2 agosto 2007

Polemica Prodi-Chiesa: il solito articolo ideologico sull'esenzione ICI della Chiesa


Vedi anche:

Messa tridentina: Mons. Mons.Salvatore Boccaccio scrive ai fedeli ed al Papa

IL BLOG DI ANDREA TORNIELLI

Messa tridentina: Mons. Mons.Salvatore Boccaccio scrive ai fedeli ed al Papa

Utilizziamo i libri come le api usano i fiori: esse traggono dai fiori solo quanto serve al miele e tralasciano il resto

Il Ratzinger dell'organo (Georg) e il Ratzinger dei libri (Joseph) di Angela Ambrogetti

Benedetto XVI: come tante volte ho pianto con gli Iracheni in questa circostanza con loro gioisco

Prodi da' lezioni ai parroci: nelle omelie dovete parlare di tasse!

Messa tridentina: qualche riflessione sull'intervento di alcuni vescovi e cardinali

Messa tridentina: i giornali a caccia di vescovi "oppositori"

INTERVISTA A MONS. GEORG GANSWEIN (traduzione in italiano e in francese, versione originale in tedesco)

Ancora su Martini e la Messa tridentina (e Melloni applaude)

Messa tridentina: il cardinale Martini insiste nel creare spaccature nella Chiesa

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

Auronzo di Cadore: i sacerdoti di Belluno e Treviso chiedono, il Papa risponde...

Eccoci qui a commentare (sotto l'articolo) il solito editoriale ideologico che prende spunto da incaute dichiarazioni del presidente del consiglio per lanciare un attacco alla Chiesa. Basta doppiopesismo! Delle due l'una: o si dice che la Chiesa deve sempre tacere oppure le si permette di illuminare le coscienze...SEMPRE!
R.

LA POLEMICA

Le tasse e i silenzi della Chiesa

CURZIO MALTESE

Nell´intervista a Famiglia Cristiana in edicola, il premier Romano Prodi pone un interessante quesito: «Un terzo degli italiani evade le tasse. Tutti facciano la loro parte, a cominciare dagli educatori, scuola e Chiesa. Perché, quando vado a messa, questo tema non è mai toccato nelle omelie? Eppure ha una forte carica etica. Possibile che su 40 milioni di contribuenti sono solo 300 mila quelli che dichiarano più di 100 mila euro?». Dall´alto dei trecentomila Paperoni d´Italia si può forse azzardare una risposta al dilemma prodiano: non sarà magari perché la Chiesa è la prima a non pagare le tasse? Non si può certo parlare di evasione e neppure di elusione.
L´imponente evasione fiscale (??????????????)della Chiesa cattolica, come forse Prodi saprà e comunque dovrebbe sapere, è infatti legalizzata da un regime di privilegi contrario alla Costituzione e alle normative europee sulla concorrenza e circondato dall´omertà dello stesso governo e delle fonti d´informazione.
Il 15 giugno scorso Repubblica ha rivelato che la Commissione europea aveva avviato un processo contro il governo italiano per il regalo dell´Ici alla Chiesa cattolica. Conservato dai decreti Bersani, nonostante una sentenza della Corte Costituzionale, sotto l´ipocrita formula dell´esenzione agli «esercizi non esclusivamente commerciali». Nel caso degli enti ecclesiastici, in pratica tutti. La notizia, confermata da Bruxelles e di sicuro interesse pubblico, senza contare la «forte carica etica», non è stata commentata da nessun esponente del governo né citata da alcuna fonte d´informazione laica, giornali o telegiornali. Con una sola, significativa eccezione. Il Sole 24 Ore, senza citare la fonte primaria, ha direttamente affidato la difesa del regalo alla Chiesa a un articolo di Enrico De Mita, professore di diritto e fratello del più noto Ciriaco. La tesi difensiva di De Mita, già smontata da una documentatissima replica dei fiscalisti Carlo Pontesilli e Alessandro Nucara, correttamente pubblicata dal giornale della Confindustria, partiva da un´ironica osservazione: «A chi farebbe concorrenza la Chiesa?». Gli esempi in realtà sono infiniti. A cominciare dall´università dove insegna diritto l´ottimo professor De Mita, il Sacro Cuore di Milano, con le sue lussuose rette. Stiamo parlando di migliaia di esercizi commerciali, cliniche e scuole private, alberghi mascherati da «ostelli per la gioventù», cinema, teatri. A Roma le proprietà (esentasse) ammontano, secondo alcune stime, al 22 per cento dell´intero patrimonio immobiliare. Una fortuna inestimabile, come del resto quella della curia lombarda. Per i particolari, si può consultare l´ultimo numero dell´Espresso («Che tesoro di Papa») , dove fra l´altro si apprende la cifra che lo stato italiano verserà al Vaticano quest´anno: 991 milioni di euro dell´«otto per mille». In cambio di che cosa?
L´articolo di Repubblica ha avuto in compenso successo in altri paesi europei. Per esempio nella cattolicissima Spagna, dove pure esiste una stampa laica che ha aperto una discussione sui privilegi degli enti ecclesiastici. Sull´onda, l´Unione europea ha deciso di varare una procedura sulle concessioni e i privilegi di cui gode la Chiesa in Spagna, simili ai nostri. La differenza è che il governo Zapatero si è messo subito a disposizione di Bruxelles per le indagini e i chiarimenti, come aveva già fatto in passato in occasioni del genere (l´esenzione dell´Iva, ormai abolita). Mentre il governo italiano, dopo il richiamo, si è limitato a varare una commissione di studio, presieduta dal professor Francesco Tesauro e per metà composta da esponenti cattolici (monsignor Mauro Rivella della Cei, Patrizia Clementi dell´ufficio avvocatura della curia milanese, Marco Grumo, docente di economia alla Cattolica di Milano) che non ha ancora prodotto nulla. Una reazione sorprendente per un governo che si proclama il «più europeista della storia italiana», con un ex commissario europeo alla guida, Tommaso Padoa Schioppa superministro dell´economia ed Emma Bonino, l´unica probabilmente interessata al tema, alle politiche comunitarie.
L´atteggiamento dilatorio, per non dire di peggio, del governo di Roma avrebbe irritato oltremodo i commissari europei, i quali verosimilmente apriranno in autunno un vero e proprio processo al nostro Paese per "aiuti di Stato" agli enti ecclesiastici. Nel frattempo, come si vede, non è il caso di chiedere a vescovi e parroci di scendere in prima linea nella lotta all´evasione. Almeno in questo, la Chiesa trova conforto nella dottrina evangelica, dal «chi è senza peccato…» fino all´invito cristiano a non guardare la pagliuzza nell´occhio dell´altro, ignorando la trave nel proprio.

© Copyright Repubblica, 2 agosto 2007

Posso dirlo? Ma che barba...che noia!
Prima di tutto, Maltese, moderi i termini e non faccia il furbo: Lei parla di evasione fiscale della Chiesa. Lei sa di dire il falso! E non mi interessa che Lei aggiunga l'aggettivo "legalizzata" al termine evasione. Non Le deve interessare l'articolo de "L'Espresso" perche' esso fa ampiamente riferimento all'obolo di San Pietro, cioe' alle DONAZIONI SPONTANEE che i fedeli di TUTTO IL MONDO (non solo gli Italiani, megalomani per vocazione) fanno al Papa per le opere di carita'. Sappia, Maltese, che il Papa non trattiene per se' un centesimo di euro, ma utilizza la somma per aiutare i fedeli (e anche i non cattolici, se e' per questo, vedi donazione fatta al Pakistan due anni fa o al Libano lo scorso anno).
Quali vantaggi ricava lo stato italiano dall'esenzione dell'ICI a favore della Chiesa? Ma vuole scherzare? Pensiamo alla Caritas, che aiuta quotidianamente centinaia e centinaia di persone, con i pacchi alimentari, vestiario e altri sussidi. Pensiamo all'aiuto che i nostri parroci danno a chi e' caduto vittima dell'usura, alle ragazze finite nel giro della prostituzione, ai senzatetto che, d'inverno, soprattutto al nord, rischiano di morire di freddo senza l'aiuto dei volontari cattolici che distribuiscono coperte e bevande calde. Pensi all'aiuto che offrono i dormitori messi a disposizione dei religiosi. Pensi alla campagna anticamorre a Napoli, antimafia a Palermo! Lo stato italiano puo' vantare un'opera attiva di assistenza ai piu' bisognosi, caro Maltese? Non risponda, e' una domanda retorica!
L'8 per mille? Elargizione spontanea degli Italiani.
Vede che cosa accade quando si scrivono articoli demagogici? Si trova sempre chi e' piu' demagogico :-)
Non faccia la predica alla Chiesa, Maltese, rivolga la sua attenzione allo stato italiano! Complimenti a Prodi per avere creato il solito caso che, puntualmente, gli si ritorce contro
.
Raffaella

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A prescindere dal pagare l'Ici o no ( il governo non devere sapere propio come tirare su soldi se è costretto a imporre tasse alla chiesa!) non mi sembra bello parlare della Chiesa in termini economici! E' mancanza di rispetto.
L' Italia non avrebbe questo debito pubblico se il problema fosse quello esposto in questo articolo quasi diffamatorio.

Matz ha detto...

Notevole il concetto di "evasione fiscale legalizzata". A casa mia questa si chiama "detrazione fiscale", ma immagino che il termine faccia molto meno effetto.