese. Il Papa teologo non è tipo da interrompere l'attività intellettuale neanche in vacanza. Sospese le udienze, previste poche escursioni, Benedetto XVI porrà mano al secondo volume del 'Gesù di Nazaret'. Il primo tomo, uscito ad aprile con Rizzoli, copre il periodo di vita di Cristo che va dal battesimo sul fiume Giordano alla trasfigurazione. Il libro è stato subito un successo editoriale. Ma, soprattutto, Ratzinger gli attribuisce notevole peso nell'economia del suo pontificato. L'opera, "non è in alcun modo un atto magisteriale", ha scritto nell'introduzione, ma è "frutto di un lungo cammino interiore" e per scriverlo il Papa vi ha dedicato "ogni momento libero" anche dopo essere stato eletto sul soglio pontificio. E in seguito alla pubblicazione, Ratzinger ha sottolineato più volte il valore del suo libro. "E' un po' impegnativo, ma idealmente lo consegno a voi", ha detto ad esempio ai ragazzi che lo hanno salutato in un recente viaggio a Pavia, "perché accompagni il cammino di fede delle nuove generazioni".

Nessuna sorpresa, allora, che si rimetta subito al lavoro. Il secondo volume, dedicato all'infanzia e alla risurrezione di Gesù, "è nelle mani di Dio", ha risposto Papa Ratzinger ai giornalisti che gli domandavano se nel Cadore continuerà l'opera. "Non so lo - ha aggiunto - ma spero di scriverne qualche pagina qui". Alla cronista che gli domandava, poi, se nel periodo di villeggiatura penserà anche ad una seconda enciclica, Benedetto XVI ha risposto, con una punta di sorpresa nella voce: "Sì, anche". Dunque è in arrivo un'enciclica? "Sì, eventualmente", ha tagliato corto il Papa. Nei mesi scorsi era infatti trapelata la notizia che Benedetto XVI avrebbe intenzione di stilare una enciclica sociale, la seconda dopo la 'Deus caritas est' del gennaio 2006.


PER RATZINGER IN CADORE UNA CASA NUOVA CON PIANOFORTE

Lorenzago di Cadore, 9 lug. (Apcom) - Una casa completamente ristrutturata, con tanto di pianoforte a mezza cosa, ha accolto il Papa a Lorenzago di Cadore, dove è giunto oggi per un periodo di vacanze che durerà più di due settimane (fino al 27 luglio). Sulle orme di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI aveva trascorso le vacanze dell'anno scorso in Valle d'Aosta. Per quest'anno era stata ipotizzata anche una villeggiatura bavarese per permettere a Ratzinger di tornare nelle sue terre d'origine. Ma alla fine - dopo tanto di Dvd inviato dalle autorità locali in Vaticano - l'hanno spuntata le dolomiti del Bellunese, anch'esse meta di Papa Wojtyla.

Papa Ratzinger è arrivato a Lorenzago in elicottero attorno a mezzogiorno e mezza, dopo aver viaggiato in aereo da Roma all'aeroporto militare di Istrana (Treviso). Il sindaco di Lorenzago, Mario Tremonti, lo ha ringraziato per aver scelto la località sul Cadore. Ad attendere il Papa, nuvole basse e qualche scroscio di pioggia, bandiere con il bianco e il giallo del Vaticano ai balconi, un gruppo di bambini e ragazzi festanti, un manto stradale nuovo di zecca ed una villa fresca di ristrutturazione. I gendarmi e gli uomini della sicurezza vegliano sulla villeggiatura del Papa dall'adiacente castello Mirabello. In questo contesto, "potrò studiare, pregare, meditare e riposare", ha detto il Papa ai cronisti.

Nei mesi scorsi, intanto, la casa che ospitò Wojtyla è stata rinnovata in profondità. Rifatti gli impianti elettrici, idraulici, di riscaldamento. Bagni tutti nuovi. Risistemazione interna delle stanze. Al piano terra c'è l'ingresso, un salottino, la cucina, l'ascensore e un servizio. Al primo piano si trovano la camera del pontefice, quella del segretario, con i rispettivi servizi, la cappella e uno studio. E proprio nello studio è stato collocato un pianoforte Yamaha per il Papa, che notoriamente ama la musica classica e sacra e anche nel palazzo apostolico ama dedicare il tempo libero alla tastiera.

Lorenzago di Cadore è un paesino di 576 anime a 880 metri di quota. Oltre a Ratzinger e Wojtyla, il sito internet del comune tiene a ricordare che "altri importanti nomi hanno nella storia frequentato questa splendida località e proprio il ministro Tremonti Giulio, già turista abituale, favorì dell'incontro dei 'Quattro Saggi' in questo bel luogo". Si trattava del 1993 e i quattro saggi della Cdl (Andrea Pastore di Forza Italia, Francesco D'Onofrio dell'Udc, Roberto Calderoli della Lega e Domenico Nania di An) tentarono di riscrivere la Costituzione. Oggi il Papa mette mano ad una nuova enciclica e al secondo volume del suo libro su Gesù.


PAPA: IL CUOCO DI LORENZAGO, APPREZZERA' DI SICURO LA PASTA E FAGIOLI

(ASCA) - Lorenzago di Cadore (BL) - ''Penso che apprezzera' la nostra pasta e fagioli''. Lucio Bolzan e' il cuoco del papa, in questi giorni di soggiorno a lorenzago. Cucina per il seminario di Treviso e, nell'occasione, mette a disposizione i suoi piatti anche per Benedetto XVI e i suoi collaboratori. ''Abbiamo predisposto - anticipa - tutta una serie di piatti della cucina trevigiana, ma anche cadorina. Gli faremo assaggiare i funghi del bosco, in particolare i porcini. Ma gli abbiamo preso anche un capriolo. Non manchera' la polenta''. Di sudtirolese (la mamma del papa ha i natali in Val Pusteria) Bolzan cucinera' i canederli. Il vino'? ''Un buon prosecco dei colli di Valdobbiadene''. Piu' pesante, invece, la cucina di Wojtyla, quando saliva a Lorenzago; ''mangiava di gusto anche le trippe''. Mentre cucinava, oggi a mezzogiorno, Bolzan e' stato invitato a salutare il papa, al suo arrivo. ''Non posso, rischio di bruciare le pentole'' si e' scusato. ''Spenga il fuoco e venga ugualmente'', gli e' stato detto.


PAPA: AL PIANOFORTE CON BRANI DI MOZART, TRA GLI ABETI DI LORENZAGO

(ASCA) - Lorenzago di Cadore (BL), 9 lug - Brani di Mozart, suonati dal papa al pianoforte della casa di Lorenzago, risuoneranno tra abeti e faggi. Sara' uno dei passatempi di Benedetto XVI, che ha detto di voler dedicare questi 18 giorni di montagna alla preghiera, al riposo, alle letture e a qualche pagina del suo nuovo libro o della nuova enciclica. La casa che lo ospita e' un ambiente davvero riposante. Ai giornalisti e' stata mostrata, un'ora prima del suo arrivo, dall'esterno. Si tratta di una villetta a due piani, molto sobria. Alle finestre gerani rampicanti color viola e rosso. Il giardino di erba nana ha, lungo il perimetro, tronchi con fiori di gerani rossi. Al centro l'area-gazebo (mobile) con fontana e lampione con rose rosse. Intorno al percorso di pietre bianche, ci sono cespugli di rose bianche. Minuscoli cipressi riparano l'inizio dei sentieri che danno sul bosco. Lo stemma pontificio, in mosaico, e' incorniciato nel verde della scarpata che da' sul bosco. All'ingresso della casa un monumento orizzontale che ricorda Giovanni Paolo II. ''Alzo gli occhi verso i monti, il mio aiuto viene dal Signore'' si legge su una pietra di marmo. Dal monumento parte il sentiero Giovanni Paolo II, praticato frequentemente da Wojtyla nei primi 6 soggiorni in Cadore. Dalla parte opposta del monumento c'e' un capitello mariano, che porta la scritta ''Chi trova me trova la vita'', davanti al quale Giovanni Paolo II era solito sostare in preghiera. A un'ora dall'arrivo dell'illustre ospite continuavano i lavori nella sua casa, con l'elettricista a perfezionare i collegamenti ed un prete del seminario di Treviso a portare all'interno quattro appendiabiti in vetro. Il papa ha compiuto il percorso a piedi dal castello Mirabello all'ingresso, un vialetto asfaltato lungo il quale erano state sistemati alberi in grandi contenitori di legno, trasportati da un elicottero.

1 commento:

euge ha detto...

Santità faccia delle belle suonate di Mozart anche per me....... io amo il pianoforte e lo suono anche ma, per motivi di lavoro mi dedico pochissimo a questo mio passatempo.

Eugenia