12 marzo 2008

Politi loda (per adesso) Bagnasco ed il Papa...chissà quanto durerà :-)


Vedi anche:

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L'Enciclica sociale del Papa non uscirà prima dell'estate (Zenit)

Elezioni, la Chiesa non fa scelte di campo ma non si astiene. E vigila (Aldo Maria Valli per "Europa")

Un incontro sul rapporto tra ebraismo e cristianesimo promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura: "Alle sorgenti di un'identità culturale" (O.R.)

Dopo il voto in Spagna: "Il ruolo dei cattolici tra collaborazione leale e presenza incisiva" (Osservatore)

Card. Bagnasco: la Chiesa non si schiera. Sì a convergenze anche per casa, pensioni e infrastrutture su salari e prezzi. Plauso della CGIL (Accattoli)

Galileo, una disputa tutta teologica, usato per giustificare l'oscurantismo verso il Papa (Cardini)

Il cardinale Tauran parla del Forum cattolico-islamico in programma a Roma il prossimo novembre (Radio Vaticana)

Nei punti non negoziabili la Chiesa si propone come amica dell'uomo (D'Agostino per "Avvenire")

Difendere la storia dal subdolo disprezzo odierno: Carlo Cardia commenta il discorso del Papa al pontificio Comitato di scienze storiche (Avvenire)

Benedetto XVI invita la Chiesa a ballare con i lupi (Il Foglio)

Esclusiva di Sandro Magister: Le parole che Benedetto XVI aggiunge a braccio, quando predica ai fedeli. Analisi testuale.

PROLUSIONE CARD. BAGNASCO: NOTA SIR

Il primate di Spagna, Antonio Cañizares, dopo la vittoria di Zapatero: "Difendere valori in pericolo non è ingerenza" (Corriere)

"L’uomo è sempre uomo con tutta la sua dignità, anche se in stato di coma, anche se allo stadio di embrione..." (Omelia "a braccio" presso la chiesa di San Lorenzo in Piscibus, 9 marzo 2008)

Su segnalazione di Eufemia, leggiamo il seguente editoriale di Politi, pubblicato ieri su Repubblica:

COME CAMBIA LA CEI DI BAGNASCO

MARCO POLITI

Parla il linguaggio del pastore il cardinale Bagnasco, nella sua relazione al parlamentino dei vescovi, e non da «animale politico». E garantisce la neutralità della Chiesa nella campagna elettorale. Sarebbe sbagliato non cogliere le differenze di tono. Rimangono intatte le posizioni sul matrimonio tra uomo e donna, la contrarietà alle unioni civili, la difesa della vita dal concepimento al suo termine, l´allarme per gli scienziati che usano embrioni come «materiale biologico», la paura dell´ateismo pratico della società secolarizzata.
Ma tutto è inserito nell´alveo di un discorso formativo della coscienza cattolica e di un confronto dialogico con la società pluralistica moderna. C´è un passaggio dell´intervento di Bagnasco, che rivela un tono inusualmente pacato e non freddamente ex cathedra: «Riproporre criteri fondamentali, oltre che essere connesso al nostro compito, appartiene al linguaggio dell´amicizia: l´amico non può non segnalare un pericolo». Dunque non va considerato sempre oscurantistico l´accenno ai rischi di una scienza svincolata dall´etica.
Una rondine non fa primavera. O può farla se la stagione è matura. Ma certamente la linea di una Chiesa, impegnata nella formazione, che sottopone serenamente all´attenzione pubblica valori e riflessioni morali, che esprime i suoi sì e i suoi no nel rispetto dell´autonomia della politica, risponde meglio – assai meglio dell´interventismo tambureggiante degli ultimi anni – alla visione della nostra Costituzione, secondo cui Chiesa e Stato sono sovrani e indipendenti nella propria sfera e rispettano la sfera altrui.
Una Chiesa che, lasciando la pratica dei diktat politici, puntasse sulla formazione dei credenti e non considerasse i politici cattolici una cinghia di trasmissione di schemi giuridici sanciti a priori dal magistero, una Chiesa che illumina le coscienze, ma poi ne riconosce la libertà di giudizio ultimo nell´esercizio del potere civile, diverrebbe interlocutrice della società in modo ben diverso da come è stata nel recente passato.
Se il confronto è pacato, se l´accettazione della laicità delle scelte politiche, della neutralità partitica della gerarchia ecclesiastica, della sovranità legislativa del parlamento sono riconosciuti, diventa più facile il confronto tra cattolici e diversamente credenti. E si scoprirebbe che nelle teste e nei cuori degli italiani c´è una trasversalità di attenzione ai problemi delle nascite, della famiglia, degli imperativi etici con cui anche la scienza deve confrontarsi, che nulla a che fare con la rappresentazione caricaturale di un paese spaccato tra guefli e ghibellini. Così come trasversale è l´accettazione delle coppie di fatto e l´adesione alla libertà di scelta della donna nella sua gravidanza, trasversale la preoccupazione per la salute del nascituro e la convinzione che la procreazione non vada lasciata alla cecità del caso.
Tradotto in pratica, il discorso di Bagnasco permetterebbe a tutti un approccio nuovo. Specie se condito dall´intuizione di mons. Ravasi, responsabile del dicastero vaticano per la Cultura, che non si può comprendere la società moderna se non si accettano al tavolo anche i non credenti.
Ma questo richiede coerenza. Non devono esserci presuli che si mettono a tifare per partiti, che dietro le quinte muovono il voto delle congregazioni, che oppongono veti al parlamento o si fanno organizzatori di manifestazioni politiche. In fondo è facile. Non ha detto Benedetto XVI che la Chiesa «non prende nelle sua mani la battaglia politica»? E risponde anche alla volontà profonda degli italiani, che in tutti i sondaggi chiedono libera voce per la Chiesa e libertà di coscienza nel decidere per sé e le proprie leggi.

© Copyright Repubblica, 11 marzo 2008

Mamma mia :-)))
Se...se...se...se...siamo sempre agli "insegnamenti" alla Chiesa: se fa cosi' va bene, se fa il contrario e' ingerenza...
Chissa' quanto durera' questo atteggiamento di Politi che arriva anche a citare Benedetto XVI.
Oggi non e' piu' il novello Pio IX?
Infatti occorre ricordare che e' stato proprio Papa Benedetto a nominare sia Bagnasco che Ravasi :-))

R.

2 commenti:

mariateresa ha detto...

Cara saggia amica,hai ragione tu.Questo commento così soave risponde alle solite esigenze politiche. In base a queste, fissate dalla linea editoriale del giornale, un discorso diventa accettabile, l'oscurantismo, definito prima ineluttabile, si attenua.
E'una cosa scoperta e anche infantile.
Il Cardinale Bagnasco ha detto le cose di sempre.Il mio cane ne converrebbe. Ma bisogna inventarsi che "una rondine non fa primavera". Ne convengo con Politi , ma nei suoi confronti.
Se conviene, tutti i fattori prima negativi, possono diventare positivi, tanto le parole sono più elastiche del chewing gum.
Una pena, scusate se lo dico.Soprattutto per il cervello.
Tutto deve coincidere, per amore , o per forza, con lo schema, progressista e indiscutibile, sennò si torna al Medio Evo, del quale, sia detto per inciso, questi ferrati e profondi esegeti, penso che sappiano meno di nulla.
Dobbiamo imparare a distinguere ,e io credo che ci stiamo riuscendo, tra informazione religiosa e editorialismo politico.
Gli amici cattolici "democratici " irremovibili (o con la naftalina; una percentuale c'è, dispiace dirlo),sarebbe ora che se ne rendessero conto.E che smettessero di sentirsi in inferiorità culturale. Che, proprio, non è il caso.

mariateresa ha detto...

E voglio aggiungere un particolare.
Questa esperienza di tre anni del pontificato mi hanno insegnato che certi network ideologici , che se ne fanno un baffo dei fatti,funzionano , come media,anche a livello internazionale.
Aspetto , un giorno, qualcuno che analizzi, onestamente, Ratisbona (e ci sarà da ridere, o da piangere), il viaggio di papa Benedetto in Brasile e altre occasioni di comune imbisuimento mentale, per fini precisi. Precisissimi.
Si fanno inchieste su tutto in Italia, anche su quello che non importa a nessuno, e sarà per me fonte di profonda libidine, che qualcuno definisca,con nomi appropriati, quelli che hanno fatto disinformazione.
Di sovietica memoria.
Non per rivalsa, e chissenefrega, ma per puro gusto di chiamare le cose con il loro giusto nome.
Dire chiaramente che tizio ha scritto delle ciofeche. Delle tavanate.
Sei famoso? E' lo stesso, hai scritto delle bovazze penose.
Abbiate pazienza.
Ogni tanto mi scappa il limone nel the e divento acida.