19 novembre 2007
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All’Angelus, l’appello del Papa per le popolazioni del Bangladesh devastato dal ciclone Sidr. Il Santo Padre invita i fedeli a confidare nell’amore di Gesù anche di fronte alle calamità naturali
Benedetto XVI è vicino alle popolazioni del Bangladesh devastato dal ciclone Sidr. All’Angelus, in Piazza San Pietro, il Papa ha rivolto un appello alla comunità internazionale, affinché si prodighi per aiutare quanti sono provati da questa calamità naturale. Il Papa ha anche ricordato la figura di Antonio Rosmini, che verrà beatificato oggi pomeriggio a Novara. Quindi, ha chiesto il bando delle mine antiuomo, in occasione dell’apertura di una Conferenza internazionale su questi terribili ordigni, al via oggi in Giordania. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Anche di fronte alle calamità naturali, raccogliamo l’invito di Gesù ad affrontare gli eventi quotidiani, “confidando nel suo amore provvidente”. E’ l’esortazione di Benedetto XVI, che all’Angelus ha rivolto un pensiero speciale alle popolazioni del Bangladesh, devastato da un terribile ciclone che ha seminato morte e distruzione. Il Papa ha assicurato la sua vicinanza a quanti soffrono ed ha lanciato un accorato appello:
"Faccio appello alla solidarietà internazionale, che già si è mossa per far fronte alle immediate necessità. Incoraggio a porre in atto ogni possibile sforzo per soccorrere questi fratelli così duramente provati".
Prima dell’appello per il Bangladesh, il Papa si è soffermato sulla pagina evangelica della domenica, che riferisce dell’esortazione di Gesù ai suoi discepoli affinché non abbiano paura, ma affrontino con coraggio e fiducia le incomprensioni e le persecuzioni. Sin dall’inizio, ha detto il Pontefice, la Chiesa “vive nell’attesa orante del suo Signore, scrutando i segni dei tempi e mettendo in guardia i fedeli dai ricorrenti messianismi, che di volta in volta annunciano come imminente la fine del mondo”:
"In realtà, la storia deve fare il suo corso, che comporta anche drammi umani e calamità naturali. In essa si sviluppa un disegno di salvezza a cui Cristo ha già dato compimento nella sua incarnazione, morte e risurrezione. Questo mistero la Chiesa continua ad annunciare ed attuare con la predicazione, con la celebrazione dei sacramenti e la testimonianza della carità".
“Non temiamo per l’avvenire”, ha proseguito, “anche quando esso ci può apparire a tinte fosche, perché il Dio di Gesù Cristo che ha assunto la storia per aprirla al suo compimento trascendente” ne è “il principio e la fine”.
"Egli ci garantisce che in ogni piccolo ma genuino atto di amore c’è tutto il senso dell’universo, e che chi non esita a perdere la propria vita per Lui, la ritrova in pienezza".
Benedetto XVI ha quindi rivolto il pensiero all’odierna Beatificazione di Antonio Rosmini, tratteggiando la figura e il carisma di questo sacerdote e uomo di cultura, “animato da fervido amore per Dio e per la Chiesa”:
"Testimoniò la virtù della carità in tutte le sue dimensioni e ad alto livello, ma ciò che lo rese maggiormente noto fu il generoso impegno per quella che egli chiamava “carità intellettuale”, vale a dire la riconciliazione della ragione con la fede. Il suo esempio aiuti la Chiesa, specialmente le comunità ecclesiali italiane, a crescere nella consapevolezza che la luce della ragione umana e quella della Grazia, quando camminano insieme, diventano sorgente di benedizione per la persona umana e per la società".
Il Papa ha poi sottolineato l’esempio di carità offerto dalle persone consacrate ed in particolare da quelle chiamate alla contemplazione nei monasteri di clausura. A loro, alle quali la Chiesa dedica una Giornata speciale il prossimo 21 novembre, dobbiamo tanto, ha detto, ribadendo che i monasteri sono delle oasi spirituali le quali ci indicano che Dio e il suo amore sono l’ultima ragione per cui vale la pena vivere. Parole corredate da una profonda riflessione proprio sulla forza dell’amore cristiano:
"La fede che opera nella carità è il vero antidoto contro la mentalità nichilista, che nella nostra epoca va sempre più estendendo il suo influsso nel mondo".
Il Papa non ha mancato di fare riferimento all’Assemblea degli Stati che hanno sottoscritto la Convenzione contro le mine antiuomo, al via oggi in Giordania. La Santa Sede, ha ricordato, è uno dei principali promotori della Convenzione. Ha, così, espresso l’augurio e l’incoraggiamento per il buon esito della conferenza, “affinché questi ordigni, che continuano a seminare vittime, tra cui molti bambini, siano completamente banditi”. Infine, salutando i pellegrini di lingua francese, ha ricordato che ricorre oggi la Giornata internazionale contro gli incidenti stradali. Il Papa ha chiesto di “raddoppiare gli sforzi per essere prudenti, al fine di proteggere la propria vita e quella degli altri”.
© Copyright Radio Vaticana
La solidarietà
L´appello del Papa: "Aiutiamoli" gli Usa mandano marines e navi da guerra
ROMA - La richiesta di solidarietà del Papa, la mobilitazione dei governi europei e delle ong: è scattata la corsa a sostegno del Bangladesh, messo in ginocchio dal ciclone Sidr.
«Nei giorni scorsi - ha detto ieri in piazza San Pietro Benedetto XVI dopo la preghiera dell´Angelus - un tremendo ciclone ha colpito il sud del Bangladesh, causando numerosissime vittime e gravi distruzioni. Nel rinnovare l´espressione del mio profondo cordoglio alle famiglie e all´intera nazione, a me tanto cara, faccio appello alla solidarietà internazionale, che già si era mossa per far fronte alle necessità».
La richiesta del Papa è solo l´ultima delle mosse sullo scacchiere della solidarietà internazionale: sin dalle prime ore dopo il disastro l´Unione europea ha mobilitato fondi straordinari per il Bangladesh. Dall´Italia sono già partiti materiali di emergenza come tende e medicine: altri aiuti saranno inviati presto.
Ieri stanziamenti straordinari sono stati annunciati dalla Svizzera e dagli Stati Uniti: Ginevra ha stanziato ulteriori 274mila euro, raddoppiando in questa maniera il totale di aiuti deciso nelle prime ore. Gli Stati Uniti, ha spiegato il segretario di Stato Rice, hanno dato ordine a due navi da guerra posizionate in Asia di fare rotta verso il paese, mentre un team dei marines specializzato in disastri naturali è già attivo. UsAid ha stanziato subito 100mila dollari per il Bangladesh e inviato un team di esperti in calamità naturali ad aiutare i soccorritori: l´agenzia federale americana per l´aiuto allo sviluppo è inoltre pronta a fornire fondi d´emergenza per altri due milioni di dollari a favore del Bangladesh.
In Italia raccolte di fonde speciali sono state lanciate, fra gli altri, dall´Unicef, dalla Caritas Italiana e da Save the Children.
© Copyright Repubblica, 19 novembre 2007
«L'esempio di Rosmini per riunire fede e ragione»
NOVARA L'esempio dato per la «riconciliazione della ragione con la fede» è l'impegno che ha fatto grande Antonio Rosmini, il teologo e filosofo proclamato beato ieri con una cerimonia seguita da 8.000 persone al palasport di Novara, tra cui il presidente del Senato Franco Marini, il ministro della Difesa Arturo Parisi (in rappresentanza del governo), e il presidente emerito Oscar Luigi Scalfaro. A sottolineare l'importanza della testimonianza di Rosmini è stato, poche ore prima della cerimonia, Benedetto XVI, durante l'Angelus in piazza San Pietro.
Rosmini è una «grande figura di sacerdote e illustre uomo di cultura», ha detto il Pontefice. «Il suo esempio aiuti la Chiesa, specialmente le comunità ecclesiali italiane, a crescere nella consapevolezza che la luce della ragione umana e quella della Grazia, quando camminano insieme, diventano sorgente di benedizione per la persona umana e per la società».
Un concetto ribadito nell'omelia dal cardinale Josè Saraiva Martins, il prefetto della Congregazione delle cause dei santi che ha concelebrato il rito di beatificazione con gli arcivescovi di Torino, Severino Poletto, e di Roma, Giovanni Battista Re. Al rito ha assistito una trentina di prelati, tra i quali il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, Giuseppe Betori, ed Antonio Riboldi, vescovo emerito di Acerra.
«La santità del Rosmini – ha detto Martins – certamente aiuterà a ricuperare l'amicizia tra ragione e fede, fra religione, comportamento etico e servizio pubblico dei cristiani». E il «suo messaggio è di scottante attualità, mentre si sta registrando una progressiva eclissi di Dio e della sua Provvidenza». «La voce del Rosmini – ha sottolineato il cardinal Martins – è un'eco moderna di quella dei grandi Padri della Chiesa a cui può essere tranquillamente affiancato, per l'acutezza e la vastità degli interessi speculativi, ben sposati con l'ardore evangelico dei pastori d'anime».
Il prefetto della Congregazione delle cause dei santi ha sottolineato «fatiche e dolorose incomprensioni» che dovette subire Rosmini per il «compito immane» di «ricondurre l'uomo a Dio, che si era da Lui allontanato con un cattivo uso della ragione, prendendo la strada della ragione stessa. Nel novello beato si riscontra un costante filo unificatore fra il suo pensare, il suo credere e il suo vissuto quotidiano».
Il presidente del Senato, lasciando Novara, ha invitato i politici a leggere gli scritti di Rosmini, «un personaggio straordinario, un grande innovatore, non sempre capito. A chi non l'ha ancora fatto – è il suggerimento di Franco Marini – sarebbe utile leggere qualche sua pagina, e chi ne ha già lette continui a farlo».
«Le riflessioni di Rosmini – ha scritto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio inviato al vescovo di Novara – hanno contribuito a diffondere un messaggio di apertura e tolleranza, incarnando per il nostro Paese, nell'epoca del Risorgimento e dei primi passi verso la costruzione di uno Stato italiano».
© Copyright Eco di Bergamo, 19 novembre 2007
Il Papa: siate prudenti, proteggete voi e gli altri
Il Papa «prega» per le vittime degli «incidenti stradali» e per le loro famiglie, e chiede «a ciascuno di raddoppiare gli sforzi per essere prudente, al fine di proteggere la propria vita e quella degli altri: è questo un dovere di carità verso gli altri». Benedetto XVI lo ha detto ieri, giornata mondiale per il ricordo delle vittime della strada, dopo l'Angelus recitato in piazza San Pietro, salutando in francese un gruppo di pellegrini dalla Francia.
E sempre in occasione della giornata mondiale del ricordo, il presidente del Consiglio Romano Prodi ha inviato una lettera alla Presidente dell'Associazione italiana familiari vittime della strada (Aifvs) Giuseppa Cassaniti Mastrojeni per garantire l'impegno del Governo ad adottare tutte le misure necessarie per ridurre sempre di più il tragico numero di coloro che perdono la vita sulle strade. Ma a tale impegno deve corrispondere una sempre maggiore coscienza civica da parte di tutti i cittadini automobilisti, afferma il premier. «Illustre e Cara Presidente – scrive Prodi –. Il tema è importante e delicato e il governo è impegnato nell'adottare tutte le misure necessarie per ridurre sempre più il tragico numero di coloro che perdono la vita sulle strade, fra i quali tanti giovani. A tale impegno deve però corrispondere una sempre maggiore coscienza civica da parte di tutti i cittadini automobilisti nel rispettare puntualmente le norme del codice della strada. Sono sicuro che ogni iniziativa, volta a sottolineare l'importanza di una corretta condotta di guida per la salvaguardia della vita umana, sia utile per raggiungere lo scopo prefissato». «Con tali sentimenti – conclude la lettera – invio a Lei ed a tutti gli aderenti alla Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada i migliori auguri di buon lavoro».
A Brescia l'Aifvs ha organizzato la tradizionale «Giornata delle Croci» a Travagliato, nel corso della quale ogni anno vengono esposte tante croci quante persone hanno perso la vita in incidenti stradali nella provincia. Nel 2006 sono morte 164 persone (128 a Bergamo dal 1° gennaio al 31 ottobre, ndr). Nel mondo più di un milione di persone muore ogni anno a causa di incidenti stradali. Secondo l'Oms ogni giorno più di 3.000 sono le vittime della strada.
Per non dimenticare questa strage silenziosa l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito, nella terza domenica di novembre di ogni anno, la «Giornata mondiale del ricordo» per la prevenzione degli incidenti stradali.
© Copyright Eco di Bergamo, 19 novembre 2007
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