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La visita di papa Benedetto XVI alla Chiesa di Francia gli ha consentito di esporre la sua direzione di governo in tutta la sua ampiezza. Fu proprio in Francia, infatti, che si svolse negli anni Quaranta quel dibattito che spinse la Chiesa francese a considerare il marxismo reale e la classe operaia come termine della evangelizzazione, dibattito che ebbe inizio con il tema “Francia, paese di missione”. Nacquero allora i cosiddetti preti operai, e la “nuova teologia” venne costruita attorno all’idea di un ritorno alle origini, ai Padri della Chiesa, per produrre un cambiamento nella storia dei rapporti tra Chiesa e mondo. La Francia era allora il centro del pensiero cattolico e in Francia sorse e si diffuse il clima in cui l’allora nunzio apostolico a Parigi Angelo Giuseppe Roncalli (Giovanni XXIII) concepì la svolta conciliare.
In tempi assai mutati, papa Benedetto XVI incontra il mondo, non solo la Chiesa francese, nel suo viaggio a Parigi. Il Santo Padre si trova in sintonia con il presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, sul tema della laicità, perché questi intende riaprire il dialogo con le religioni e pensa che le religioni siano un fenomeno mondiale troppo vasto e rilevante per una laicità che tende soltanto a limitarne l’influsso. La Chiesa francese è oggi in minoranza ma è in fin dei conti l’unico linguaggio religioso di cui la Francia dispone. L’islam francese non si affronta soltanto in termini di laicità.
Benedetto ha trovato un uditorio attento e culturalmente qualificato nella Chiesa medioevale dei Bernardini, nella quale ha svolto la tesi centrale del suo pensiero, cioè il legame tra pensiero religioso e civiltà umana. Il Papa ha posto il tema della ricerca di Dio da parte dei monaci come una sorgente della cultura europea. Ha poi trovato quel che rimane della Chiesa di popolo in Francia nella visita al santuario di Lourdes, dove il miracolo e la sua attesa sono un’esperienza quotidiana. Ha incontrato le istituzioni, la cultura, la fede. Ha mostrato il radicamento della Chiesa nella storia di Francia e la sua eccezione spirituale nella città della Madonna.
La grande cultura cattolica francese ormai non esiste più, e veramente la Francia è un paese di missione: il viaggio del Papa, infatti, è stato un viaggio missionario in cui ha giocato anche il carisma personale di papa Ratzinger, il grande teologo diventato papa tradizionale.
Un papa autorevole che non ha esitato a raccomandare ai vescovi di non benedire le unioni di fatto e di accogliere con benevolenza le richieste dei gruppi di fedeli che desiderano tornare a celebrare in lingua latina la liturgia tradizionale della Chiesa.
Ma il caso più singolare del viaggio è stato il fatto che il Papa ha celebrato Messa agli Invalides davanti alla memoria di Napoleone Bonaparte. Il grande corso, infatti, trasformò la Repubblica giacobina in un impero concordatario: il segno di una laicità che il Papa benedice.
La Tradizione come risposta alla sfida secolare, questa è la risposta di papa Ratzinger. Come reagirà la Chiesa di Francia a questo messaggio? È un problema che questo personale pontificato pone alla Chiesa universale.
© Copyright Tempi, 16 settembre 2008
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