5 ottobre 2008

Rosso "malpela" Foglio, Repubblica e Riformista


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VISITA DEL PAPA AL QUIRINALE: I VIDEO E LE FOTO

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Il "prete anonimo" intervistato da Cazzullo si astenga dal parlare a nome di tutti i fedeli. Parli solo per se stesso e ci onori di presentarsi!

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Il Papa apre il Sinodo 2005: "La tolleranza, che ammette per così dire Dio come opinione privata, ma gli rifiuta il dominio pubblico, non è tolleranza ma ipocrisia" (Omelia in occasione dell'apertura in occasione dell’apertura della XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sull'Eucarestia, 2 ottobre 2005)

SINODO DEI VESCOVI SULLA PAROLA DI DIO (5-26 OTTOBRE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

Lupus in pagina

a cura di Rosso Malpelo - Gianni Gennari

"Botti" tra sagre e pagine: e liberi fischi

Fuochi alle sagre di paese: prima il fischio poi il "botto". E i "botti" ci sono anche in pagina. Ieri uno innocente nel titolo del "Foglio" (p. 2): "Il Sinodo si apre con sei novità". Di grandi novità in realtà ne presenta poche, e infatti il pezzo dice molto altro. È libertà"
Lo è anche su "Repubblica" (p. 1), ma comico e un po' patetico, l'esordio di Adriano Prosperi: «"Crescete e moltiplicatevi": l'invito divino a Adamo ed Eva è forse il passo della Bibbia di più lungo corso nelle omelie ecclesiastiche».

Leggo e rido: in più di mezzo secolo di frequenza non ricordo una sola omelia con quella citazione. O Prosperi non ha mai frequentato, o non comprende la comicità del suo discorso. O ambedue le cose.

Altri piccoli "botti".

Titolo sul "Riformista" (3/10): "Papa Ratzinger fa il provino per la sua prima tv". "Il provino"? Ma è il meno: il pezzo contrappone Benedetto, che legge in diretta tv un brano biblico, a tutti i suoi predecessori: non «avrebbero accettato di perdere quel carattere sacro che contraddistingue il proprio pubblico apparire». Davvero singolare: dunque la Bibbia, Parola di Dio, non basta a garantire il "carattere sacro" dell'evento?
Anche ieri, stesso giornale, altro titolo "botto": «Il Papa va al Quirinale e a Napolitano ricorda che è anche casa sua». A effetto, ma ridicolo lo stesso: sul portone del Quirinale, visto molte volte in Tv, c'è la targa che ricorda che per secoli la casa dei Papi "era" quella. Ora non lo è più, e dal discorso di Benedetto XVI non risultava alcuna rivendicazione.
Come alle sagre di paese, ma qui il "botto" è prima! Dopo, sacrosanto, arriva il fischio.

© Copyright Avvenire, 5 ottobre 2008

Mi rifiuto di mettere il link all'articolo di Prosperi :-)
Contrapporre Papa Benedetto al suo predecessore (raramente ai suoi predecessori, ma si fa anche questo) e' uno sport mediatico che mi ha stufato.
Infatti, come avete notato, l'articolo citato (ma proposto come link) non ha trovato spazio nel blog
.
R.

Riporto anche un altro articolo di Malpelo:

Lupus in pagina

a cura di Rosso Malpelo - Gianni Gennari

Tra "Silvio" e "Siri" qualche eccesso di zelo"

«Beato chi ha un occhio in un regno di ciechi», ma averne due è ancora prezioso. Con un solo occhio vedi male, su un solo piede cammini male e gli eccessi di zelo unilaterale sono discutibili. Ieri sul "Tempo" (p. 9) c'era questo titolo squillante: «Scendo in politica con Silvio»! Magdi Allam, di recente felicemente divenuto cattolico, parlava di politica e della sua decisione di impegnarsi nel settore. Benissimo, ma forse l'enfasi era eccessiva, al punto che traspariva evidente il giochetto dell'intervistatore (lasciato correre da Allam?), per cui essere d'accordo con Benedetto XVI sulla necessità di «una nuova generazione di politici cattolici» vuol dire stare con" Silvio! Opinione libera, ma dirla scelta di fede, dal momento che in questa non c'è solo la bioetica, ma anche altro che pesa, pare eccessivo.
Come è eccessiva, sempre ieri, la "memoria" di Francesco Agnoli che sul "Foglio" " p. 2: «Ed è subito Siri» " descrive una Chiesa dei tempi del Concilio, compresi Papa Giovanni e Paolo VI, migliaia tra vescovi, cardinali e preti, teologi di grande fede e di grande dottrina, tutti in preda alla follia di un «cupio dissolvi» cui solo il cardinale Siri e pochi altri, in tutto d'accordo con lui, sfuggirono per grazia di Dio e per lucidità di fede. Troppo! Pensare al Concilio " che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno più volte descritto come «la grazia più grande fatta alla Chiesa» nel secolo scorso " e chiamarlo «disgrazia» è per lo meno memoria dimezzata, come una vita su un piede solo e uno sguardo con un occhio solo. Ovvia libertà, ma su due piedi, e con due occhi si vive meglio.

© Copyright Avvenire, 3 ottobre 2008

1 commento:

euge ha detto...

Hai fatto benissimo Raffaella a non proporre l'ennesimo ridicolo e quanto mai stracotto articolo che si basa sulla contrapposizione fra Benedetto XVI ed il suo predecessore o predecessori.
E' un gioco che come hai detto giustamente tu ci ha stancato e che sinceramente, fa sentire chei legge un idiota incapace di ragionare e di verificare di persona, che appunto di un gioco quanto mai superato si tratta; ed i scopi sono sempre gli stessi.
BASTA!