10 agosto 2007

Mostre blasfeme, identita' cristiana e strabismo laico


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La curia che verra'...sperando in qualche donna :-)

Grazie a Gemma possiamo leggere questo articolo molto interessante che smaschera tutte le contraddizioni tipiche dell'Italia.
Per quanto riguarda gli organizzatori di mostre blasfeme, consiglio di interessarsi anche ad altre religioni. Vediamo l'effetto che fa
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Raffaella

LO STRABISMO LAICO

di Franco Carinci

Maledetti emiliani, verrebbe da dire, facendo nostro l'epiteto che, se non sbaglio, curzio Malaparte, aveva coniato per i suoi corregionali toscani: di tutto una questione di principio, di regime o di democrazia, di libertà o di uguaglianza, di confessionalità o di laicità, che arrovella e infiamma per l'espace d'un matin, per poi, con qualche breve ritorno di fiamma, ridursi a una manciata di cenere. Non senza la consapevolezza di fare una provocazione "pubblicitaria", una compagnia teatrale aveva messo in cartellone un testo dall'appetitoso titolo "La Madonna che piange sperma" passando indenne attraverso il controllo degli enti finanziatori. Ma la provocazione, per essere oggi tale, deve correre sempre più oltre il limite dell'elementare buon gusto, fino a sconfinare nel terreno del giuridicamente rilevante. Chi non risica, non rosica, dice il proverbio, ma non esclude affatto che chi risica lo faccia a suo carico e costo.
Dunque, cattolico o meno che fosse il paese, si doveva mettere in conto un reato o una contravvenzione amministrativa, in base all'ordinamento vigente: lo si doveva e lo si è fatto, perchè qui stava tutto il coraggio degli autori e tutto il brivido dei potenziali spettatori. Un esercizio senza rete, per l'eccitazione comune, che include la possibilità di una caduta nel vuoto. Il procuratore capo esclude la bestemmia: il prefetto, cui tocca l'ultima parola, la intravvede, a mio avviso, con più di qualche ragione dalla sua, dopo di che attiva la relativa procedura. La compagnia teatrale che si è fatta pubblicità con lo scandalo, ne paghi la relativa spesa, senza giocare alla vittima. Ma , maledetti italiani, la cosa diviene quella che in Italia è la madre di tutte le questioni da Porta Pia a oggi, cioè se l'Italia sia confessionale o laica. Bene, che la Chiesa sia una presenza ingombrante, è una verità incontestabile , ma cuius commoda, eius incommoda, perchè la Chiesa è la sola istituzione che dà all'Italia una presenza e autorevolezza mondiale.
Se ne prescinda e si vada al nocciolo. Uno Stato laico non è tale perchè ritiene il fenomeno religioso totalmente irrilevante per il diritto, ma perchè non assume nessun credo come ufficiale, e protegge e persino promuove la libertà religiosa, come espressione individuale e collettiva; e non si vede proprio perchè dovrebbe tollerare nei confronti delle più alte idealità di una confessione condivisa quel che non tollera nei rispetti di una persona: ingiuriare la madre di una divinità non è diverso dall'insultare la madre di una persona, anzi.

Ed è sintomatico che quella stessa cultura tanto comprensiva rispetto alla religione musulmana da trovar disdicevole e meritevole di autocensura la pubblicazione di vignette su Maometto, che certo una divinità non è, sia così permissiva vis-à-vis della fede cattolica che, lasciatelo dire a un battezzato non più credente, rappresenta tanta parte della nostra identità europea e italiana.

Non sarà che la rivendicata libertà di provocazione finisce laddove la reazione è data non da una blanda sanzione amministrativa, ma da una fiammata terroristica irrazionale e sanguinaria?

© Copyright Corriere di Bologna, 8 agosto 2007

1 commento:

Anonimo ha detto...

Gli organizzatori di mostre dotati di notevole vis polemica si interesseranno ad altre religioni quando queste, in Italia, assumeranno un ruolo interferente nella legislazione di uno Stato laico. E speriamo che cio' non avvenga. E dubito fortemente che gli omosessuali italiani lo vogliano. Laddove i cristiani sono perseguitati (come voi meritevolmente ricordate) anche i cosiddetti ''diversi'' non se la passano granche' bene. Quello che gli integralisti islamici odiano, infatti, non e' il modus vivendi et operandi dei cristiani di qualsiasi confessione, ma piuttosto la laica convivenza che, in Europa ed in tutto l'Occidente, affonda le proprie radici nella Rivoluzione Francese nel suo complesso (conflitti militari, economici, sociali, culturali).
Cordiali saluti.