12 agosto 2008

Bressanone: «E adesso aspettiamo il Papa per il 2009». Una brissinese ricorda quando accompagnava il cardinale Ratzinger in gita (Giordano)


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«E adesso lo aspettiamo per il 2009»

Le voci dalla piazza: papaboys, famiglie e anche molti stranieri

Una brissinese ricorda quando accompagnava il cardinale in gita

di Franz Giordano

BRESSANONE.

Le campane suonano a festa per dieci minuti. Fino a mezzogiorno, quando Benedetto XVI esce dal Duomo e sale sul palco di piazza Duomo.
Un’ovazione apre il secondo Angelus del Pontefice: la folla di fedeli lo accoglie con uno scroscio di applausi e striscioni: «Viva il Papa», «Ti vogliamo bene». Un mare di bandiere gialle e bianche ricopre i vari settori, migliaia di braccia alzate stringono altrettante macchine fotografiche. Parte una scarica di flash e si alza un coro: «Benedetto, Benedetto, Benedetto...». Nel cuore della città vescovile ci sono circa 10mila persone, duemila in più di domenica scorsa. Sono arrivate da tutta Italia per ascoltare la messa celebrata dal vescovo Egger e l’Angelus del Santo Padre.
Ci sono anche gruppi austriaci, spagnoli e una delegazione di ciprioti. E un’intera sezione è occupata da una folta rappresentanza altoatesina: almeno duecento bolzanini arrivati con gli autobus organizzati da Comunione liberazione. Altri cinquecento fedeli raccolti davanti al maxischermo allestito all’interno della parrocchia San Michele. E poi centinaia di brissinesi entrati in piazza all’ultimo momento. Aspettano sotto il sole da ore: si coprono il capo con cappelli e giornali, mentre i boy-scout distribuiscono bottiglie d’acqua. I più fortunati seguono la cerimonia dalle finestre delle case affacciate sulla piazza. Vicino all’altare le autorità. Intorno centinaia di famiglie, giovani e anziani.
Giovanna e Mariagrazia Bellesini sono arrivate in treno dal capoluogo: «E’ la prima volta che vediamo il Pontefice, una grande emozione. Oggi abbiamo fatto un regalo a nostra madre Teresa che voleva vedere il Papa. Lei è seduta più avanti». Le sorelle si abbracciano, mentre la mamma ascolta le parole di Benedetto XVI: «A Sidney ho visto giovani positivi, capaci di divertirsi senza bisogno di ricorrere a eccessi». «Ancora una volta - riflette Claudio Fusaro, bolzanino di Cl - il Santo Padre pensa alla quotidianità e ai problemi della gente comune, perché nella nostra regione l’alcol è una piaga».
Al centro della piazza ci sono Francesco Rocco e Maurizio Gadolinio, due Papaboys di Milano. Sono a Bressanone da lunedì: «Un luogo ideale per la meditazione». Poi le ultime parole di Benedetto XVI: «Un saluto di cuore ai membri della Diocesi di Bolzano e Bressanone». Marianna Lechner sorride. La brissinese aveva conosciuto il Pontefice tanti anni fa: «Lo accompagnai a visitare la chiesa del mio rione».
Il corteo papale si allontana, la piazza si svuota e Filippo Coccimiglio - un altro brissinese - torna a casa: «Lo aspettiamo anche la prossima estate».

© Copyright Alto Adige, 11 agosto 2008

PILLOLE

I NOMADI

«Benedetto, il Papa del popolo Sinti»

«Viva il Papa dei Sinti!»: è l’esclamazione con la quale una nutrita rappresentanza del popolo nomade residente a Bressanone ha voluto salutare il Santo Padre nel corso della cerimonia di ieri mattina. La famiglia Gabrieli ha voluto rendere omaggio al Pontefice partecipando alla Messa come aveva già fatto lo scorso anno a Pavia, quando Davide Gabrieli, i suoi figli ed i suoi cugini avevano suonato per i fedelli ed avevano poi fatto recapitare al Santo Padre un dono: la traduzione in sinto delle sacre scritture.

LA CURIOSITÀ

In piazza con l’urna per farla benedire

Nel settore R, occupato dagli altoatesini, lo hanno visto in molti. Un brissinese ha seguito tutta la preghiera di Benedetto stringendo un’urna. All’interno c’erano le ceneri della madre. Al termine dell’Angelus l’uomo ha cercato di farsi largo tra la folla verso il palco: voleva ricevere la benedizione del Pontefice, ma non ci è riuscito. Papa Ratzinger era già nel chiostro.

I LADINI

«Testimoni di fede anche tra i turisti»

Anche ieri nei suoi saluti finali il Papa non ha dimenticato i ladini: «San Giuseppe Freinademetz ha portato il Vangelo ai popoli lontani - ha detto parlando proprio in ladino -. Così anche voi dovete essere testimoni e ambasciatori di fede in famiglia, nei paesi, nella società. Date ai turisti che vengono nelle vostre vallate la testimonianza della fede».

IL SALUTO

«Grazie ai giornalisti per la discrezione»

Al termine dell’Angelus, ieri il Santo Padre ha rivolto un saluto anche ai giornalisti che hanno seguito queste sue vacanze altoatesine. «Vi ringrazio, cari amici - ha detto - per il vostro lavoro e la vostra discrezione e vi assicuro le mie preghiere per le vostre intenzioni familiari e professionali». Da segnalare tra l’altro che l’accenno alla «discrezione» è stato aggiunto a braccio dal Papa rispetto alla versione inizialmente distribuita alla stampa.

© Copyright Alto Adige, 11 agosto 2008

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