15 settembre 2008

La sconcertante reazione (se vera) del card. Vingt-Trois al discorso del Papa ai vescovi

Temo che il card. Vingt-Trois abbia perso l'ennesima occasione di mantenersi discreto davanti ai giornalisti.
Se cio' che e' riportato nella seguente agenzia e' vero, c'e' da rimanere allibiti, sconcertati e anche qualcosa di piu'...
Che cosa dobbiamo pensare dopo avere letto le seguenti parole?
Forse che si continuera' a benedire le unioni di fatto? Si proseguira' a mettere i bastoni fra le ruote a chi legittimamente chiede al proprio parroco (il vescovo non c'entra!) la celebrazione della messa tridentina?
Si continuera' ad accettare i "segni dei tempi" per non urtare la stampa ed i media?
Beh, cari signori, il viaggio a Parigi ed a Lourdes dovrebbe avere mostrato a giornali, tv ed al clero che cosa provano i Francesi per il Papa.
Non si sprechi questa occasione!
E' vero che il discorso del Papa e' stato applaudito in modo molto tiepido (e ti credo!). Addirittura qualche vescovo si e' messo ad applaudire solo dopo avere visto la telecamera che lo riprendeva.
Senza parole...
Grazie ad Areki per la segnalazione.
Attenzione pero': dobbiamo verificare che le parole riportate dall'agenzia siano state effettivamente pronunciate.
Se si e' forzato il pensiero del cardinale, non ho dubbi che Mons. Vingt-Trois trovera' il modo di spiegare meglio cio' che intendeva dire...

R.

LOURDES (Hautes-Pyrénées), 14 sept 2008 (AFP)

Pas de "subordination servile" entre le pape et les évêques (Mgr Vingt-Trois)

Le cardinal André Vingt-Trois, président de la Conférence des évêques de France, a souligné que les relations entre le pape et les évêques "ne sont pas des rapports de subordination servile".

"Les rapports du pape avec les évêques ne sont pas des rapports de patron à employés. Il n'est pas un PDG d'une multinationale qui vient visiter une succursale", a déclaré Mgr Vingt-Trois lors d'un point de presse tenu après la rencontre entre le pape et les évêques.

"Nous l'avons accueilli et écouté comme un frère qui vient conforter la foi de ceux avec qui il travaille et il est en communion", a ajouté le cardinal aarchevêque de Paris.

"Nous sommes dans un rapport de communion, d'affection, de collaboration et quand nous avons des choses à lui dire, nous les lui disons", a affirmé Mgr Vingt-Trois.

Auparavant, le pape avait, devant les évêques, prôné la fermeté de l'Eglise face aux défis du monde contemporain, une intervention aux accents de mise au point qui fut assez tièdement applaudie.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Io condivido quanto detto dal cardinale. Si può essere ubbidienti senza essere servili e acritici. Se S.Francesco, S. Caterina, ma anche uomini più "piccoli" come il card. Romero non fossero stati critici la chiesa cattolica avrebbe perso molto. Non credo che il card. fomenti la rivolta, secondo me vuol dire che ad un comando si può rispondere con una mediazione.

Raffaella ha detto...

Beh i paragoni mi sembrano esagerati...
San Francesco e Santa Caterina hanno comunque sembre ubbidito al Papa.

Anonimo ha detto...

Ho visto l'intervento del Papa in diretta. Indubbiamente alcuni passaggi devono essere stati dei bocconi amari per certi vescovi francesi e forse il card. Vingt-Trois si trova tra diversi fuochi e deve crecare di tenere un po' calmi gli animi di tutti. Nel suo discorso di benvenuto al Papa, infatti, mi era sembrato piuttosto affettuoso quindi non credo che gli sia ostile. Evidentemente la chiesa francese è sottoposta a molte tensioni di segno opposto e il Papa ha fatto appello alla buona volontà di tutti sottolineando che conosce lo sforzo che sta richiedendo. Inoltre per i vescovi più vicini alle esigenze della laicità (divorziati, ecc.) il Papa ha menzionato le posizioni del Presidente francese. Sarebbe strano in una "riunione" di vescovi un tale richiamo se non fosse giustificato da un tentativo di riconvogliare la chiesa francese ( il filone più sensibile al laicismo e il filone strettamente tradizionalista) verso una maggiore compattezza. In un altro passaggio infatti il Papa ha menzionato la "peculiarità" della chiesa francese. In qualche modo sta cercando di indicare loro la strada che consiste nel trovare il volto della chiesa francese e la bellezza delle sue sfaccettature esaltando i diversi carismi nell'unità. In altre parole ieri abbiamo visto il nostro Papa fare quello che gli riesce meglio: prendere ago e filo e riparare gli strappi della tunica di Cristo. Degli applausi non credo che a lui sia mai importato molto. ch

Luisa ha detto...

Per il momento non vedo traccia della reazione di Mons.Vingt-Trois.
Purtroppo non sarei stupita più di tanto.
Non è certo il card. di Parigi ad aver brillato per la sua generosità verso i fedeli al rito antico, e non ha incoraggiato i suoi confratelli in questo senso...Non vorrei fare un "délit de facies" ma bastava guardare la sua espressione mentre il Papa parlava...
Poco importa, Pietro è passato e ha parlato, il card. Vingt-Trois può fare e dire quello che vuole, è il Successore di Pietro ad essere alla testa della Chiesa e non una collegiale .
Non sarà il cardinale parigino a potere cambiare il messaggio di Cristo...però potrà continuare a disobbedire al Papa questo, purtroppo, può farlo.
È del resto significativo e direi sintomatico di vedere come i vescovi si comportano davanti al Sucessore di Pietro e non aggiungo altro.

Anonimo ha detto...

Mediazione? Ma di cosa stiamo parlando??!! Sulla sacralità della famiglia neppure si tratta di "tradizione" (come la regola del celibato dei sacerdoti), ma di preciso ed inequivocabile contenuto della Scrittura, non manipolabile da chichessia, nel senso che più fa comodo. E' possibile che questo concetto sia ancora tanto difficile da comprendere?

Luisa ha detto...

Come al solito bisogna avere il testo sotto gli occhi, ma se il cardinale non ha avuto una sola parola positiva nel senso dell`obbedienza, del rispetto verso il Papa e sopratutto nel senso della CONDIVISIONE di ciò che ha detto e della riconoscenza per le sue parole sarebbe significativo dello stato di spirito che regna fra i vescovi e non solo in Francia.
il Papa è un fratello, ma è il PRIMO di loro e la sua è una correzione fraterna!
Spero sarà ascoltato...anche se purtroppo non mi faccio troppe illusioni...sperò di tutto cuore di essere smentita!

Anonimo ha detto...

No, vuole fomentare una rivolta

Anonimo ha detto...

non mi pare che le cose stiano come le presentano mari o raffa... do la mia interpretazione che - conoscendo un pochino il modo di esprimersi dei cattolici parigini - forse può chiarire le espressioni del vescovo di Parigi
le parole del cardinale Vingt-trois, in realtà, mi sembrano perfette... vogliono far comprendere che l'obbedienza al Papa non è come quella che si vive in diversi luoghi di lavoro (a partire dalle redazioni dei giornali ;-) eheh!) ma che è fondata sulla comunione, sul dialogo, su un confronto aperto e sincero...

Anonimo ha detto...

Sì Francesco...ma alla fine bisogna pur obbedire !

E questo che i vescovi siano francesi, Italiani o svizzeri.....tutti hanno detto VOLO !

Hanno detto volo all`obbedienza al vescovo di Roma!

Anonimo ha detto...

NON CI SIAMO! Le parole del Cardinale di Parigi sono di una ipocrisia inaudita. Tutti sappiamo che il Papa rappresenta l'unità della Chiesa e non è un semplice fratello tra fratelli. Poi in queste parole riportate manca un pur minimo apprezzamento delle parole del Pontefice, un grazie per le bellissime omelie ecc. ecc.
Sono avvilito per la confusione di molti....

mariateresa ha detto...

guarda areki che parole di apprezzamento per il papa il cardinale 23 le ha dette , ma bisogna andare a leggere i giornali francesi per saperlo. Cerchiamo di non farci prendere per i fondelli dalla nostra stampa che ormai la conosciamo.

http://www.lemonde.fr/societe/article/2008/09/15/les-mises-au-point-du-pape-face-aux-eveques-francais_1095146_3224.html#ens_id=1089386

Se andate in fondo trovate le parole del Cardinale 23.

Luisa ha detto...

Cara Mariateresa,il cardinal Vingt-Trois è presidente della CEF, dunque le sue parole sono importanti, a me la sua relativizzazione delle parole del Santo Padre,senza nessuna condivisione, sembra particolarmente inadeguara e fuori luogo,
Il Papa ha lasciato ai vescovi francesi un messaggio-programma molto importante,non c`era alcun bisogno di sminuirne la portata per rassicurare....rassicurare chi?
Chi già disobbedisce provocando le lacerazioni all`unità della Chiesa?

Anonimo ha detto...

AIUTIAMO IL PAPA.
Non facciamolo sentire solo, è Lui che guida la barca di Pietro; è Cristo che gli ha dato il timone, se ai vescovi francesi non và bene vadano a "farsi friggere".
E' il Papa che li crea e li conferma, e loro debbono obbedienza!
Di chiese autocefale ce ne sono anche troppe.

Per Mariateresa:
l'agenzia è francese..

mariateresa ha detto...

sì l'agenzia è francese ma scrive come la nostra adnkronos con un'impostazione più che laica ben chiara. Solo che i giornali francesi hanno anche l'onestà di non fermarsi lì.
ma non la faccio lunga ,solo che mi sembrava eccessivo portare il cardinale 23 davanti al plotone d'esecuzione senza lasciargli dire un'ultima parola. Poi, che mi sembri coraggioso come San Paolo non lo posso dire.

Raffaella ha detto...

Grazie Mariateresa.
Riporto l'articolo de "Le Monde" nel post in cui e' inserito il commento di Le Figaro.

paola ha detto...

Io sono rimasta allibita quando il Papa parlava ai giovani,acclamatissimo,all'uscita di Notre Dame,il Cardinale ,scocciatissimo,guardava l'orologio e masticava la gomma.La Francia ha superato il furore giacobino e lo ha dimostrato,forse le ultime resistenze sono dentrola Chiesa,Ratzinger è stato come sempre grandioso

Anonimo ha detto...

Le parole del card. di parigi sono legittime e corrette. Il papa stesso dice che non è un monarca assoluto ma serve all'unità dei fratelli e della chiesa. Non siamo maliziosi nell'accostare queste parole al discorso ai vescovi e pensare che dicano "Va bene quello che dice il papa, ma il vescovo fa quello che vuole nella sua diocesi".

euge ha detto...

Mi pare che già prima della partenza per la Francia, c'erano state altre presunte dichiarazioni perchè a questo punto, prendiamo tutto con le molle da parte del cardinale 23 non proprio consone! E' chiaro che le parole di ieri, non sono forse state gradite da tutti ma, come al solito, sono state chiare e senza possibilità di fraintendimento. Del resto, se si vuole l'unità nella chiesa io credo, non si può infischiarsene di ciò che dice il Papa; è vero che non è un monarca assoluto ma, è anche vero, che durante l'ordinazione, si promette di essere fedele al Vicario di cristo ed ai suoi successori. Questo non si può negare! Il confronto aperto e leale, ci deve essere ma, non ha nulla a che vedere con la polemica, con i giochi di parole con le frasi dette e non dette; vorrei ricordare che esistono le smentite per quanto riguarda frasi riportate malamente o in modo incompleto dalla stampa ma, mi pare che nessuno ne in questo caso ne in altri, ne abbia fatto uso.

Anonimo ha detto...

Scusate, non è proprio il tema, ma qulacuno ha menzionato anche il vecchio rito. Leggete l'interpretazione dello stesso Papa al famoso Motu proprio:

"...questo Motu proprio è semplicemente un atto di tolleranza, ai fini pastorali, per persone che sono state formate in quella liturgia... (...)
...ed è chiaro che la liturgia rinnovata è la liturgia ordinaria del notro tempo." - Leggete tutto.

Niente favoreggiamento, pura tolleranza. I vescovi francesi si sono mostrati non favorevali, ma ubbidienti. Cos'è che non va?