23 aprile 2008

Il Papa negli Usa sana la piaga della Chiesa e la ferita della coscienza americana dopo l'Iraq (Baget Bozzo)


Vedi anche:

IL PAPA ALL'ONU: TE LI DO' IO I DIRITTI UMANI (Il Timone)

In Vaticano la farmacia più frequentata del mondo (Osservatore Romano)

Laikòs, cioè che fa parte del popolo. Storia di una parola che tutti conoscono ma pochi comprendono (Osservatore Romano)

DOMANI IL CONCERTO PER IL PAPA, REGALO DI NAPOLITANO

Il Papa negli Usa: i discorsi di Benedetto nel commento di Alberto Bobbio (Famiglia Cristiana)

Il fortissimo discorso di Benedetto XVI all'Onu: "Il mondo vuole giustizia" (Bobbio per "Famiglia Cristiana")

Vian: «Il viaggio ha svelato oltre Atlantico il volto vero di questo Papa teologo e pastore» (Muolo)

Il Papa: "La morte non ha l'ultima parola, non è la fine di tutto, ma può essere ormai il passaggio alla gioia della vita senza fine"

«Così Benedetto XVI ha toccato il cuore del popolo americano»: i commenti di Luise, Politi, Accattoli, Izzo e Zavattaro (Avvenire)

Benedetto, l'uomo del dialogo che non grida ma sussurra (Galeazzi)

Messa del Papa allo Yenkee Stadium: il Bronx in silenzio davanti ai megaschermi (Molinari)

Stamattina alle 11 i funerali del cardinale Trujillo: l'omaggio dell'Osservatore Romano ed il cordoglio del Papa

LE IMMAGINI PIU' BELLE DEL PAPA NEGLI USA (H2O)

Lo sviluppo responsabile che piace al Papa: la globalizzazione nella nuova enciclica (Gentili)

Ratzinger conquista l'islam moderato ma spiazza l'America (Sasinini)

A Ground Zero la preghiera per chi è consumato dall’odio (Mazza)

Le parole "americane" del Papa riguardano anche noi Europei (Cardia)

Benedetto XVI nel cuore degli americani (bellissimo commento di Bobbio)

Che laici sono se han paura di un vescovo? Negli Usa il Papa colpisce, in Italia viene colpito (articolo di Farina da incorniciare)

La visita di Benedetto XVI nei media statunitensi. Ha svelato all'America il vero volto del Papa (Osservatore Romano)

Bill Bennett: «Benedetto XVI ci ha convinti tutti con lo stile e l'onestà» (Corriere)

Pedofilia, giovani e immigrati il nuovo Ratzinger "americano" (Calabresi). Esiste un Benedetto nuovo e uno vecchio? Non me ne sono mai accorta...

Fidel Castro ringrazia il Papa (Giansoldati)

Paolo Carozza tasta il polso di questa America «travolta» e «stregata» da Benedetto XVI (Avvenire)

Un Papa sorprendente ha stregato gli States (Mazza)

Gli auguri del cardinale Bertone e la risposta "a braccio" del Papa: "Grazie perché donate il vostro amore anche al povero Successore di San Pietro"

La prima volta del rabbino Neusner col vecchio amico Joseph (Magister)

IL PAPA INCONTRA ALCUNE VITTIME DEGLI ABUSI SESSUALI DI PRETI

VIAGGIO APOSTOLICO DEL PAPA NEGLI USA (15-21 APRILE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG (rassegna stampa, notizie, avvenimenti)

Il Papa negli Usa sana la piaga della Chiesa e la ferita della coscienza americana dopo l'Iraq

Gianni Baget Bozzo

Il viaggio del Papa negli Stati Uniti ha avuto come scopo quello di sanare due ferite. Una è quella della Chiesa cattolica americana, colpita dalla realtà dei preti pedofili e dalla reazione dell'opinione pubblica ad esso. Giovanni Paolo II disse una volta che, se un avvocato era pedofilo rimaneva un avvocato, se era un prete, diventava semplicemente pedofilo. La lotta contro la Chiesa è sempre attuale: e per questo non ha perso mai attualità la distinzione del Vangelo di Giovanni tra la Chiesa e il mondo, anche se questa è impallidita nel discorso cattolico da decenni.
Il Papa, forte della sua autorità storica, ha offerto alla Chiesa americana il riconoscimento che essa è Chiesa vivente, pur avendo sopportato il peso di un'accusa, giustificata dai fatti, ma anche mossa da un'intenzione antiecclesiale.
Benedetto XVI non ha la concezione ecclesiocentrica divenuta dominante quando il termine popolo di Dio è divenuto prevalente sul termine della Chiesa come corpo di Cristo. Ed è perché sente la Chiesa come altra dal mondo, il Papa ha potuto assumere e confortare la decisione dei vescovi americani, che hanno riconosciuto la loro responsabilità nell'aver nascosto una realtà che la Santa Chiesa non poteva accettare appunto perché in essa vive lo Spirito Santo. Si può così dire che con il viaggio di Benedetto, la piaga della Chiesa americana è stata sanata proprio perché essa ha saputo assumersi le responsabilità della colpa di suoi sacerdoti.
Ma il Papa è venuto anche a sanare il dramma della coscienza americana dopo la guerra in Iraq. Gli Stati Uniti hanno sempre sentito di avere una missione universale: e per questo il loro potere nel mondo è stato assai diverso da quello del colonialismo europeo che, pur portando la sua cultura nei Paesi non europei, sentiva questo fatto come interesse proprio e non come interesse dei popoli che includeva nei suoi imperi.
Dalle elezioni presidenziali è apparsa l'incertezza della coscienza americana su quello che deve essere l'America. E Benedetto è giunto per confortare il sentimento di un'universalità del significato degli Stati Uniti come sistema politico fondato attorno alla libertà della persona.
E per questo simile al pensiero della Chiesa cattolica, anche se le origini della nazione americana sono state guidate dalle comunità protestanti. Vi era però in comune il rigetto della Chiesa di Stato propria della Chiesa di Inghilterra, che si opponeva sia al concetto della Chiesa cattolica come comunione universale sia al senso di comunità libera delle Chiese protestanti postanglicane. Per Papa Benedetto l'America, con la sua idea di libertà della persona, è lo spazio civile che la Chiesa cattolica considera come conforme alla sua idea di rapporti tra la Chiesa e lo Stato.
Il Papa è giunto a confortare le Nazioni Unite sostenendo il loro ruolo fondamentale di principio come soluzione alla realtà del mondo unico in cui viviamo. Ed ha ricordato che l'idea di diritto naturale internazionale oltre gli Stati è propria della Chiesa cattolica, perché essa si pensa come istituzione diversa dallo Stato eppure come istituzione e quindi come potere.
Così il Papa si è inserito nel dibattito politico che agita le elezioni presidenziali, legando la missione negli Stati Uniti ai principi che fondarono le Nazioni Unite e di cui gli insuccessi profondi dell'organizzazione non hanno minato la verità.
Mai un Papa era stato così interno ai problemi degli Stati Uniti come questo Papa tedesco che, proprio per questo, ha sentito profondamente il suo legame alla libertà e all'ordine internazionale.

© Copyright Il Secolo XIX, 23 aprile 2008

1 commento:

mariateresa ha detto...

Sono bellissimi tutti gli articoli Raffella.
Da parte mia vi segnalo questo libro di un luterano convertito al cattolicesimo
http://www.icn-news.com/?do=news&id=3334
Credo proprio che lo comprerò, visti gli argomenti trattati.
Ancora una volta la notizia proviene dal sito dei protestanti, un'altra prova di apertura mentale, che mi fa piacere.

I nostri fratelli cattolici adulti,cambio discorso, in occasione del viaggio del papa, sembra che siano rimasti stecchiti. Neanche un fiato.
Se qualcuno ha ricevuto un messaggio nella bottiglia da qualcuno di loro , ce ne faccia partecipi. Ho letto solo una cosa di Noi siamo Chiesa,onesta, ma poverina, dal mio modesto punto di vista che, pur riconoscendo il buono, lamentava il silenzio "assordante"(molto originale, è un termine che non usa nessuno...) su alcune questioni nel discorso all'ONU.
Per il resto nada de nada.