22 aprile 2008

Gaggi: "E la folla «scioglie» Ratzinger". Veramente il Papa è sempre stato così solo che i media guardavano dall'altra parte...


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Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

L'abbraccio Critiche solo dall'estrema destra: accusato di «marketing basato sulla fede»

E la folla «scioglie» Ratzinger

Commosso, ha stretto e baciato la gente come mai prima

Massimo Gaggi

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

NEW YORK — Ci si chiedeva se il Papa-teologo avrebbe saputo «scaldare» l'America come era riuscito a Giovanni Paolo II: un personaggio di grande comunicativa, un pontefice davvero «televisivo».
Nessuno si era chiesto, invece, se il severo Benedetto XVI sarebbe stato scaldato, fin quasi a perdere le sue rigidità, dall'abbraccio dell'America. Ma negli ultimi giorni della missione negli Usa è avvenuto proprio questo: il calore di New York, l'accoglienza, ieri, dei 57 mila dello Yankee Stadium e, ancor più, i 22 mila giovani accampati il giorno prima davanti al seminario di Yonkers, ai confini del Bronx, hanno letteralmente sciolto un Papa che ha abbracciato e baciato bimbi, adolescenti e ragazzi handicappati come mai aveva fatto nella sua lunga vita ecclesiastica.
Sorprendendo tutti, a un certo punto Benedetto è sceso dal palco allestito davanti al collegio cattolico, ha raggiunto una ragazza nera che lo salutava con particolare calore, le ha preso le mani e ha appoggiato la sua fronte sulla sua. Un'immagine inconsueta, destinata a diventare il simbolo di questa visita papale quanto e forse più di quelle del Pontefice avvolto nei più ricchi paramenti sacri della tradizione del XV e XVI secolo o della festosa e fastosa accoglienza di Bush sul prato della Casa Bianca.
Molti pensavano che la missione americana del Papa si sarebbe svolta in un clima «notarile »: attenzione, rispetto, ma poco entusiasmo. Non solo per il tratto poco mediatico di questo pontificato, ma anche per la necessità, dopo l'11 settembre e le minacce degli estremisti islamici, di «blindare » Benedetto ancor più di quanto si fosse fatto col suo predecessore. E poi, soprattutto, pesava l'ombra dello scandalo degli abusi sessuali commessi per anni dai preti pedofili e della risposta tardiva e incerta delle gerarchie ecclesiastiche Usa. Una vicenda drammatica e imbarazzante: una minacciosa nuvola nera che sembrava destinata a togliere luce alla visita papale.
Il capolavoro di Benedetto è stato quello non solo di non ignorare lo scandalo, ma di parlarne ripetutamente — ben cinque volte durante la visita — con toni accorati, fino al punto di incontrare alcune delle vittime di quegli abusi e di chiedere il loro perdono.
Gesti significativi che, nella loro umiltà, gli hanno conquistato la simpatia e l'attenzione anche degli americani non cattolici. Le manifestazioni di protesta temute da qualcuno si sono così risolte in una breve contestazione da parte di piccoli gruppi, soprattutto integralisti battisti arrivati da altri Stati.
Ed è accaduto che il Papa impegnato nella «crociata » contro il relativismo etico, che ci si aspettava di vedere attaccato «da sinistra», ha ricevuto invece qualche dura critica solo dall'estrema destra: ad esempio dal deputato xenofobo del Colorado, Tom Tancredo, uno dei candidati repubblicani alla Casa Bianca battuti da McCain, che ha bollato l'invito del Papa a proteggere le famiglie degli immigrati clandestini, anziché dividerle, come «un'iniziativa di marketing basato sulla fede».
Un'accusa forse prevedibile, visto che negli ultimi decenni i cattolici negli Usa sono cresciuti soprattutto tra le file dell'immigrazione ispanica. Ma è difficile parlare di marketing quando la Chiesa di Roma, incalzata dalla concorrenza di molti altri culti cristiani — da quelli protestanti alle congregazioni dei telepredicatori, fino ai riti vivaci e coloriti dei pentecostali che cercano spazio tra gli afroamericani e i «latinos » — non solo non li ha inseguiti sul loro terreno, ma ha scelto addirittura di tornare ad abitudini e stili dei secoli scorsi.
La ricchezza dei paramenti sacri ostentati dal Papa — dalle mitrie d'oro alle scarpe rosse — ha colpito gli americani. Molti sono rimasti interdetti e certamente è stato percepito il significato simbolico di questa scelta come richiamo alla tradizione: il «no» a qualunque «modernismo», che si tratti di liturgia o di valori etici. Ma la gente si è anche incuriosita e, in un Paese che soffre il fatto di non avere (a differenza dell'Europa o della Cina) una lunga storia alle spalle, pure questo è servito ad alimentare il fascino di una religione fondata duemila anni fa.
Le concessioni alla modernità non sono state cancellate del tutto, ma sono rimaste ai margini della visita: un intenso «merchandising» di ricordi della visita, dalle figure in cartone di Benedetto a grandezza naturale al «profumo del Papa », un'essenza (venduta nei negozi diocesani a 26 dollari) che, in realtà, era stata creata a metà dell'800 da un medico californiano per il pontefice del tempo, Pio IX. E poi le «band» del rock cristiano che si sono esibite sul prato del collegio di Yonkers e le musiche «soul» del «Concerto della Speranza» che ha preceduto la messa papale allo Yankee Stadium.
Un rito che Benedetto ha celebrato con grande solennità prima di lasciare con evidente rimpianto gli Usa: il Paese culla delle libertà che 60 anni fa ha liberato l'Europa da quel «mostro nazista» che ha distrutto gli anni giovanili di Joseph Ratzinger, come egli stesso ha ricordato, commosso, davanti ai ragazzi di Yonkers.

© Copyright Corriere della sera, 21 aprile 2008

Papa "severo", "poco mediatico", "crociata".
Ma quando finiranno questi pregiudizi?
Mi pare che alcuni commentatori abbiano scoperto Benedetto XVI solo negli Usa, ma egli ha compiuto gesti di affetto verso i giovani a Loreto (ricordiamo tutti la commozione del Papa nell'abbracciare una ragazza), ad Assisi (vedi foto scattata il 17 giugno 2007), a Cracovia...
Mi fa piacere questa "scoperta" ma c'e' chi ha compreso il Papa tre anni fa...

R.

7 commenti:

Luisa ha detto...

Beh cara Raffaella, forse questo giornalista vive a New York, e aspettava il Papa con dei pregiudizi piena la testa...perchè chi vive in Italia, sa che l`immagine di un Papa rigido, freddo distante. è stata da tempo riposta negli scaffali. Anche i più critici, non se la sentono più di attaccare il Papa su questo punto .
Noi che conosciamo e amiamo il Papa sappiamo che dovunque egli passa , lascia la traccia di un uomo dolce, sorridente e umile che parla con chiarezza e anche fermezza .
Vi ricordate il Brasile e la sua visita ai giovani ex-drogati della Facienda ?

paola ha detto...

francamente non se ne può più di tutto questo meravigliarsi,ma perchè non è stato così in Brasile,ad ASSISI, a Loreto e più semplicemente ogni mercoledì,ogni domenica a Roma? Ed il card.Ratzinger è stato sempre cosi delicato,tenero assolutamente diretto e non curiale.Ma ve lo ricordate quando apparve sulla loggia il giorno dell'elezione? era raggiante e sembrava un bambino e3d è stupefacente che con tutto il peso che gli gli è piombato sulle spalle continui ad essere quello che era.GRazie Raffaella per tutto il lavoro prezioso di questi giorni

Raffaella ha detto...

Ciao, Paola, grazie a te :-)

euge ha detto...

Ancora con questi commenti!!!!!! Ma non si sono stancati ??????? Ma non si accorgono che ormai tutti o quasi o per meglio dire chi finalmente ha aperto gli occhi, si rende conto che non è il Papa che si scioglie ma, sono le 0persone che lo incontrano e lo sentono parlare che ne rimangono colpite?????
Ancora un articolo pieno di pregiudizi da far venire la pelle d'oca ma per favore finiamola!!!!!!
Non si può offendere in modo così reiterato l'intelligenza ed i sentimenti di coloro che leggono!
Basta!!!!!!!!

gemma ha detto...

sarà che per me la timidezza è una virtù ma questi commenti non riesco a capirli...
Penso che se qualcun'altro avesse dovuto assumersi sulle spalle le decisioni difficili e impopolari della CDF (sicuramente prese non da solo ma chissà perchè attribuite solo alla sua persona), forse dal momento dell'elezione gli avrebbero concesso un anticipo di simpatia che invece gli è stato chiaramente negato. Della serie, non importa come sei ma come appari. E' ormai il principio della nostra società.

euge ha detto...

Cara gemma purtroppo è così! Oggi, la nostra società non guarda più il valore della persona in se ma, solo all'apparenza ed anche all'impatto che hai sulla massa. Sarà che io odio seguire la massa perchè ringraziando Dio, mi ha dato dei genitori che mi hanno insegnato a ragionare con la mia testa, arrivando ad avere delle mie convinzioni giuste o sbagliate che siano. Ma qui, si tratta di negare l'evidenza e questo secondo me, è segno di una chiusura dettata da quei preconcetti che, non ti permettono di ampliare la conoscenza e tantomeno la sensibilità.
Ho già detto in un altro post, peggio per loro rimangano pure chiusi nel loro oscurantismo ma, basta con questi articoli fatti di brodaglia riscaldata.

Anonimo ha detto...

Sarò dura, ma mi vien da dire poveri scemi con le fette di salame sugli occhi e tanta malafede nel cuore. Chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, attraverso i suoi scritti e le sua conferenze, quando era il card. Ratzinger non può che provare disprezzo per "sorpresi" di oggi.
Papa Benedetto sta scrivendo delle pagine che già fanno parte della storia della Chiesa, di cui il nostro Papa è Padre e Dottore. La storia un giorno giudicherà i suoi detrattori e bollerà come ridicola la "sorpresa" di oggi. Di questo sono assolutamente certa.
Dio lo benedica lo conservi il più a lungo possibile.
Alessia