18 settembre 2008

Tema: Lo studente riassuma in venti righe la lezione del professor Ratzinger (Magister)


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Su segnalazione di Alessia leggiamo:

Tema: Lo studente riassuma in venti righe la lezione del professor Ratzinger

Condensare in poche righe, in cronaca, una lezione di 4000 parole non è impresa da poco. Specie quando la lezione è quella letta lo scorso 12 settembre da Benedetto XVI al Collège des Bernardins.

Infatti, la quasi totalità dei giornali italiani – a parte gli specializzati, come “Avvenire” e “il Foglio” – si è subito arresa. Di quella superlativa lezione non ha dato praticamente notizia. Eppure, non era impossibile farlo. Le pagine della cultura, in ogni giornale, sono fatte apposta per dar conto di eventi del genere. Lì avrebbero potuto riportare intera o per stralci la conferenza del papa, come si fa tante volte per testi anche di modesta importanza. Accompagnandola con un inquadramento e una breve sintesi.

Ma quel che i giornali non hanno fatto l’ha fatto Joseph Ratzinger in persona, nell’udienza ai fedeli di mercoledì 17 settembre.

Della sua lezione al Collège des Bernardins ha dato lui in poche battute l’inquadramento (1) e la sintesi (2). Così:

(1) La mia visita è iniziata a Parigi, dove ho incontrato idealmente l’intero popolo francese, rendendo così omaggio a un’amata nazione nella quale la Chiesa, già dal II secolo, ha svolto un fondamentale ruolo civilizzatore. È interessante che proprio in tale contesto sia maturata l’esigenza di una sana distinzione tra la sfera politica e quella religiosa, secondo il celebre detto di Gesù: “Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio” (Marco 12,17). Se sulle monete romane era impressa l’effige di Cesare e per questo a lui esse andavano rese, nel cuore dell’uomo c’è però l’impronta del Creatore, unico Signore della nostra vita. Autentica laicità non è pertanto prescindere dalla dimensione spirituale, ma riconoscere che proprio questa, radicalmente, è garante della nostra libertà e dell’autonomia delle realtà terrene, grazie ai dettami della Sapienza creatrice che la coscienza umana sa accogliere ed attuare.

(2) In questa prospettiva si colloca l’ampia riflessione sul tema: “Le origini della teologia occidentale e le radici della cultura europea”, che ho sviluppato nell’incontro con il mondo della cultura, in un luogo scelto per la sua valenza simbolica. Si tratta del Collège des Bernardins, che il compianto cardinale Jean-Marie Lustiger volle valorizzare quale centro di dialogo culturale, un edificio del XII secolo, costruito per i cistercensi, dove i giovani hanno fatto i loro studi. Quindi c’è proprio la presenza di questa teologia monastica che ha dato anche origine alla nostra cultura occidentale. Punto di partenza del mio discorso è stata una riflessione sul monachesimo, il cui scopo era di ricercare Dio, “quaerere Deum”. Nell’epoca di crisi profonda della civiltà antica, i monaci, orientati dalla luce della fede, scelsero la via maestra: la via dell’ascolto della Parola di Dio. Essi furono pertanto i grandi cultori delle Sacre Scritture e i monasteri divennero scuole di sapienza e scuole “dominici servitii”, “del servizio del Signore”, come li chiamava san Benedetto. La ricerca di Dio portava così i monaci, per natura sua, ad una cultura della parola. “Quaerere Deum”, cercare Dio: lo cercavano sulla scia della sua Parola e dovevano quindi conoscere sempre più in profondità questa Parola. Bisognava penetrare nel segreto della lingua, comprenderla nella sua struttura. Per la ricerca di Dio, rivelatosi a noi nelle Sacre Scritture, diventavano in tal modo importanti le scienze profane, volte ad approfondire i segreti delle lingue. Si sviluppava di conseguenza nei monasteri quella “eruditio” che avrebbe consentito il formarsi della cultura. Proprio per questo, “quaerere Deum”, cercare Dio, essere in cammino verso Dio, resta oggi come ieri la via maestra ed il fondamento di ogni vera cultura.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Buon giorno a voi, altro giornale che ha fatto eccezione dando ampio risalto ai contenuti della lezione di Papa Benedetto al Collège des Bernardins è stato il Foglio, in particolare con un articolo di Ferrara, pubblicato anche da Raffaella nel blog. In questo articolo la lezione viene lodata non solo come dimostrazione delle radici cristiane della cultura europea, ma anche come una sfida alla tradizione plurisecolare dell'illuminismo settecentesco nonnchè al positivismo. Quest'ultimo contenuto della lezione riveste una dimensione epocale. Carla