24 agosto 2008

Da Milano alle sorgenti spirituali della Chiesa ortodossa russa (Osservatore Romano)


Vedi anche:

IL RIAVVICINAMENTO FRA CATTOLICI E ORTODOSSI

Card. Bagnasco sul Meeting di Rimini che aprirà domenica: "La Chiesa un popolo che fa storia" (Osservatore Romano)

Intervista con il questore di Roma, Marcello Fulvi: "Sicurezza al millesimo per due Pontefici" (Osservatore Romano)

Il Papa nomina l’arcivescovo di Kinshasa segretario speciale per il Sinodo sulla Parola di Dio. Intervista a Mons. Eterović (Radio Vaticana)

Trent'anni fa Albino Luciani diventò il Papa del sorriso (Gerace)

La lectio divina, docile obbedienza a Dio che parla. Intervista a padre Bruno Secondin (Zenit)

L’ultimo abbraccio al vescovo di Bolzano-Bressanone (Alto Adige)

Conferimento della cittadinanza onoraria a Mons. Georg Ratzinger: "Un nuovo legame d'affetto tra il Papa e Castel Gandolfo" (Osservatore Romano)

Il testamento spirituale di Mons. Egger: «Siate tutti fratelli e sorelle». «Se ho offeso, perdonatemi»

Mons. Pasotto: "Il Papa ha donato 120 mila dollari ai profughi georgiani" (Zenit)

Il Papa: "Dall'inizio della mia vita mio fratello è stato sempre per me non solo compagno, ma anche guida affidabile"

«Andate adagio». Invito da un buon "Papà" Joseph (Mosca)

Attenzione! Post politicamente scorretto: la Cina, il Dalai Lama, il Papa ed i mass media...

Mons. Wilson (Presidente della Conferenza episcopale australiana) sulla Gmg di Sydney:"Un punto di partenza per un risveglio della fede" (Osservatore)

Il commosso "grazie" del Papa al fratello ed alla città di Castelgandolfo: servizio di Radio Vaticana

L'Australia ha scoperto la propria anima. Giornate indimenticabili segnate dall'entusiasmo dei giovani (Osservatore Romano)

A Mosca ottanta sacerdoti dell'arcidiocesi di Milano accompagnati dal cardinale Tettamanzi

Alle sorgenti spirituali della Chiesa ortodossa russa

Milano, 23. Domani all'alba ottanta sacerdoti ambrosiani partiranno per la Russia: accompagnati e guidati dall'arcivescovo di Milano cardinale Dionigi Tettamanzi e da due vescovi ausiliari - il vicario generale Carlo Redaelli e il vicario per la cultura Franco Giulio Brambilla -, effettueranno un "Pellegrinaggio alle sorgenti spirituali della Chiesa Russa". Li attendono sei giornate di esperienze intense, oltre che molto significative: le visite a cattedrali e monasteri; le concelebrazioni eucaristiche in rito cattolico e le divine liturgie ortodosse; gli incontri con il Patriarca di Mosca, Alessio ii, con l'arcivescovo cattolico di Mosca, Paolo Pezzi, e col nunzio apostolico in Russia, Antonio Mennini; i momenti di preghiera comunitaria e personale.
L'idea di un simile pellegrinaggio "è nata durante la visita a Mosca che, su generoso e personale invito di Sua Santità il Patriarca Alessio ii, ebbi il dono di poter effettuare dal 28 settembre al 3 ottobre 2006": così ricorda il cardinale Tettamanzi nella Lettera ai preti pellegrini e all'intero presbiterio diocesano in occasione del Pellegrinaggio ecumenico a Mosca (25-30 agosto 2008). Il porporato, nel mettere in evidenza il senso del pellegrinaggio - riassunto nel tema Presbiteri per la Chiesa "una" e "santa" d'Oriente e d'Occidente -, ricorda anzitutto le emozioni spirituali vissute. Ne aveva parlato a Monza nel gennaio 2007 durante un incontro ecumenico ma, come è diversa l'eco interiore che suscita l'ascolto della Bibbia in Terra Santa rispetto ad altri luoghi, - spiega il cardinale - così non c'è modo migliore di comprendere la spiritualità ortodossa che quello di "immergervisi" presso la comunità che la vive. "È quasi esperienza di estasi quella che può nascere, ad esempio, dal prolungato ascolto del canto liturgico russo - ricorda ancora il cardinal Tettamanzi, che cita alcuni riti cui assistette due anni fa -. Questi momenti sono stati come un pregustare la gioia della visione beatifica e della comunione dei santi". E aggiunge: "Solo la fede nell'azione santificante di Dio ci permette di sintonizzarci sulla stessa lunghezza d'onda dello Spirito. E questa fede è e deve essere comune al cristiano d'Oriente e d'Occidente".
Il programma del pellegrinaggio, dopo la giornata di lunedì dedicata al viaggio (con una concelebrazione presso la cappella dell'aeroporto di Roma Fiumicino), prevede per martedì le prime tappe spirituali ed artistiche: Eucaristia presso la Chiesa cattolica di Vladimir (che si ripeterà anche il giorno dopo), incontro con l'arcivescovo ortodosso Evloghij e visita della cattedrale della Dormizione - dove si possono ammirare gli affreschi di sant'Andrej Rublëv -, partenza per Suzdal con visita della cattedrale e dei monasteri. Mercoledì sarà la volta del monastero di san Sergio, con visita della cattedrale della Dormizione e della chiesa della Santissima Trinità e l'incontro con un rappresentante della Accademia Teologica. Si proseguirà per Mosca, dove giovedì è prevista la partecipazione alla Divina Liturgia della Dormizione della Beata Vergine Maria, presieduta dal Patriarca presso la Cattedrale della Dormizione al Cremlino, cui seguirà l'incontro con il Patriarca Alessio ii e l'accesso alla Galleria Tretjakov, per vedere le icone quali Trinità di sant'Andrej Rublëv e Madonna della Tenerezza di Vladimir. Venerdì, visitate le Cattedrali del Cremlino, verrà celebrata la Messa nella cattedrale cattolica di Mosca, con la presenza dell'arcivescovo Pezzi. Sabato, dopo la Messa e prima del rientro in Italia, avverrà l'ultima tappa a Butovo, con presentazione del luogo e del tema del martirio della Chiesa russa.
Appare evidente come gli spunti degni di grande interesse spirituale, culturale ed ecumenico siano molteplici: "Farsi pellegrini - ricorda ancora il cardinale Tettamanzi - significa cercare di entrare nello spirito dell'Oriente cristiano e di iniziare a respirare, come sognava Giovanni Paolo II, anche con questo polmone della cristianità". L'arcivescovo di Milano nella sua lettera tocca altri punti: il dialogo circa le sfide poste dalla modernità alle Chiese ed i problemi pastorali collegati, già affrontati nei colloqui con il patriarca Alessio ii, l'arcivescovo Evgenij e il metropolita Kirill; il desiderio di incontrare di nuovo il Patriarca, "in ragione della sua grande responsabilità e venerabile dignità ecclesiastica, ma anche per l'evangelica fraternità e la sintonia spirituale sperimentate"; il comune riferimento ad Ambrogio, "Padre della Chiesa indivisa", cui si unisce la gioia per aver mantenuta la promessa di concedere per le liturgie ortodosse l'uso di un edificio di culto in Milano; il tema e il senso del martirio; la dimensione ecumenica. Il cardinal Tettamanzi esprime anche alcuni auspici e desideri: "Mi auguro - lo dico con commozione - che si avvicini presto il giorno in cui il Patriarca di Mosca possa abbracciare il Successore di Pietro! Grande è pure il desiderio che possa venire in Italia per venerare le reliquie di san Nicola"; inoltre c'è il pensiero al 1700° anniversario del cosiddetto "editto di Milano" emanato da Costantino nel 313, ed al fatto che, "durante la visita del 2006 e in una successiva lettera, il Patriarca Alessio ii ha espresso il suo interesse e sostegno per promuovere a Milano, nel 2013, un incontro dei leader cristiani che sia una comune testimonianza e un forte appello all'Europa e a tutte le confessioni circa l'insopprimibile valore della libertà religiosa". Aggiungiamo, infine, l'altro desiderio espresso dall'arcivescovo: "Questa nostra esperienza come pellegrini possa contribuire a far crescere la reciproca conoscenza e il desiderio dell'unità".

(©L'Osservatore Romano - 24 agosto 2008)

3 commenti:

Luisa ha detto...

Posso capire la gioia del cardinal Tettatamanzi di immergersi nella spiritualità ortodossa e di viverne la profondità, che può anche portare all`estasi attraverso i suoi canti, però...ogni qualvolta leggo dichiarazioni del genere che testimoniano apertura verso altre religioni, come in questo articolo pronuncite dal card. Tettamanzi, non posso non pensare ai fratelli cattolici milanesi fedeli al rito antico, ai quali sono state poste mille difficoltà per gioire della libertà concessa loro da Benedetto XVI.
Che sacerdoti e vescovi cattolici facciano prova della stessa apertura di cuore e generosità verso chi è nella Chiesa cattolica, è fedele al Vescovo di Roma e domanda solo di potere vivere liberamente la sua.

Mi piace leggere anche l`ammirazione del card, Tettamanzi per la bellezza della liturgia ortodossa e dei suoi canti:

"È quasi esperienza di estasi quella che può nascere, ad esempio, dal prolungato ascolto del canto liturgico russo - ricorda ancora il cardinal Tettamanzi, che cita alcuni riti cui assistette due anni fa -. Questi momenti sono stati come un pregustare la gioia della visione beatifica e della comunione dei santi".

Leggendo penso alle musiche e altre rappresentazioni o spettacoli che il cardinale autorizza e incoraggia nel Duomo di Milano e che non sono di certo pregustazioni di quella gioia .
Penso allora ai nostri canti sacri, al canto gregoriano, espressioni della nostra spiritualità che nulla hanno da invidiare ai canti ortodossi come bellezza e profondità e che sono banditi dalle nostre chiese come "reliquie" appartenenti ad un passato oramai seza interesse e morto.

Ammiriamo i tesori altrui ma nel contempo curiamo, amiamo i nostri ?

Secondo il vecchio principio in virtù del quale l`erba del vicino è più verde della nostra, ho piuttosto l`impressione che nella Chiesa cattolica chi dovrebbe avere cura e amore per i nostri tesori li trascura quando non li disprezza.

Luisa ha detto...

...rileggendomi vedo che ho scritto "fratelli cattolici milanesi fedeli al rito antico"", in realtà avrei dovuto scrivere "fratelli cattolici "tout court!

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente, cara luisa! Bellissimi i riti ortodossi, ma anche la nostra tradizione musicale ed artistica sono di ottimo pregio. Peccato che qualcuno le voglia oscurare. Marco