10 agosto 2007

Benedetto, il "parafulmine" (di Raffaella)


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Cari amici, e' da un po' di tempo che associo Benedetto XVI a quei bei parafulmini, maestosi e indistruttibili, che si vedono ancora nelle nostre citta', soprattutto in montagna.
Come definire altrimenti un uomo diventato il bersaglio preferito di mass media, esponenti di altre religioni, politici laicisti, radicali, atei piu' o meno convinti, intellettuali "domenicali", intellettuali e sacerdoti che si credono veri interpreti del Concilio, cantanti, comici, presentatori e varia umanita'?
Sembra che lo sport preferito di alcuni Italiani (e non solo) sia diventato quello di lanciare strali contro il Papa.
Attenzione: non sto facendo del vittimismo ma solo esponendo i fatti. In fondo, in un certo senso, tutti questi attacchi, assolutamente ingiustificati, non possono che fare bene al Papa. Come ci ha spiegato la nostra Luisa, scatta in noi un meccanismo psicologico di difesa verso chi e' offeso senza motivo.
In questi due anni Papa Benedetto e' stato fatto oggetto di attacchi da ogni direzione eppure e' ancora li', piu' amato e rispettato che mai almeno da chi gli vuole veramente bene e tenta di andare al di la' del proprio naso e degli stereotipi imposti dai mass media.
Lo scopo del blog e' anche questo: smascherare tutte le bassezze e le inesattezze costruite a tavolino sulla persona del Santo Padre.
Ringrazio, quindi, tutti voi, carissimi amici, per il prezioso ed impagabile contributo.
E veniamo all'ultima polemica che ha investito il Vaticano dopo il baciamano concesso al direttore di Radio Maryja, l'emittente polacca accusata piu' volte di antisemitismo.
In questo post, pero', non analizzero' la posizione del Papa e del Vaticano (l'abbiamo fatto piu' volte in questi due giorni), ma quella delle comunita' ebraiche.
Dico subito che la reazione del Congresso ebraico europeo, che si e' detto addirittuta scioccato per il breve incontro di domenica, mi e' sembrata da subito eccessiva per molti motivi.
Innanzitutto perche' non tiene conto dei precedenti.
Il Vaticano ha richiamato piu' volte l'emittente polacca e, durante il suo viaggio in Polonia, il Papa ha usato parole dure nei confronti dei sacerdoti che badano piu' all'economia ed alla politica che alla cura pastorale.
Accusare il Papa di incoraggiare l'attivita' di Radio Maryja e, in un certo senso, di alimentare l'antisemitismo (accusa gia' formulata in occasione della liberalizzazione della Messa tridentina) non solo e' assurdo ma anche ingeneroso nei confronti della persona del Santo Padre, che si e' speso per anni al fine di rafforzare il dialogo fra Cristiani ed Ebrei. Le aperture di Giovanni Paolo II non sarebbero state possibili senza il supporto teologico del cardinale Ratzinger. Ce lo siamo dimenticati?
Abbiamo scordato la visita del Papa alla sinagoga di Colonia? La visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau?
L'intenso dialogo fra l'allora cardinale Ratzinger ed il rabbino Jacob Neusner, sfociato in uno dei capitoli piu' belli di "Gesu' di Nazaret"?
Mi dispiace doverlo dire ma, pur ribadendo il rispetto e la stima per la comunita' ebraica, non posso negare di avere provato molta amarezza ed una profonda delusione per un attacco ingiustificato e sproporzionato.
Mi sembra che Papa Benedetto XVI meritasse quantomeno il beneficio del dubbio.
Purtroppo mi sembra che molti esponenti di altre religioni e la quasi totalita' dei mass media siano disposti ad ascoltare ed a comprendere le ragioni di tutti, tranne quelle di Papa Benedetto.
Tutto cio' non e' solo ingeneroso ma anche profondamente sbagliato
.
Raffaella

4 commenti:

paola ha detto...

Cara Raffaella siamo noi che ti ringraziamo per il lavoro prezioso che fai con questo blog,è proprio vero dare addosso al Papa è diventato lo sport di questa nazione alla deriva.Tutti parlano,intervengono e non solo non ricordano i recenti interventi di Benedetto in Polonia,in Germania,nel suo ultimo libro,ma in realtà fin da giovane aveva chiara l'idea che il popolo ebreo è il ceppo da cui noi proveniamo,vedi il libro La Chiesa,Israele e le religioni del mondo:E poi visto che non ci si riesce a liberare dai continui paragoni col suo predecessore come mai nessuno s'indignò quando GPII ricevette Arafat? Buon lavoro Paola

Anonimo ha detto...

Cara Paola, e' proprio questa politica doppiopesista che mi fa pensare...
Come mai qualcuno da' sempre per scontato che sia Papa Benedetto a sbagliare?

euge ha detto...

Carissime, lo abbiamo detto tantissime volte e chissà quante altre ancora........ Papa Benedetto è una persona che con la sua dolcezza, mitezza e fermezza, ti mette davanti alla tua coscenza e soprattutto, ti fa comprendere che se scegli di stare dalla parte di Dio, non ti devi risparmiare ti devi come dice lui " compromettere " è chiaro che tutto ciò comporta una scelta non solo di cuore ma, anche di testa ........ in buona sostanza, Benedetto XVI ti porta a ragionare e riflettere su te stesso sulla tua coscenza e sul mondo e sappiamo benissimo quanto persone così siano scomode per certi falsi detentori di verità ed ecco perchè l'attacco fine a se stesso mosso soltanto da puro e semplice odio e da una pura e semplice cattiveria, diventa sempre più forte!!!!!!!!!!!
Però, la cattiveria non è mai intelligente chi è cattivo nel vero senso della parola poi, finisce sempre o quasi per ritrovarsi lui stesso sommerso da ciò che semina. Riguardo all'eterno confronto tra Giovanni Paolo II e Benedetto XVI non voglio sprecarmi più di tanto chi fa confronti fra due persone è soltanto da compiangere perchè non è abbastanza intelligente e sensibile , da capire che ogni essere umano chiunque esso sia, ha una sua personalità ed un suo modo di agire e soprattutto, non è intelligente da comprendere che un continuo paragone danneggia non solo Benedetto XVI ma, ancora di più Giovanni Paolo II che sicuramente sarebbe infastidito da tutto ciò.
GRAZIE SIGNORE PER BENEDETTO XVI
Eugenia

Anonimo ha detto...

Ciao Euge...bravissima! Condivido tutto cio' che hai scritto. Leggi l'intervista sulla pedofilia nella chiesa per renderti conto di dove possono portare certi inutili e dannosi confronti.
Grazie ancora.