3 aprile 2008

In sessantamila per Giovanni Paolo il Mistico. Intorno a San Pietro c'è un suk a cielo aperto (Rodari)


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In sessantamila per Giovanni Paolo il Mistico. Intorno a San Pietro c'è un suk a cielo aperto

Di Paolo Rodari

Piazza San Pietro ieri mattina, durante la messa celebrata da Benedetto XVI in occasione del terzo anniversario della morte di Giovanni Paolo II, era gremita da oltre 60 mila fedeli. Gente comune, tanti preti, vescovi e cardinali, e pure un discreto parterre di politici. Tutti in silenzio ad ascoltare commossi le parole che Ratzinger ha voluto dedicare al suo predecessore: Papa di una «fede straordinaria», ha detto Benedetto XVI parlando di Wojtyla, che con Dio «intratteneva una conversazione intima, singolare e ininterrotta», un uomo che «tra le tante qualità umane e soprannaturali» aveva «quella di un’eccezionale sensibilità spirituale e mistica».
Un Papa Mistico, dunque, aggettivo che va ad aggiungersi a quello di Magno - venne ideato nei giorni successivi alla sua morte - e a quello di Missionario, usato più volte anche da Indro Montanelli quando gli toccava scrivere di Vaticano.
Dunque una piazza gremita come si addice a un grande uomo ritenuto dai più già santo. E come per ogni grande santo che si rispetti, anche per Wojtyla non mancavano ieri, nei pressi di piazza San Pietro, coloro che ne vendevano immaginette devozionali, frammenti di reliquie più o meno originali, gingilli e ricordi. Una vendita non estemporanea, quanto un mercato a cielo aperto che continua da mesi ininterrotto. È, in sostanza, quello che da più parti è stato definito il suk di San Pietro: un mercatino che fa bella mostra di sé nel contro viale di destra (per chi viene da Castel Sant’Angelo) di via della Conciliazione. Decine di venditori abusivi che stendono per terra un tappeto e vendono ai tanti turisti e fedeli souvenir di tutti i tipi, molti di genere religioso.
Se padre Pio ha il suo mercato legalizzato in quel di San Giovanni Rotondo, più o meno la stessa cosa ce l’ha, seppure senza volerlo, anche il Vaticano: o meglio Roma, in quella via conosciuta in tutto il mondo per il suo sbocco mozzafiato su piazza San Pietro. Via della Conciliazione: alla sua destra e alla sua sinistra sede di immobili che ospitano importanti dicasteri della santa Sede.
I vigili, per la verità, anche ieri hanno provato a mandare via i venditori ambulanti. Sbucati d’improvviso sul marciapiede davanti alle librerie don Bosco e San Paolo, hanno causato un fuggi-fuggi generale degli ambulanti verso Castel Sant’Angelo. Poi i vigili si sono ritirati e i venditori sono immancabilmente tornati.
Nel pomeriggio qualcuno è riuscito a improvvisare una bancarella anche in piazza Pio XII, a pochi metri, dunque, dal sagrato di San Pietro. «Quatro rosarios tres euro», dicevano due ambulanti ai fedeli di passaggio. «Abbiamo anche le coroncine di Benedetto XVI se non le piacciono quelle di Wojtyla», dicevano gli stessi quando capivano di avere davanti fedeli italiani.
Qualche mese fa alcuni prelati del Vaticano provarono a dire la loro su questo suk. Il cardinale Angelo Comastri e monsignor Gianfranco Ravasi vennero pure intervistati e entrambi auspicarono che la cosa venisse al più presta sistemata. Alle parole, però, fatti non ne sono seguiti. E la casbah d’oltre Tevere continua a far bella mostra di sé in via della Conciliazione.
Sempre ieri pomeriggio, a un certo punto, nel contro viale di destra nemmeno le macchine riuscivano più a passare. Per terra borse, cappelli, orologi, occhiali da sole, bandiere del Vaticano, dell’Italia, della Polonia e della Germania e poi rosari, icone, souvenir d’ogni tipo e genere che piazzati in mezzo alla strada ne ostruivano il passaggio. Una Babilonia destinata sempre più a ingigantirsi e, pure, a fruttare parecchi soldi: soprattutto quando in piazza parla il Papa e i fedeli, in massa, accorrono per ascoltarlo.

© Copyright Il Riformista, 3 aprile 2008 consultabile online anche qui, sul blog di Rodari.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

articolo divertente ma dubito che gli ambulanti ci fossero solo in questa occasione ci saranno ogni volta che parla il papa! quindi non capisco il collegamento tra l'anniversario e gli ambulanti

Anonimo ha detto...

E il titolo di magno non è stato inventato per GPII c' l'avevano almeno altri due Papi nel primo medioevo ( Gregorio e Leone) oltre che un illustre teologo come Alberto.
Comunque Mistico è un titolo bello e originale ( non ce l'hanno in molti credo) anche se fa pensare quasi a un monaco in eremo lontano.